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today Expodental Meeting Rimini 2018

10 Expodental Meeting • Rimini Digitalizzare? Organizzare studio e business con strumenti digitali clinici e organizzativi rali etc…), gli obiettivi e le procedure quali sono e di chi sono le respon- sabilità. In questo senso il problema non è l’informatica, ossia scegliere un software o un o scanner rispetto ad un altro. La digitalizzazione in realtà è un processo dove si comincia sempre dalla fine. Lincoln diceva: «Se ho otto ore per abbattere un albero, sette le userò per affilare l’ascia». Informatizzare significa in sostanza cambiare supporto. Quello che prima avevo su un foglio di carta oggi è in un computer, stessa cosa per un’immagine o una scansione 3D di un oggetto reale. Stiamo parlando di dematerializzazione. Prima ancora di chiedere come fare a dematerializzare col digitale ci si do- vrebbe fermare e capire perché e cosa si sta facendo, cosa vuol dire documen- tare quel che si fa, accumulare tante in- formazioni in modo ordinato sulle attivi- tà svolte e sui propri compiti per trovarle in modo efficace quando serve. Il primo obiettivo nell’agenda digita- le dello studio è capire il perché della raccolta dati (di ogni genere, anagrafi- ci, anamnesi, diari clinici, radiografie, fotografie e scansioni intra ed extrao- Prima dev’essere chiaro l’obiettivo, il risultato da ottenere, per scegliere in modo critico cosa è utile digitalizzare e cosa no, visto che digitalizzare signifi- ca prendere un dato e trasformarlo in un’informazione consultabile e utile al momento e nel posto giusto. Se si ra- giona in termini di processo, si hanno di fronte gli stessi problemi con le ta- volette di argilla ad Alessandria o con i Col 54 ISO/TC 106 Dentistry Milano centro decisionale e normativo per il dentale (UNIDI) Italiane L’Unione Nazionale delle Industrie Dentarie insieme all’UNI promotrice, aveva già dato il suo sostegno alla 41esima edizione svoltasi nel 2005 a Roma. La stessa UNIDI rinnova ora il proprio appoggio mettendo a disposizione risorse e personale alla 54esima Riunione In- ternazionale presso l’Hotel Marriott di Milano dell’ISO/TC 106 ossia al Co- mitato tecnico dell’International Stan- dards Organization (meglio conosciu- ta come ISO) che articola le norme del dentale e nei primi anni novanta si teneva già a Milano con le aziende italiane presenti come osservatrici. Oltre 300 esperti tra cui funzionari degli enti normatori nazionali, rap- presentanti dell’industria, ricercatori ed esponenti della professione si ri- uniranno quindi dal 16 al 21 settem- bre per discutere e mettere a punto i documenti scambiati e analizzati du- rante l’anno che è seguito alla prece- dente riunione svoltasi a Hong Kong. L’ISO/TC 106 Dentistry rappresen- ta uno dei comitati tecnici ISO più numerosi essendovi rappresentati 29 Paesi in veste di partecipanti (un record) e 16 quali osservatori. Ha pubblicato sino ad oggi 176 norme internazionali mentre ulteriori 53 do- cumenti sono in corso di sviluppo o di revisione, coprendo diversi ambiti del settore dentale. Il Comitato si divide infatti in 10 Sottocomitati Tecnici ciascuno con un oggetto specifico: Materiali per ottu- razione e ricostruzione, Materiali per protesi, Terminologia, Strumenti den- tali, Apparecchiature dentali, Prodotti di igiene orale, Impianti dentali, Siste- mi CAD/CAM, Valutazione biologica. Ogni Sottocomitato si divide a sua volta in diversi Gruppi di Lavoro, per studiare con gli esperti della materia vari aspetti in tema di odontoiatria, di dispositivi e materiali dentali. Con l’armonizzazione, le norme tecniche svolgono la doppia funzio- ne: abolire ostacoli tecnici e favo- rire un miglior accesso al mercato mondiale. L’esistenza nel mondo di poche persone che non siano inte- ressate almeno una volta nella vita da una patologia orale o dentale fa comprendere le norme tecniche del settore dentale rivestono per le professioni dentali e la popolazione mondiale. l’importanza che A fronte di circa un milione i pro- fessionisti che utilizzano materiali e