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CAD/CAM - international magazine of digital dentistry, Italian Edition, No.3, 2016

3_2016 44 formazione _ l’intervista Con DDS, conoscenze teorico- pratiche per un’odontoiatria “sempre più digitale” Partirà a febbraio 2017 presso l’Università San Raffaele di Milano, la I edizione del Corso di Alta Formazione in Odontoiatria Digita- le, organizzato tra la Scuola post-universitaria (ACRIS - Associazione Culturale Ricerche Implantari) del San Raffaele (direttore Enrico Gherlone) con la Digital Dentistry Society (presidente Giuseppe Luongo). Direttore scientifico del corso è Carlo Mangano, responsabile del Centro di Ricerca in Odontoiatria Digitale dell’Ospedale San Raffaele di Milano (www.ddsaltaformazionesanraffaele.it), il quale illustra le caratteristiche del corso accennando al futuro delle nuove tecnologie digitali. Quali sono le caratteristiche del Corso di Alta Formazione in Odontoiatria Digitale, organizzato al San Raffaele? Il corso intende affrontare in modo mirato l’argomento dell’odontoiatria digitale. Obietti- vo? Mettere in grado i partecipanti di acquisire le necessarie conoscenze teorico-pratiche per affrontare nei prossimi decenni i cambiamenti della professione, che sarà sempre più “digitale”, per una miglior qualità delle terapie associata a un contenimento dei costi. I partecipanti avranno modo di apprendere i concetti fondamentali del flusso di lavoro digi- tale in protesi e conservativa, partendo dall’ac- quisizione di un’impronta ottica con scanner in- traorale, un tipo di scansione che sostituisce le impronte tradizionali, poco gradite al paziente, fa risparmiare tempo e materiali, oltre a rappre- sentare un potente strumento di comunicazio- ne con lui. Nel caso di riabilitazioni semplici, laddove il dentista sia dotato di software di CAD e di una fresatrice in studio, il file acquisito potrà essere “processato” direttamente in office con model- lazione e fresatura del restauro in unica seduta (soluzione chairside). Nel caso di riabilitazioni più complesse, il file della scansione sarà invece inviato via web al laboratorio. Evidenti i vantaggi delle tecniche digitali: materiali estetici utilizzabili per la realizzazio- ne di una serie di restauri (intarsi inlay, onlay, corone singole e protesi fisse parziali su den- ti naturali e su impianti) attraverso procedure ripetibili e rigidamente controllate. Gli scanner intraorali possono essere utilizzati anche per la presa delle impronte in ortodonzia e la pro- gettazione e costruzione di una serie di dispo- sitivi ortodontici. Inoltre, in combinazione con le immagini acquisite tramite CBCT, si possono utilizzare per la rilevazione dell’impronta pro- pedeutica alla preparazione di dime per la chi- rurgia implantare. Nei prossimi anni, la sovrapposizione delle informazioni dentali, gengivali, ossee e facciali (queste ultime ottenute con scanner faccia- li) permetterà di creare veri e propri “modelli virtuali” dei pazienti, utili alla progettazione di riabilitazioni estetiche complesse (“paziente virtuale”). Grazie alle moderne tecnologie si posso- no disegnare impianti specifici per il difet- to del paziente (root-analogue-implants, blade implants, impianti maxillo-facciali) e fabbricarli attraverso l’impiego di metodi- che di additive manufacturing (AM)? La possibilità di personalizzare le terapie, adattandole alle esigenze del paziente, è una delle novità più significative introdotte dalla ri- voluzione digitale. Da diversi anni la chirurgia implantare può essere pianificata al computer con notevoli vantaggi per il paziente, dato che la durata dell’intervento è ridotta e il posizio- namento implantare può avvenire in sicurezza,

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