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Implant Tribune Italian Edition No.4, 2016

26 Implant Tribune Italian Edition - Novembre 2016 Meeting & Congressi CONO-IN ACTIVE ESTETICO ACTIVE Intervista: “La perimplantite, una malattia provocata dall’uomo?” Il prof. Tomas Albrektsson cominciò a lavorare con il prof. Per-Ingvar Brånemark nel 1967 per sviluppare gli impianti osteointegrati, craniofacciali e ortopedici. Da allora, Albrektsson ha pubblicato diversi articoli contribuendo in maniera significativa alla consapevolezza sull’osteointegrazione e sul meccanismo biologico che sta alla sua base. Al meeting dell’European Association for Osseointegration (EAO) di quest’anno, a Parigi, Albrektsson ha presentato lo stato dell’arte riguardo all’osteointegrazione e Dental Tribune Online ha l’onore di discuterne con lui. Dental Tribune Online: Prof. Albrektsson più di 50 anni fa il prof. Per-Ingvar Brånemark ha scoperto il processo di osteointegrazione, gettando le basi per l’odontoiatria implantare. Da allora il concetto è stato accettato su larga scala e sono stati condotti numerosi studi. Quali sono i più recenti sviluppi? Prof. Tomas Albrektsson: Durante i primi decenni l’osteointegrazio- ne era percepita come la risposta naturale dell’osso agli impianti in titanio, in un processo di “ ferita e rimarginazione” dell’osso. Con il tempo questa concezione è stata smentita dalla ricerca. Oggi la con- sideriamo come una reazione da corpo estraneo che serve a proteg- gere il corpo da un potenziale peri- colo, come quello del titanio o della ceramica degli impianti. Nella sua ricerca enfatizza la conoscenza delle basi biologiche che sottostanno al concetto di osteointegrazione, come anche degli aspetti immunologici, al fine di migliorare i risultati dei trattamenti implantari. Quanto è stato fatto in questo campo, e quanto c’è ancora da fare? Di certo c’è bisogno di più ricer- ca. Molti articoli hanno trattato il tema del rapporto tra l’impianto e la legatura come combinazione di due corpi estranei. Anche nella ri- cerca clinica si è affrontato un simi- Prof. Tomas Albrektsson al congress EAO 2015. Albrektsson lavora attualmente come professore emerito presso il dipartimento di bioma- teriali dell’Univrsità di Goteborg, in Svezia. (Foto: Claudia Duschek, DTI). EVENTS www.dental-tribune.com Consulta sul nostro sito l’area Events, un aggiornamento continuo sui migliori eventi del dentale. le tema, questa volta riguardante le particelle di cemento che acciden- talmente entrano nei tessuti molli intorno all’impianto. Si può consi- derare di successo quell’impianto che raggiunge un delicato stato di equilibrio, detto equilibrio da cor- po esterno. Se altri eventi, o certe condizioni del paziente (tabagismo, predisposizioni genetiche, medici- nali come gli antidepressivi), sono presenti, questo equilibrio può esse- re disturbato e si può arrivare a un riassorbimento osseo. Altri fattori come l’eccessiva forza o la rottura di componenti possono esacerbare la situazione e portare a reazioni osteolitiche. C’è stato un acceso dibattito sulla perimplantite negli ultimi anni e non c’è un consenso unanime sul fatto se si possa considerare una patologia o una reazione da corpo estraneo nella cavità orale. Qual è il principale problema e quale la sua opinione in merito? Secondo me la perimplantite po- trebbe essere una patologia artifi- ciale, provocata dall’uomo. L’osso intorno all’impianto può andar perduto attraverso una reazione asettica. Si arriva a una situazione in cui viene alterato il delicato equi- librio tra gli osteoblasti e gli osteo- clasti, in favore di questi ultimi. In ogni caso, gli impianti proble- matici esistono, anche se in numero minore di quanto ipotizzato in pas- sato. Oggi si parla di una percen- tuale di impianti che compromet- tono l’osso del 1-2%. Come possono le ultime scoperte biologiche e in osteointegrazione aiutare gli implantologi nel loro lavoro, soprattutto per quanto riguarda il trattamento delle perimplantiti con perdita di osso? Attualmente non disponiamo di mezzi efficaci per trattare tutti i casi. Anche se i problemi immu- nologici rappresentano un rischio marginale di perdita ossea, i batteri possono esacerbare la situazione nel tempo. In questo caso si rende necessario l’uso di antibiotici. Non conosciamo il ruolo dei batteri in questo contesto: rappresentano solo una colonizzazione seconda- ria? Attivano le cellule che riassor- bono l’osso? Insieme al biofilm con- tribuiscono alla reazione da corpo estraneo risultante in un’ulteriore perdita ossea? Ancora, i dentisti de- vono attivarsi per capire il motivo della perdita di osso. Potrebbe esse- re a causa di particelle di cemento? Detto questo, anche l’allarmismo esasperato ha portato a casi di sovra-trattamento. In molti casi è sufficiente seguire con un attento follow-up l’impianto in modo da stabilire se esiste davvero un peg- gioramento delle condizioni o se si è raggiunto un equilibrio senza ul- teriori perdite di osso. Il prof. Tomas Albrektsson ha presentato il suo articolo dal ti- tolo “What is osseointegration in 2016 and why are we losing bone around dental implants?” il 30 set- tembre, alle ore 13.30 presso l’anfi- teatro blu del palazzo dei congres- si di Parigi. L’argomento verrà trattato duran- te il 4° Congresso dell’Istituto Sto- matologico Toscano, dal titolo “Le patologie perimplantari”. Maggio- ri informazioni sono disponibili a pag. 37. Dental Tribune International Il prof. Tomas Albrektsson, sarà presente al 4° International Meeting - Istituto Stomatologico Toscano, a Viareggio, con la relazione “Le patologie perimplantari come reazione da corpo estraneo”

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