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Perio Tribune Italian Edition No. 1, 2017

Perio Tribune Italian Edition - Ottobre 2017 Speciale 9 L’Ozono, tra mito e realtà Simone Marconcini, Dottore di Ricerca in Nanobiotecnologie. La medicina rifà sé stessa tutti i giorni. Questa muta perpetua è age- volata dai progressi della tecnologia e dalla freschezza della moderna ricerca scientifi ca. Tuttavia, non si deve mai confondere una novità con il discorso che la descrive. La sostanza di un nuovo approccio te- rapeutico o diagnostico va sempre ricercata nel metodo scientifi co che ne ha esposto il razionale biologico. Poi ci sono le novità relative, quel- le che già da decenni sono state in- trodotte nel visionario medico ma che solo ora acquistano credibilità scientifi ca. Una di queste è l’ozono medicale. Meglio noto come sostan- za tossica, l’ozono ha in realtà di- verse proprietà terapeutiche. Come scrisse Sir Robert Louis Stevenson nel suo Dr. Jekyll and Mr. Hyde, nessuna sostanza è di per sé dia- bolica o divina. L’ozono medicale, da un punto di vista farmacologi- co, segue il principio dell’ormesi: a basse concentrazioni, ha un’alta ef- fi cacia terapeutica che diminuisce all’aumentare del dosaggio fi no a raggiungere livelli tossici. A partire dagli anni ’60 (Hänsler 1958) sono stati introdotti diversi dispositivi in grado di generare ozono medicale sotto forma di gas o acqua a scopo clinico. Il razionale dell’uso terapeutico dell’ozono in odontoiatria è stato a lungo tempo ritenuto discutibile: qual è il senso della somministra- zione di un forte agente ossidante in tutti quei disordini in cui c’è un defi cit cellulare di agenti anti-ossi- danti come la malattia parodontale? Quest’ultima, infatti, si caratterizza per l’instaurazione di una condi- zione nota come stress ossidativo. Uno squilibrio tra radicali liberi e capacità dell’ospite di tamponarli con le proprie difese endogene anti- ossidanti. In un sistema di questo tipo, pertanto, si può intervenire o con la somministrazione esogena di anti-ossidanti o con l’elimina- zione del fattore che causa lo stato infi ammatorio. L’ozono medicale si inserisce bene in quest’ultima azio- ne offensiva al microbiomapatogo- neno #microbioma patogeno# del cavo orale. L’ozono ha proprietà antibatteri- che, antivirali, anti-fungine; mi- gliora il microcircolo e ha azione anti-infi ammatoria, antidolorifi ca e immunomodulante. In ambito odontoiatrico, gran parte degli stu- di pubblicati sull’ozono concernono la sua proprietà anti-microbica. Una grossa mole di dati è stata prodot- ta sull’applicazione dell’ozono nel trattamento delle lesioni da bifoso- nati e, più in generale, nella gestio- ne del dolore e del gonfi ore post- operatorio a seguito di interventi di chirurgia orale (Azarpazhooh 2008). L’ozono non induce resisten- za batterica e, nel cavo orale, fun- ziona sia nella forma gassosa che in quella acquosa. L’acqua ozonizzata, in particolare, ha un elevato livello di biocompatibilità con le cellule del cavo orale (fi broblasti, cementobla- sti, cellule epiteliali) e per questo è stata recentemente testata nel trat- tamento delle patologie parodonta- li. La ricerca in questo campo è però una macchia che dilaga senza for- ma, assecondando di tanto in tanto poche linee di pensiero e poi abban- donandole velocemente per passare ad altre vie. Per questo motivo, i dati consultabili sull’effi cacia dell’ozono nel trattamento delle condizioni patologiche del sistema parodonta- le e/o peri-implantare sono scarni e provengono quasi esclusivamente da studi in vitro (Hayakumo 2013). In seno all’Istituto Stomatologico Toscano sono stati recentemente portati avanti diversi trial clinici sull’utilizzo dell’acqua ozonizzata nel trattamento parodontale. A svettare tra tutti, uno studio con- dotto sul paziente diabetico con malattia parodontale. Il diabete mellito di tipo 2 è un disordine cro- nico degenerativo in grosso aumen- to nella popolazione generale. Il diabete non controllato presen- ta spesso diverse comorbidità che hanno un grosso impatto sulla salute e sulla qualità della vita del paziente diabetico. Il paziente diabetico, come il pa- ziente parodontale, presenta a li- vello basale un livello aumentato di radicali liberi dell’ossigeno con- giuntamente a un defi cit di sostan- ze anti-ossidanti. È stato dimostrato come il control- lo farmacologico della glicemia ri- duca l’insorgenza di complicanze, tuttavia non è in grado di modifi - care lo squilibrio ossido-riduttivo caratteristico del diabete. Lo stress ossidativo è alla base dell’insorgen- za dei primi sintomi ipertensivi nel paziente diabetico (Parks and Granger, 1983). Pertanto, la ricer- ca clinica è partita dall’idea che il controllo dello stress ossidativo del cavo orale potesse apportare signi- fi cativi benefi ci sistemici. La scelta dell’ozono quale tratta- mento test è stata una conseguen- za di uno studio pilota sulla popo- lazione diabetica. L’esistenza di un dispositivo domi- ciliare in grado di erogare acqua ozonizzata infatti, avrebbe potuto rappresentare un importare aiuto al mantenimento dello stato infi ammatorio del pa- ziente diabetico. A parità di con- dizioni iniziali, i pazienti diabetici che sono stati trattati con ozono professionale e domiciliare hanno presentato dopo sei mesi un mi- gliore quadro glicemico, parodon- tale e ossido-riduttivo. Il disegno di un regime terapeutico su misura e supportato dal razionale di utilizzo dell’ozono nei disordini infi amma- tori, secondo l’opinione degli auto- ri, potrebbe introdurre una nuova vena tra gli affl uenti del sistema sanitario del paziente complesso. Il dispositivo erogatore di acqua ozonizzata AQUOLAB® è l’unico a esistere in versione professionale e (AQUOLAB®), domiciliare. La sincronia dell’azione del medico e del paziente può essere cruciale nella risoluzione di stati infettivo/ infi ammatorii orali che, come è noto, si caratterizzano per un decor- so clinico che alterna fasi di quie- scenza a fasi di distruzione attiva. La possibilità di istituire un regime di mantenimento domiciliare pie- namente controllato dal paziente è il futuro della prevenzione orale − l’acquisizione di consapevolezza della propria salute come dipen- dente da due fattori fondamentali, l’intervento del professionista e l’e- quilibrio personale. 1. Azarpazhooh A. & Limeback H. (2008). The application of ozo- ne in dentistry: a systematic review of literature. Journal of dentistry, 36(2), 104-116. 2. Hayakumo S., Arakawa S., Mano Y. & Izumi Y. (2013). Clinical and microbiological effects of ozone nano-bubble water irriga- tion as an adjunct to mechanical subgingival debridement in periodontitis patients in a randomized controlled trial. Clinical Oral Investigations, 17(2), 379-388. 3. Ta-demir Z., Alkan B. A. & Albayrak H. (2016). Effects of ozone therapy on the early healing period of deepithelialized gingival grafts: a randomized placebo-controlled clinical trial. Journal of periodontology, 87(6), 663-671. 4. Marconcini S., Giammarinaro E., Giampietro O., Giampietro C., Soder B., Rdh A. G. & Covani U. Oxidative stress and perio- dontal disease in diabetic patients: a 3-month pilot study. Den- tal, Oral and Craniofacial Research, 2017; 3: 1-5. bibliografi a /professionisti

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