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Dental Tribune Italian Edition No. 12, 2017

14 Speciale Hygiene Tribune Italian Edition - Dicembre 2017 Protocollo sperimentale per la gestione dei tessuti duri durante il trattamento ortodontico S. Bottanelli*, M. Ilario*, N. Millo*, L. Redoglia*, G. Tovt*, P. Zizzo*, V. Collesano**, A. Butera***, A. Chiesa***, F. Esposito***, M. Segù***, A. Genovesi*** * Igienista dentale studente al Master in Alto Apprendistato di 1° livello, A.A. 2016/2017, Università di Pavia ** Direttore del Master Alto Apprendistato di 1° livello, Università di Pavia *** Docente e tutor del Master Alto Apprendistato di 1° livello, Università di Pavia Figg.1-4 - Il paziente con terapia fissa multibracket, a t0 presentava 100% di IP, Indice di Bewe elevato e lo Schiff Air Index pari a 0. Introduzione L’ortodonzia è la branca dell’odontoiatria che si occupa di pre- venzione, diagnosi e trattamento delle alterazioni scheletriche a livello del massiccio facciale e delle malposizioni dentali. In mancanza di una corretta igiene orale, però, il trattamento ortodontico, può facilmente provocare effetti dannosi a bre- ve e lungo termine1. È ormai noto come la terapia ortodontica, specialmente quella che prevede l’uso di apparecchiature fisse multibrackets o l’applicazione di bande a livello molare, possa causare un maggiore accumulo di placca batterica ed essere così responsabile di alterazioni nell’omeostasi del microbiota orale2-11. In particolare, si verificano cambiamenti riguardan- ti numero, composizione, attività metabolica e patogenicità della microflora orale; ciò si traduce in un aumentato rischio di sviluppare sia demineralizzazioni, erosioni e lesioni cario- se, sia processi infiammatori a carico del parodonto12-18. Gli ef- fetti avversi di natura parodontale sono in genere considerati transitori19; al contrario, le alterazioni a livello dei tessuti duri del dente, possono essere più frequentemente permanenti20. Quanto appena affermato rende evidente la necessità d’istrui- re e motivare i pazienti a una corretta igiene orale domiciliare tramite l’utilizzo di presidi specifici; tra questi risultano essere fondamentali spazzolini sonici o con tecnologia roto-oscillante e scovolini. A questi sussidi si possono aggiungere paste in grado di assicurare il contrasto della demineralizzazione e al contem- po la remineralizzazione della struttura dentale rendendola più resistente, oltre che fornire un effetto antibatterico. Tra queste, abbiamo preso in considerazione Iniker-fill® (Sweden&Martina), un gel inorganico contenente il 97% di nano-idrossiapatite. Le dimensioni nanometriche permettono l’obliterazione dei tubu- li dentinali esposti che causano l’ipersensibilità dentale. La sua composizione a base di idrossiapatite lo rende un prodotto com- pletamente biocompatibile e che apporta componenti inorgani- ci simili a quelli presenti nella struttura mineralizzata del dente. Iniker-fill® va applicato con lo spazzolino per profilassi inserito nel manipolo a una velocità di 50giri/min, asciugando l’area da trattare con cotone o garza sterile. In questo modo aumenterà l’efficacia del prodotto. Riempire l’interno dello spazzolino per profilassi con Iniker-fill® e applicare il prodotto nella zona o zone da trattare esercitando una lieve pressione lungo tutto il dente (compresi gli elementi immediatamente adiacenti e la gengiva) per almeno 10 secondi. Una volta completato il trattamento, al fine di aumentare l’efficacia del trattamento, si consiglia di ef- fettuare una seconda applicazione di Iniker-fill® nella zona trat- tata estendendo, questa volta, il trattamento al resto dei denti. Tutti i componenti di Iniker-fill® sono dichiarati non allergenici per cui non ci sono effetti