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Dental Tribune Italian Edition No. 2, 2017

15 Dental Tribune Italian Edition - Febbraio 2017 Teknoscienza - Protesi 1. Douglass CW, Shih A, Ostry L. Will there be a need for complete dentures in the United States in 2020? J Prosth Dent 2002; 87: 5-8. 2. Zitzmann NU, Hagmann E, Weiger R. What is the pre- valence of various types of prosthetic dental restoration in Europe? Clin oral Implant Res 2007 Jun; 18 Suppl 3: 20-33. 3. Carlsson GE. Clinical morbidity and sequelae of treatment with complete dentures. J Prosthet Dent 1998;79:17-23. 4. Awad MA, Feine JS Measuring patient satisfaction with mandibular prostheses. Community Dent Oral Epidemiol. 1998 Dec; 26 (6):400-405. 5. Sheiham A, Steele JG, Marcenes W, Finch S, Walls AW. The impact of oral health on stated ability to eat certain fo- ods: Findings from the National Diet and Nutrition Survey ofOlderPeopleinGreatBritain.Gerontology1999;16:11-20. 6. Hobkirk JA, Abdel- Latif, Howlett J, Welfare R, Moles DR. 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Nel caso invece di uno spazio protesico ridotto (classe 4 spazio protesico inferiore a 7 mm), optare per una protesi ibrida o un’overdenture, porterebbe a non avere abbastanza spazio per inserire la componenti- stica, con conseguente alterazione della corretta dimensione verticale o una collocazione errata del piano occlusale. Ne consegue che la fase diagnostica determina la scelta del posiziona- mento implantare e la derivante for- ma di ancoraggio. Può risultare utile adottare, a scelta, 2 metodiche: – rilevazione di impronte studio delle arcate edentule, con messa in articolatore dei modelli otte- nuti. Le cere di registrazione for- niranno il dato relativo alla posi- zione della linea del sorriso con il conseguente piano occlusale parallelo al piano di Camper; – usufruire delle protesi preesi- stenti, valutare se e quanto la di- mensione verticale e la linea del sorriso siano congrue. Utilizzare il calibro di Gutosky per rilevare la distanza fra il piano occlusale e gengivale partendo dall’inter- no delle ricostruzioni (Fig. 10). Si evince pertanto come il percorso diagnostico iniziale sia fondamenta- le per prevenire le complicanze du- rante il trattamento. < < pagina 14 La protesi è removibile ma rigidamente adattata alla barra, in modo tale che i suoi movimenti laterali e rotatori sono limitati. Inoltre, la completa distribu- zione dei carichi masticatori solo sulle fixture è utile al mantenimento dei livelli ossei e dell’integrazione implan- tare (Figg. 8a-c). Contrariamente alle modalità di trattamento resilienti a supporto mucoso che impiegano barre tonde, una overdenture ancorata a una barra fresata supportata da impianti impedisce il movimento rotazionale della protesi14 . Ulteriori differenze fra le due tipologie di overdenture risiedono nelle caratteristiche di costruzione e mantenimento da parte dell’odontoia- tra; infatti, le protesi con barre fresate richiedono una realizzazione tecnica più complessa ma eliminano la proble- matica della sostituzione degli attacchi resilienti. L’utilizzo di una protesi implanto-sup- portatanellamandibolasipuòconside- rare un’opzione di trattamento fattibile per pazienti che richiedono vantaggi clinici simili a quelli di una protesi fissa ma che richiedono anche i vantaggi di una protesi rimovibile15 . Per la mandibola si può concludere che laperditaossea,lasoddisfazionedelpa- zientelecomplicazioniprotesiche,sono indipendenti dal numero di impian- ti. Da ciò si evince che non è possibile stabilire quale sia il numero ottimale di impianti per una overdenture im- planto-sostenuta16 . Inoltre, l’uso di im- pianti nella mandibola, con una protesi convenzionale utilizzata per restaurare il mascellare superiore, fornirà proba- bilmente condizioni che garantisco- no il massimo successo. Non solo gli impianti nella mandibola hanno una percentuale di successo più alta di quelli nel mascellare superiore, ma la contrapposizione a una protesi a sup- porto osteo-mucoso limiterà il carico al quale l’implanto-protesi è soggetta. Nelle riabilitazioni di pazienti eden- tuli, non abbiamo parametri clinici che ci possono guidare durante il trattamento, come in protesi fissa (Figg. 9a-b). Una volta individuata la posizione spaziale del gruppo fron- tale, e stabilite quindi estetica e fo- netica del paziente, un ruolo cardine sulla scelta del tipo di riabilitazione lo riveste la dimensione verticale o, meglio, lo spazio inter-arcata dispo- nibile. Alcuni autori hanno riassunto le possibilità terapeutiche e il tipo di riabilitazione protesica ottimale a se- conda della distanza tra il mascellare e l’arcata mandibolare, proponendo una classificazione, che considera la dimensione verticale disponibile per la riabilitazione, definito come la di- stanza fra mucosa e margine incisale e occlusale dei denti correttamente posizionati (spazio protesico)17 . Questi Figg. 7a-c - Overdenture implanto-ritenute. 7a, gli ancoraggi hanno la funzione di fornire una localizzazione spaziale del manufatto. 7b, l’appoggio mucoso periferico risulta determinante a fornire la stabilità protesica. 7c, i dispositivi ritentivi impediscono l’allontanamento della protesi dai tessuti a vantaggio della minor interfaccia protesi/ mucosa con film salivare ridotto. Figg. 8a-c - Overdenture implanto-sostenute. 8a, questa tipologia di protesi, oltre che a garantire la ritenzione, consente anche il supporto durante l’applicazione delle forze. 8b, l’asse d’inserzione perpendicolare al piano occlusale produrrà continua ricollocazione del manufatto evitando tensioni alle strutture implantari. 8c, il sigillo periferico impedisce l’accumulo di cibo sotto la protesi. Dopo una prima verifica di calzata verranno rimossi i teflon neri, utili per le fasi di laboratorio, e sostituiti con la tipologia di frizione desiderata. Fig. 9a-b - La corretta determinazione dei rapporti intermascellari, orizzontali e verticali, costituisce uno dei fattori decisivi per il mantenimento, durante la funzione, della stabilità protesica e implantare. 9b, la determina- zione della relazione centrica può essere stabilita con due metodiche: manuale, operatore dipendente, il clinico guida la mandibola in posizione centrica; arco gotico, non è operatore dipendente, il paziente esegue dei movimenti limite ed è lui stesso che determina la posizione centrica. Fig. 10 - lo spazio inter-arcata disponibile viene definito come la distanza fra mucosa e margine incisale e occlusale dei denti correttamente posizionati. Tab. 2 - Algoritmo decisionale nella definizione del piano di cura mandibolare.

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