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today Expodental Meeting Rimini 2017

24 Expodental Meeting • Rimini Tutto il male e il bene del mondo nei denti della Pietà di Michelangelo Se esiste un’opera celebre in tut- to il mondo, da Pechino a Santiago, da Sidney a Boston, questa è la Pietà Vaticana di Michelangelo. Non tutti sanno, però, che il meraviglioso volto del Cristo, che ha gli occhi socchiu- si come se si stesse per svegliare, è ulteriormente addolcito da un leggero sorriso che scopre i denti. C’è, inoltre, un altro aspetto che fino ad oggi è sfuggito agli studio- si, ovvero il fatto che la posizione dei denti non corrisponde a quella che l’odontoiatria definisce “arcata ortodontica”, giacché caratterizzata dalla presenza di un incisivo centra- le. Il difetto è quello che la scienza definisce “mesiodens”, letteralmente “dente mediano”, perché nell’arcata dentaria superiore, a livello dell’arti- colazione fra le due ossa mascellari, si crea un alveolo in più con cui si arti- cola un dente centrale. Il fatto era noto anche ai medici contemporanei di Michelangelo, inclu- so il suo amico Realdo Colombo che, nel suo trattato di Medicina, spiega che chi possiede questo difetto, al di là dei pregiudizi popolari, può consi- derarsi ugualmente un “nobiluomo”. Va sottolineato che questa particola- rità odontoiatrica era vista, da un’an- tica tradizione iconografica (si pensi ai diavoli dipinti a Firenze, da Giovan- ni di Buonaiuto, nel Cappellone degli Spagnoli che Michelangelo di certo conosceva), come la caratteristica di figure negative, inquinate dal pecca- to, come predicava nel 1495 Girolamo Savonarola. prima della rivelazione di Cristo, secondo il pensiero di Gioacchino da Fiore, che divideva l’Umanità in Humanitas ante Gratiam e post Gratiam. Pure i protagonisti dell’e- pisodio biblico del Serpente di bronzo, affrescato sul pennacchio sud-orientale della Sistina, ossia i peccatori che non vollero guardare il serpente e che moriranno divora- ti da serpenti, hanno il mesiodens. Nel Giudizio Universale, poi, carat- terizza diavolacci e peccatori. Del resto, Gerolamo Savonaro- la parlava già del “dente del pec- cato” e, così, proprio nel Giudizio Universale, compare uno sche- letro appena risorto che mostra un inequivocabile quinto incisivo. Quest’immagine implica l’idea che ci sia chi nasce predestinato al male. È un pensiero che allora ave- va riscontro nella speculazione di Benedetto da Modena e nella linea teologica del Circolo di Viterbo che mediava fra la posizione dei prote- stanti e quella dei cattolici a pro- posito della predestinazione e del valore salvifico delle opere. Marco Bussagli La scoperta, già pubblicata da chi scrive nel 2014 (I denti di Michelan- gelo. Un caso iconografico, Milano, Medusa), è stata presentata, con le ultime novità della ricerca, dall’auto- re, al XVIII Convegno Internazionale della Società Italiana di Paradonto- logia e Impiantologia (SIdP), la più importante Società dentistica della penisola, che si è tenuto a Rimini dal 16 al 18 marzo scorso, nell’ambito della lettura inaugurale. Quella del giovane Buonarroti (che, quando scolpì il suo capolavoro, ave- va 24 anni) non fu una svista. Il suo significato è chiaro e rimanda alla missione salvifica di Cristo che pren- de su di sé i peccati del mondo. Né si trattò, infatti, di un’invenzione del grande scultore. Esiste un consistente filone iconografico che passa anche per opere importanti, come il Cri- sto sofferente di Bramantino (1495), oppure quello portacroce di Quentin Matsijs e Matthias Grünewald, dove appare questa particolarità. Il giovane Michelangelo dovet- te averne conoscenza pregando davanti al Crocifisso, in legno poli- cromo, scolpito da Don Romualdo da Candeli nella Cappella di Lorenzo il Magnifico in Palazzo Medici Riccar- di che, pure, ha il mesiodens. Così, dopo aver realizzato la Pietà Vati- cana per la tomba dell’allora cardi- nale di Francia Jean de Bilhères, il grande artista utilizzò questo ele- mento, collocandolo, con estrema coerenza, in tutte le figure negative, secondo una gamma estremamente modulata sul tema del male. Infatti, il mesiodens compare in figure come la celeberrima Sibilla Delfica e il Giona, dove si confi- gura come segno dell’imperfetta condizione spirituale di chi nacque Dental Trey sostiene il Poliambulatorio di Emergency ONG Onlus a Marghera Dental Trey, distributore dentale che commercia- lizza oltre 40.000 prodotti odontoiatrici, sostiene il Poliambulatorio di Emergency ONG Onlus a Marghera, donando importanti prodotti per la salute alla clinica odontoiatrica dell’organizzazione. Associazione italia- na indipendente e neutrale, nata nel 1994 per offrire cure medico-chirurgiche gratuite e di elevata qualità alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà, Emergency promuove una cultura di pace, solidarietà e rispetto dei diritti umani. Il suo impegno umanitario è possibile grazie al con- tributo di migliaia di volontari e di sostenitori. Dalla nascita a oggi, ha curato oltre 8 milioni di persone. «Siamo felici di contribuire a favorire l’accesso alle cure per le persone bisognose. Questo principio è sempre stato una parte importante della nostra filo- sofia aziendale», sottolinea Silvia Coli, Managing Director di Dental Trey, che nel 2015 è entrato a far parte del Gruppo Henry Schein, Inc., il più grande for- nitore di prodotti e servizi per la salute dedicato a professionisti dentisti, veterinari e medici, con studi privati. La donazione è un’iniziativa di Henry Schein Cares, l’organizzazione dedicata alla responsabilità sociale globale di Henry Schein. Contribuisce a migliorare l’accesso alla sanità di comunità scarsamente servite attraverso tre aree d’interesse: benessere, preven- zione, trattamento e formazione; preparazione alle emergenze e soccorso di emergenza; rafforzamento della capacità di assistenza sanitaria. Prodotti sanitari donati da Dental Trey al Poliambulatorio di Emergency ONG Onlus a Marghera.

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