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Dental Tribune Italian Edition No. 12, 2017

12 Speciale Hygiene Tribune Italian Edition - Dicembre 2017 Lesioni da apparecchio ortodontico su tessuti molli Viola Finetti*, Giuseppe Lipani* * Igienista dentale trattamento Nel corso di un trattamento or- todontico, gli obiettivi principali sono quelli di offrire al paziente i risultati estetici e funzionali pre- fissati. L’ortodonzia moderna ha cercato in quest’ultimo decennio di portare a termine trattamenti ortodontici minimamente inva- sivi e i tempi di trattamento sono drasticamente diminuiti rispetto al passato. Questo ha lo scopo di ridurre al minimo i fastidi, che alcune volte sono descritti dal paziente come episodi dolorosi e le reazio- ni indesiderate, quando questo è possibile. Gli episodi avversi si verificano perché nella maggior parte dei casi i materiali utiliz- zati sono apparecchi di metallo, acrilici o combinati, che possono provocare lesioni per frizione o per traumi esterni, così come la scorretta applicazione e la disat- tenzione del paziente. Purtroppo gli apparecchi orto- dontici sono corpi estranei all’in- terno della bocca e sono respon- sabili di alcuni effetti avversi che si manifestano con delle lesioni a carico dei tessuti molli e duri. Nel ortodontico fisso riscontriamo in modo fre- quente numerose lesioni alle mucose causate dalla frizione esercitata sui brackets e su altre strutture metalliche (Fig. 1), così come quelle causate da una scor- retta applicazione dell’apparec- chio o da una scarsa igiene orale da parte del paziente. Quest’ultimo, essen- do nella maggior parte dei casi adolescente, non riesce ad avere un’ottima compliance con i di- spositivi di igiene orale prescrit- ti1. Lo scopo di questo lavoro è stato quello di provare a dare una classificazione alle lesioni procu- rate dagli apparecchi ortodontici mobili e fissi attraverso un’atten- ta revisione della letteratura. In particolar modo abbiamo fo- calizzato la nostra attenzione in merito alle lesioni che possono colpire i tessuti molli all’interno della cavità orale: mucosa genie- na, palato e gengiva. Le varietà di lesioni che si posso- no diagnosticare all’interno della cavità orale di un paziente sotto- posto a trattamento ortodontico è illimitata: importante è trovare sempre il rapporto causa effetto di queste lesioni in quanto spes- so vengono scambiate, in modo del tutto semplicistico ed errato, per piccole e ricorrenti lesioni aftosiche sottovalutando alcune lesioni che invece possono essere un importante segno clinico di patologie sistemiche e di deficit nutrizionali. infatti, Classificazione delle lesioni orali Lesioni da apparecchi ortodontici Fig. 1- Esempio di lesione ortodontica. Fig. 2- Ulcera orale. Fig. 3 - Lesione ipercheratosa. Fig. 4 - Lesione a stampo. extraorali L’uso della Maschera Facciale di Petit per la correzione dei pro- blemi scheletrici di III classe può provocare un arrossamento e di conseguenza una lacerazione della superficie del mento, ciò è dovuto alla costante frizione esercitata dalla mentoniera. In tal caso è necessario diminu- ire la quantità di forza degli ela- stici o ridurre la durata dell’uso dell’apparecchio accertandosi inoltre che non ci siano pressioni eccessive a carico dei tessuti gen- givali2. Lesioni da apparecchi ortodontici intraorali Possono essere causate dalla fri- zione che producono le differenti strutture metalliche o acriliche che compongono brackets, ban- de, tubi, fili metallici e apparec- chi funzionali in acrilico o com- binati. La lesione più frequente è causata dall’apparecchio di Hass modificato perché se le istruzio- ni relative all’attivazione e alla frequenza non sono adeguate, si può presentare un’ulcera da fri- zione nel palato duro. Le viti di fissaggio utilizzate ne- gli interventi chirurgici di men- to-plastica possono causare delle ulcerazioni traumatiche. In altri casi le lesioni si possono pre- sentare perché il paziente non rispetta e non si sottopone alle visite di controllo, magari per lungo periodo, facendo così per- dere il controllo dell’azione eser- citata dall’apparecchio contro il palato duro, generando una vera e propria lacerazione dello stes- so3. Un altro tipo di lesione può essere causata da una cementa- zione inadeguata di un dispositi- vo di ancoraggio, come per esem- pio un arco transpalatale inserito nella volta palatale. Lesioni da apparecchi ortodontici fissi Le lesioni ulcerative4 di origine traumatica sono le più frequenti, la causa è da attribuire allo stro- finamento con le apparecchiatu- re ortodontiche, infatti, i tessuti sottoposti al trauma ripetuto, possono reagire formando zone di maggior cheratinizzazione op- pure se la frizione con i tessuti è più traumatica, possiamo riscon- trare ulcerazioni orali, lesioni af- tosiche ricorrenti, ipercheratosi frizionale e lesioni a stampo. L’ulcera orale (Fig. 2) è una piaga, di colore bianco-giallo, circon- data da una zona arrossata con sintomatologia dolorosa. Si può manifestare in caso di morsica- tura, oppure nel caso specifico del paziente ortodontico perché l’arco e/o i brackets causano un trauma danneggiando la mucosa. All’esame obiettivo riscontriamo la comparsa di un pallino rosso e doloroso che se non curato in tempo porta a un’ulcerazione