strumenti dentali, sta infatti oltre un miliardo di persone che utiliz- zano quotidianamente prodotti di igiene orale, tutti sottoposti a normazione tecnica per assicurare uno standard elevato e in linea con le ultime innovazioni rese disponi- bili dall’industria. Dental Tribune Italia RIMINI 17-18-19 MAGGIO 2018 padiglione 1, corsia 5, stand 197 OT EQUATOR una soluzione ideale in protesi fissa e rimovibile EVENTO RHEIN83 Venerdì 18 Maggio 14:00-15:30 / Sala Marconi Relatori Dott. Marco Montanari Odt. Carlo Borromeo codici di migliaia di anni fa. Lo stesso grattacapo: trasformare i dati archi- viati in informazioni utili al momento opportuno per decisioni riguardanti la propria attività in modo strategico in ambito organizzativo e clinico. Unica differenza: oggi si è in grado di archi- viare i dati su un supporto digitale più veloce, affidabile e versatile. Potenzialmente ogni processo è digitalizzabile: per rimanere nello stu- dio, dai processi di segreteria con la gestione dell’agenda, alla relazione e comunicazione col cliente con uso cor- retto dei social, al controllo di gestio- ne con raccolta dati sull’attività agli aspetti clinici o meglio dell’erogazione del servizio. In ogni azienda (e negli studi) esistono tre livelli di organizza- zione, con processi digitalizzabili: • Operativi - Concorrono al rag- giungimento degli obiettivi. Qui in grande maggioranza le decisioni sono strutturate, ossia assunte in base a regole predeterminate. Il digitale è utile poiché aumenta efficienza e affidabilità e riduce errori. Serve anche a creare e immagazzinare dati per i processi successivi o superiori. semi-strutturate secondo regole solo in parte predeterminate. Con la digitalizzazione si dirigono ac- curatamente le procedure favo- rendo il controllo di ciò che viene eseguito. Tipica di quest’area è la vendita, perché genera program- mazione a breve, quindi processi operativi. Allo stesso tempo è ge- stita e programmata a livello su- periore o strategico. • Strategici - Concorrenti alla piani- ficazione organizzativa di medio- lungo termine, sono caratterizzati da scelte assunte senza regole predeterminate alla decisione, ma si avvalgono del digitale per tra- sformare i dati in informazioni uti- li. Rischio di ogni impresa infatti è accumularne migliaia invano perché non trasformati in infor- mazioni utili al momento giusto. Oggi si è di fronte ad un gap sem- plice da colmare con tecnologie in- formatiche. Più complesso è colmare quello organizzativo alla base. La di- gitalizzazione non può essere imposta dall’alto: negli studi, non si arriva da un giorno all’altro e la si impone solo Vectorfusionart/Shutterstock • Direzionali/gestionali - Concorrono a tradurre obiettivi di medio-lungo termine in una programmazione a breve controllandone il conse- guimento. Prevalgono le decisioni Per informazioni +39 335 7840719 marketing@rhein83.it perché si è acquistato un software gestionale o approfittato dell’offerta di uno scanner digitale intraorale. Colmare il gap tecnologico senza quello organizzativo significa rischiar di peggiorare la situazione. Ognuno ha il proprio grado di digitalizzazione e conoscenza del digitale e i vari li- velli devono essere tenuti in conside- razione, perché dietro allo strumento c’è sempre una persona attraverso la quale passa la corretta formazione e delega del processo. Due essenzialmente gli aspetti im- portanti nei confronti delle persone: la direzione e il controllo. Il flusso digitale permette di costruire un percorso prede- finito, anche nella gestione degli errori, da cui è difficile uscire e commettere sbagli. È l’aspetto direzionale del proces- so. Poi c’è quello di controllo: lavorando in digitale, in automatico al livello ope- rativo, si accumula un patrimonio di dati che il digitale permette di trasformare in informazioni utilizzabili in modo strate- gico per decisioni relative ad un’attività non più basata su opinioni o sensazioni, ma su informazioni certe messe a dispo- sizione dalla digitalizzazione. Michele Rossini

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