Please activate JavaScript!
Please install Adobe Flash Player, click here for download

CAD/CAM - international magazine of digital dentistry, Italian Edition, No.3, 2016

3_2016 22 Lo scopo principale è individuare in fase dia- gnostica preliminare se sono presenti le condi- zioni anatomiche strutturali che possono essere limitanti per la realizzazione di un’idonea e fun- zionale riabilitazione implanto-protesica. _Esempio 1 Il paziente presenta una malocclusione sche- letrica di II classe biretrusa ipodivergente. In questa tipologia di soggetti il mascellare supe- riore è spesso piccolo e arretrato. In condizione di edentulia il processo di atrofia centripeta ri- duce ulteriormente il perimetro di arcata. È im- portante verificare sul piano verticale sagittale e trasversale se i rapporti scheletrici tra una for- ma di arcata superiore e inferiore sono congrui. In caso negativo si rischia di dover compensare protesicamente la riduzione scheletrica. Dal pun- Fig. 6_Controllo cefalometrico degli angoli di emergenza nel progetto virtuale. Fig. 7_Progettazione implanto- protesica secondo il protocollo Total Face Approach. Fig. 8_Caso finito. to di vista protesico questa situazione può creare ingombro eccessivo dell’area neutra, difficoltà alla fonazione, ridotta capacità di eseguire le procedure di igiene orale. Tipico è l’esempio d’inserimento di protesi su barre con spessore di 8/9 mm, che vanno a occupare l’area palatale: può creare disfunzioni fonetiche a causa dell’ingombro eccessivo che riduce lo spazio fisiologico per la lingua. _Esempio 2 Paziente con mascellare corretto sagittal- mente ed eccesso verticale e sagittale della mandibola, III classe scheletrica iperdivergente. In questo caso lo studio delle dimensioni verticali intermascellari consente la valutazione di dove va inserita la linea del sorriso, in funzione dell’e- sposizione labiale e del piano osseo corticale. La valutazione di questi parametri riduce il rischio di creare una linea del sorriso non evidente o di compensare con elementi dentari protesici trop- po lunghi. _Conclusioni Il percorso TFA richiede un tempo di lavoro di 30 minuti in mani di un operatore esperto e i dati che scaturiscono da questa tipologia di analisi possono essere altamente utili e interes- santi ai fini delle considerazioni di pianificazione implantare, della scelta della tipologia di prote- si, che meglio si adatta a quel tipo di struttura scheletrica, e alle esigenze morfo-funzionali ed estetiche del paziente in esame. Una volta eseguita la cefalometria dei tessuti molli e dei tessuti scheletrici e lo studio virtuale intra-orale, si possono esaminare le problema- tiche connesse al caso in esame e attraverso la Fig. 6 Fig. 8 Fig. 7 expert article _ CBCT

Sito