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CAD/CAM - international magazine of digital dentistry, Italian Edition, No.2, 2017

case report _ restauro immediato Fig. 3 Fig. 11_OPT di controllo dopo inserimento impianti. Fig. 11 Si esegue una radiografia di controllo per ve- rificare l’inserimento implantare e la connessione dei monconi protesici (Fig. 11). Poche ore dopo l’intervento e la presa del- le impronte la protesi definitiva è stata avvitata con un torque di 20 N/cm (Figg. 12a-12c). Suc- cessivamente si verifica l’occlusione per limitare i sovraccarichi implantari e per ottenere il massi- mo comfort per la paziente. Dopo una settimana vengono rimossi i punti di sutura. La paziente viene tenuta sotto controllo nei mesi successivi. Figg. 12a-12c_Protesi definitiva: visione extaorale, vestibolare intraorale e occlusale intraorale. Fig. 12a Fig. 12b 14 2_2017 _Discussione Le riabilitazioni implanto-protesiche di tipo Toronto sono utilizzate in modo relativamente semplice per riabilitare arcate totalmente eden- tule. Nei pazienti che hanno una scarsa dispo- nibilità ossea nei settori posteriori si possono posizionare tutti gli impianti tra i due forami mentonieri. Nella zona interforaminale della mandibola infatti, anche nelle atrofie più marcate, permane una quota di osso basale. In quest’area, grazie al fatto che non è presente il nervo alveolare in- feriore, si dispone frequentemente di un’altezza ossea adeguata per la terapia implantare. A livel- lo della sinfisi inoltre l’osso è più denso e fisiolo- gicamente si ha un minore riassorbimento. La terapia implantare a carico immediato consente il posizionamento della protesi nella stessa seduta o entro 48 ore dall’inserimento delle fixture9. La letteratura descrive un successo a lungo termine sovrapponibile a quello ottenuto con la metodica tradizionale a carico differito10. Il carico immediato permette all’edentulo di beneficiare fin da subito della riabilitazione pro- tesica fissa, ottenendo così un grande vantaggio funzionale oltre che psicologico e sociale. La metodica di riabilitazione implanto-prote- sica di un’intera arcata con una protesi caricata immediatamente è ormai una pratica consolida- ta ma con delle insidie procedurali; sono infatti presenti rischi di fallimento di uno o più impianti se la protesi non viene correttamente equilibrata e passivata. È importante selezionare il paziente adatto ad essere sottoposto a questo tipo di terapia. Il soggetto non deve presentare gravi parafunzioni e deve avere un’adeguata quantità e qualità di tessuto osseo. L’osso residuo è determinante per poter ottenere il torque di inserimento di almeno 35 N/cm che è considerato il limite per poter ef- fettuare il carico immediato11. Le protesi di tipo Toronto sono adatte al ca- rico immediato perché la struttura rigida poli- gonale solidarizza gli impianti distribuendo i carichi masticatori in modo da ridurre lo stress meccanico su ogni singolo impianto e protegge- re dagli eccessivi micromovimenti causati dalle forze laterali12. L’impronta digitale permette rapidità di ese- cuzione e realizzazione del manufatto protesico. I tempi di presa dell’impronta sono del tutto pa- ragonabili a quelli di un’impronta tradizionale, se non più brevi. Le scansioni permettono di evita- re l’uso di materiali da impronta nel cavo orale, il solo uso di uno scanner garantisce la lettura delle superfici dure e molli del cavo orale senza

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