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Implant Tribune Italian Edition No.4, 2016

14 Implant Tribune Italian Edition - Novembre 2016 Attualità SPMP13154IT REV B La famiglia di impianti Tapered Internal conferisce un’eccellente stabilità primaria, mantenimento osseo superiore ed adesione dei tessuti molli per risultati estetici eccelllenti. Tutti i diametri implantari dal 3.0 al 5.8 possono essere inseriti con lo stesso kit di strumenti in modo da offrire convenienza chirurgica e flessibilità nello scegliere l’impianto ideale per le necessità di ciascun paziente. Da adesso in poi... più nessun compromesso! no more compromises semplicità protesica la connessione interna conica a 45° conferisce un sigillo biologico ottimale ed è dotata di codice colore per una rapida identificazione adesione del tessuto connettivo solo il Laser-Lok crea un’adesione fisica del tessuto connettivo ed un sigillo biologico osteointegrazione microscanalature Laser-Lok® per un’ osteointegrazione eccellente kit chirurgico universale strumentazione dotata di codice colore per tutti gli impianti tapered BioHorizons* *Tapered Plus, Tapered Tissue Level, Tapered Internal and Tapered 3.0 La famiglia di impianti Tapered Internal conferisce un’eccellente stabilità primaria, mantenimento osseo superiore ed adesione dei tessuti molli per risultati estetici eccelllenti. Tutti i diametri implantari dal 3.0 al 5.8 possono essere inseriti con lo stesso kit no more compromises For more information, contact BioHorizons Italia Customer Care: 800.063.040 or visit us online at it.biohorizons.com Made in the USA Negli ultimi anni si è assistito a un progressivo aumento del contenzio- so anche in campo odontoiatrico. Le branche più colpite: la chirurgia im- plantologica,laprotesifissaelachirur- gia orale. Le ragioni sono sociologiche, tecniche (malpractice), ma anche le- gate alla “commercializzazione” della professione. Con queste parole si è aperta la pri- ma giornata torinese di Odontoiatria legale, il 29 ottobre alla Residenza Ri- chelmy. I due relatori Massimo Dalle Molle e Gian Luigi Roggero, nomi più che noti ben oltre i confini cittadini, hanno affrontato il tema dell’analisi degli aspetti medico legali inerenti la professione. Roggerohaillustratol’otticadell’odon- tologoforense,chiamatoaconsiderare i casi alla doppia luce, clinica e forense, partendo dal dato clinico e oggettivo. Si è poi soffermato sul linguaggio di cui questa figura, a cavallo tra due mondi,deveimpadronirsi.Insuccesso, danno, risarcimento o indennizzo, er- rore o complicanza, i concetti devono avere per tutti un significato univoco. Ha fornito molti esempi, distinguen- do (in caso di errore) tra “inevitabile”, “inammissibile”, “inescusabile”, preci- sando che le parole usate per definirlo Il contenzioso odontoiatrico è in aumento? I preziosi consigli di due esperti – “imperizia, negligenza, inosservan- za” – non sono intercambiabili, ma portatrici di un significato diverso. La stessa “malattia”, come «proces- so morboso evolutivo che colpisce funzioni psicofisiche del paziente», dev’essere distinta dalla lesione e dalla menomazione. L’uso dei termini tec- nico-giuridicinonèmeroformalismo, ma ha un riflesso sulla stesura dei cer- tificati e nell’eventuale coinvolgimen- to giudiziario del dentista. Si parla allora di responsabilità, «tavo- lo a quattro gambe», l’ha definito Rog- gero ricordando il suo maestro Robet- ti, poggiato sulla condotta del medico, sul danno, sul rapporto di causa ed ef- fetto e sulla colpa. Se per la responsa- bilità penale, il rapporto causa-effetto deve essere dimostrato oltre ogni ra- gionevole dubbio, in campo civile ba- stachecisia«piùprobabilitàchenon». Roggero ha anche manifestato timori per l’eventuale responsabilità di chi non osserva l’ECM con conseguente incremento dei premi assicurativi, l’eventuale soccombenza in giudizio e possibili sospensioni. Dalle Molle si è quindi soffermato su cosa e quanto scrivere sul certificato («dichiarazione conforme a verità») distinguendolo dal referto («segna- lazione all’autorità giudiziaria di un presunto reato»). Fondamentale è non dare come veri determinati eventi, se solo riferiti come tali dal paziente. Altrettanto importante è premunirsi del consenso informato (firmato) e di immaginifotografiche.Maicompilare certificati compiacenti nel tentativo di amicarsi il paziente, mentre del tutto sconsigliata appare la trasformazione del dentista in un valutatore di danni. «A nessuno piace – dice infatti Dalle Molle–esserevalutatodaunCTI,ossia un consulente tecnico improvvisato.» Ancora Roggero ha introdotto mol- ti casi “dubbi”: la lesione neurologi- ca post estrattiva o implantologica è un errore e non una complicanza (potendo essere prevenuta), come la penetrazione di corpi estranei nel seno mascellare o la rottura di uno strumento. La risposta è però proble- matica nel caso di una perimplantite, frutto di complicanza o di errore. Se il dentistanonsisaràdocumentato,sarà condannato al risarcimento, avendo a suo carico l’onere della prova. Questa la conclusione di Roggero e di Dalle Molle: non basta lavorare bene, occor- re documentare bene, anche per poter confrontare il prima e il dopo. Anche per i dentisti vale il detto «verba vo- lant, scripta manent». m.boc L’articolo integrale è uscito su Dental Tribune online venerdì 4 novembre.

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