collaterali previsti dovuti all’applica- zione del prodotto. Dopo il completamento del trattamento con Iniker-fill® il paziente potrebbe avere sensazione di ruvidità in bocca. Questa sensazione è transitoria e sparirà durante la prima ora post-applicazione. Quest’ultimo può essere un valido aiuto in caso di perdita di smalto (causata, ad esempio, da un minore controllo della placca, come nel caso di pazienti ortodontici) e nel controllo dell’ipersensibilità che può derivarne. Lo scopo del lavoro è stato quello di valutare indice di placca ed erosione in pazienti con terapia ortodontica fissa multibrackets/intercettiva con disgiuntore rapido del palato, al fine di stilare un protocollo ideale per il loro mantenimento utilizzando Iniker-fill® sia a li- vello professionale che domiciliare. Fig. 5 - Disgiuntore Rapido del Palato. Figg. 6, 7 - Iniker-fill®. femmine e 8 maschi, età media 15,5 anni) in terapia ortodontica (3 pazienti con disgiuntore rapido del palato, 12 con terapia fissa multibrackets). Dopo aver effettuato uno screening extra-intra orale e compilato il charting parodontale, ai fini dello studio sono stati rilevati i seguenti indici: indice di Bewe (per il calcolo dell’erosione superficiale dello smalto), Schiff Air Index (per la valutazione della sensibilità dentinale) e Plaque Index in seguito a somministrazione di rilevatore di placca (Figg. 1-5). La seduta operativa è stata poi differenziata sulla base della tera- pia ortodontica in atto: • Nei pazienti con il disgiuntore rapido è stato effettuato un deplaquing con polvere di glicina in aggiunta a ozonoterapia (OzoneDTA, Sweden&Martina) a livello delle bande ortodon- tiche e applicazione di Iniker-fill® (Sweden&Martina) con spazzolino da profilassi a livello di tutte le superfici dentali; • Nei pazienti con terapia fissa multibrackets invece, sono stati eseguiti solamente il deplaquing con glicina e l’applicazione di Iniker-fill® (Sweden&Martina) (Figg. 6, 7). Fig. 8 - Occlusione tubuli dentinali dopo 10 giorni di apllicazione di Iniker-fill®. Fig. 9 - Mmalto sottoposto ad attacco acido dopo l’applicazio- ne di Iniker-fill®. Al termine della seduta, a tutti i pazienti sono state sommini- strate specifiche istruzioni d’igiene orale domiciliare: • Utilizzo di spazzolino elettrico e scovolini; • Uso di Iniker-fill® una volta al giorno per 10 giorni (da appli- care con spazzolino elettrico, senza effettuare risciacqui ed evitando di mangiare e bere per almeno un’ora) (Figg. 8, 9). Tab. 2 Risultati Dopo aver raccolto i dati sono stati organizzati in tabelle ed esa- minati attraverso due test statistici. I test utilizzati sono t-stu- dent per dati appaiati considerando un errore =0,025. Di seguito vengono riportate le tabelle rappresentative. Tab. 1 – grafico 1) (Tab. 2 – grafico 2). Grafico 2 Tab. 1 Successivamente sono state messe a confronto le rilevazioni dei vari indici e le variazioni osservate da t0 a t1. (Tab. 3) Conclusioni Dai risultati ottenuti emerge una variazione statisticamente si- gnificativa in entrambi gli indici considerati (Bewe e plaque in- dex) e valutati attraverso i due test t-student applicati. Viene rilevato un miglioramento dell’indice di Bewe pari al 0,09% e dell’indice di placca del 23,3%. Non sono stati presi in considerazione altri indici a causa della mancanza di dati stati- sticamente rilevanti. Per concludere, dallo Studio effettuato si può affermare che l’applicazione di Iniker-fill® risulti efficace nel trattamento del- le erosioni dentali nei primi 3 mesi, seguiranno nelle prossime pubblicazioni i dati registrati con un follow-up a 12 mesi. Materiali e Metodi La presente sperimentazione è stata effettuata su 15 pazienti (7 Grafico 1 Tab. 3

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