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cosmetic dentistry Italian Edition Vol. 2, 2018

case report _ mock-up Fig. 14a Fig. 14b Fig. 14c Fig. 14a_Caso finalizzato. Fig. 14b_Da notare macro e micro- tessitura del 11 e 21. Fig. 14c_Linee di transizione. 28 cosmetic dentistry 2_2018 Successivamente è stato eseguito un allun- gamento di corona degli elementi 11, 12, 21, 22, 23 per ottimizzare le proporzioni dentali e le pa- rabole gengivali. Il caso è stato finalizzato con tutti elemen- ti singoli E-max monolitici LT (low-translucent) tranne i settori anteriori (E-max LT stratificati) e un bridge per l’elemento 36, dato che la paziente ha rifiutato ogni tipo di terapia ortodontica e im- plantare. (Figg 14a-14c). Discussione In tutti i casi in cui sia presente una discrepanza tra OC e MI e si debba trattare una o entrambe le arcate dentarie, si preferisce riabilitare il paziente in relazione centrica (RC) condilare. La relazione centrica (RC) è una posizione ar- ticolare, nella quale i condili, con l’interposizione dei dischi articolari, sono posizionati nella parte antero-superiore della fossa glenoidale contro le eminenze articolari. L’occlusione centrica (OC) è l’occlusione nella quale i condili sono in relazione centrica. La ripe- tibilità della suddetta posizione mandibolare ri- sulta fondamentale nella trasmissione dei dati al laboratorio. Pertanto la possibilità di confermare, nelle varie fasi lavorative, lo stesso rapporto oc- clusale consente all’odontotecnico di realizzare un manufatto protesico, prima provvisorio poi definitivo, nella corretta posizione spaziale. Ciò agevola enormemente il clinico che ridurrà al mi- nimo i ritocchi al momento della finalizzazione del caso, il quale dovrà sempre e tassativamente rispettare quelle che sono le finalità di tutte le riabilitazioni protesiche: _ Stabilità occlusale: garantita nei settori posteriori da contatti puntiformi, sincro- ni e ben distribuiti. Nei settori anteriori è sufficiente un leggero contatto evitando il sovraccarico degli elementi stessi. _ _ Guida anteriore: durante i movimenti di protrusione e lateralità della mandibola si dovrà ottenere una completa disclusione degli elementi posteriori5. I manufatti protesici dovranno rispettare i contorni parodontali e garantire una de- tergibilità a livello delle papille interdentali. _ Quarto ma non ultimo punto il risultato finale deve soddisfare le richieste esteti- che del paziente. Conclusioni Dopo circa due settimane dal posizionamento dei provvisori in occlusione centrica, si sono attenuati i sintomi a livello dell’articolazione tempero mandibolare e delle fasce muscolari come pure è scomparso il click iniziale a carico dell’ATM di destra. Pur avendo rialzato di 3 mm la dimensione verticale occlusale (DVO)6-8 in poco meno di due settimane, la paziente riferiva di avere una cor- retta fonetica, una soddisfacente masticazione e notava finalmente una buona armonia del suo viso. Una volta stabilizzata e testata l’occlusione, dopo un periodo di 4 mesi è stata finalizzata la riabilitazione protesica. Da notare anche la risoluzione pressoché completa della ptosi labiale, avendo ripristinato i corretti piani occlusali. Questo approccio riabili- tativo globale, ci ha permesso di raggiungere un risultato ottimale sia sotto il profilo estetico, sia biologico che funzionale.

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