non più grande di 1 cm che gene- ra inevitabilmente disagio e ma- lessere. Non c’è una cura vera e propria, i sintomi scompaiono in 7-10 giorni con guarigione com- pleta a 1-3 settimane. Un aiuto valido per il paziente potrebbe essere in questi casi l’impiego di una cera ortodontica per diminu- ire il trauma da frizione in più si consiglia anche una dieta selet- tiva dove vengono evitati gli ali- menti e le bevande ritenute acide in modo da diminuire la sinto- matologia dolorosa ed accelerare i processi di guarigione. Le lesioni aftosiche ricorrenti fanno parte del gruppo delle ul- cere orali, ne esistono di 3 tipi: ulcere aftose, ulcere aftosi mino- ri e ulcere erpetiformi, presenta- no una sintomatologia urente e tendono a recidivare nel tempo; la guarigione nella stragrande maggioranza dei casi avviene in maniera spontanea in un arco di tempo che varia anche a seconda delle dimensioni in un periodo compreso tra 1-3 settimane. Col- lutori, gel e spray sono indicati per alleviare il dolore e accelera- re il processo di guarigione della mucosa. Questi disagi possono verificar- si in qualsiasi punto all’interno della bocca e sono la tipologia di ulcera più comune. Almeno 1 per- sona su 5 può sviluppare un’afta nella sua vita, con maggior inci- denza sulle donne rispetto agli uomini, tra i 10 e i 40 anni di età. Nello specifico del paziente orto- dontico, le afte sono causate dal- lo stress da apparecchio e/o da incongruenze dello stesso. È sempre opportuno valutare anche il quadro sistemico del pa- ziente in quanto alcune lesioni si- lesioni mil aftosiche possono essere se- gni di patologie sistemiche legate al sistema immunitario come la celiachia o deficit nutrizionali. Le ipercheratosiche e iperplastiche (Fig 3) si suddivido- no in cheratosi e ipercheratosi da attrito o frizionale, costituisco- no la fisiologica risposta dell’e- pitelio all’azione cronica dello sfregamento da apparecchio or- todontico. Anche in questo caso l’impiego di cere ortodontiche per ridurre le asperità dell’appa- recchio e/o i conseguenti presidi collutori e gel per lenire e cura- re le lesioni possono essere dei rimedi validi per migliorare il confort del paziente ortodontico sempre associata ad una dieta se- lettiva. Le lesioni da stampo (Fig. 4) sono quelle lesioni che si ma- nifestano a ridosso della lingua, andando a riprodurre appunto “a stampo” la forma dell’apparec- chio o parte di esso. Questo tipo di lesione si manifesta quando il manufatto ortodontico non è congruo, infatti, modificando e/o rimuovendo l’apparecchio, la lingua guarisce in modo natura- le. Recenti studi hanno riportato casi di manifestazione da Lichen Planus5 in pazienti ortodontici in età pediatrica, (Fig. 5) sebbene sia una patologia più comune nella popolazione adulta, ed è rara la sua presenza nei bambini, tanto che i casi riportati in letteratura sono pochi e non ci sono studi a tal proposito che possono ricon- durre a un eventuale potenziale neoplastico di tale condizione clinica in questi soggetti. Ad oggi esistono pareri contra- stanti tra i vari autori riguardo alle manifestazioni cliniche in quanto secondo Kumar et al.6, in più del 50% dei pazienti pedia- trici il Lichen Planus si manifesta con un aspetto clinico classico sovrapponibile a quello osser- vato negli adulti; secondo altri autori le manifestazioni cliniche risultano essere frequentemente atipiche. In uno studio condotto da Alam et al7. alcune manifestazioni ero- sive da Lichen sono state riscon- trate in uno solo dei sei casi di pazienti pediatrici analizzati, mentre nella popolazione adulta tali lesioni sono state osservate nel 40% dei casi. La sintomato- Fig. 5 - Manifestazione lichenoide in paziente pediatrico. logia nei pazienti pediatrici è at- tenuata, si rivela asintomatica o lievemente algica. Le manifestazioni sono docu- mentate in relazione a fattori quali farmaci, vaccinazioni e in- fezioni, ma anche in casi in cui l’anamnesi non evidenzia alcun legame con possibili fattori sca- tenanti. Alcuni autori hanno documen- tato la comparsa di lesioni liche- noidi dopo la somministrazione di differenti tipi di vaccini con il virus dell’HBV8. Il Lichen Planus non presenta spiccata familiarità, Milligan et al.9, hanno documentato una sto- ria familiare positiva solo nell’1- 2% dei casi, manifestandosi con maggiore gravità in età precoce. In caso di scarsi livelli d’igiene orale, ne è consigliato il miglio- ramento tramite sedute di igiene orale professionale e l’utilizzo di collutori a base di clorexidina e acido ialuronico, al fine di ridur- re stimoli irritativi cronici asso- ciati alla presenza di placca e tar- taro. I pazienti affetti da Lichen Planus devono essere inseriti in programmi di follow-up periodi- ci in modo da poter monitorare nel tempo l’andamento clinico delle lesioni. Nel caso specifico del paziente ortodontico in età pediatrica, la letteratura riporta pochi e rari casi di manifestazio- ne da Lichen Planus10, attribuiti nello specifico alla composizione metallica dell’apparecchio, agli adesivi per apparecchiature or- todontiche e ai sigillanti dentali. A questo proposito è importan- te conoscere la biocompatibilità dei materiali utilizzati11 per la realizzazione degli apparecchi > pagina 13

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