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Dental Tribune Italian Edition No. 10, 2016

5 Ortho Tribune Italian Edition - Ottobre 2016 Ricerca & Clinica Leone S.p.a. Via P. a Quaracchi 50 - 50019 Sesto Fiorentino - Firenze tel. 055.30441 - fax 055.374808 - email: info@leone.it - www.leone.it di per PP16/02-IT 1. Badiali G, Roncari A, Bianchi A, Taddei F, Marchetti C, Schileo E. Navigation in Ortho- gnathic Surgery: 3D Accuracy. Facial Plast Surg. 2015 Oct;31(5):463-73. 2. Perrotti G, Politi M, Weinstein RL. Indicazioni per un uso consapevole della CBCT in Odontoiatria. Dentista Moderno 2015; 1:44-52. 3. Perrotti G, De Vecchi L, Testori T, Weinstein RL. Analisi facciale globale: approccio dia- gnostico-terapeutico multidisciplinare alla riabilitazione implantare complessa.Italian Oral Surgery 2012; 11(5)(S1): S108-S11. 4. Jaime Gateno,DDS,MD,James J.Xia,MD,PhD,ms.John F.Teichgraeber,MD. Effect of Facial Asymmetry on Two-Dimensional and Three-Dimensional Cephalometric Measurements. J Oral Maxillofac Surg.Author manuscript,available in PMC 2012 March 1. bibliografia < < pagina 4 Questa suddivisione è stata ottenu- ta mediante esame cefalometrico 2D eseguito su sinterizzazione ray sum (bidimensionale) basata sui va- lori di proiezione sagittale maxillo- mandibolare calcolata sui valori an- golari di ANB. Il campione è stato poi analizzato mediante una cefalometrica multi- planare costruita con il software O&O (Materialise Co, Leuven, Belgio). L’ana- lisi prevede la costruzione di un piano passante per il tuber destro e sinistro (punto più posteriore del mascellare superiore) e la spina nasale anterio- re. Sono state eseguite misure lineari verticali a livello della intermolare, premolare, la zona canina e la porzio- ne interincisiva. Il repere di queste mi- surazioni è stato selezionato al centro della cresta ossea alveolare interden- tale tra primo e secondo molare, tra primo e secondo premolare, tra incisi- vo laterale e canino e tra i due incisivi centrali. Per ogni cluster di classe sono state prese le misurazioni tra primo e secondo molare, tra primo e secondo premolare, tra canino e incisivo latera- lesiaadestracheasinistraeunamisu- razione unica interincisiva. Risultati I dati hanno dimostrato che l’altezza media del campione totale di pazienti esaminato è di: 13, 3 mm in zona in- termolare; 15,97 mm zona premolare; 17,02 mm per la zona intercanina; e 17,55 mm per la zona interincisiva. Idatiraccoltimostranocheneipazien- ti di II e III classe scheletrica vi è un au- mento significativo delle misurazioni effettuate nella zona intercanina e in- terincisiva. Per le classi I vi è un valore medio di 16,05 mm nella zona interin- cisiva, mentre per le classi II il valore medio è di 18,77 mm; e per le classi III è di 17,84 mm. Per quanto riguarda la zona intercanina i valori di I clas- se sono di 15,94 mm; per le II classi di 17,49 mm; e per le III cassi di 17,64 mm. Risulta esservi un aumento di più di 2 mm nella zona interincisiva e di più di 1,5 mm nella zona intercanina. Per le misurazioni effettuate nella zona mo- lare e premolare i valori sono concordi per tutte e tre le classi scheletriche. Mentre per quanto riguarda le di- screpanze tra lato destro e sinistro dello stesso paziente i valori rileva- ti per le I classi sono di: 0,47 mm di differenza nella zona canina; 0,59 mm nella zona premolare; e 0,60 mm nella zona molare. Per le II clas- si sono rispettivamente di: 0,23 mm; 0,40 mm; e di 0,56 mm. Infine per le III classi sono di: 0,33 mm; 0,58mm; e di 1,08 mm. In media vi è una discre- panza di 0,55 mm nelle I classi; 0,39 mm nelle II classi e di 0,66 mm nelle III classi (Tabb. 1-5, Figg. 1, 2a-2c). Discussione I dati raccolti dimostrano come, sep- pur in un campione molto piccolo di pazienti, vi è una notevole differenza di altezza tra le I classi scheletriche ri- spetto alle II e le III, quest’ultime infat- ti risultano avere valori lineari quasi sempre maggiori soprattutto nella zona intermascellare e intercanina. Inoltre dall’analisi dei valori si evince che in ogni paziente vi è una differen- za di altezza tra lato destro e sinistro che oscilla dai 0,23 mm fino a 1 mm nei casi più gravi di asimmetria e che le discrepanze maggiori sono state ri- scontrate nei soggetti di III classe, ma cheivalorimedisonodeltuttotrascu- rabili (0,5 mm). Questo studio vuole essere uno spunto per future ricerche riguardanti la cefalmetria 3D e le sue potenzialità che tutt’oggi sono ancora poco sfruttate. Conclusione Questi risultati sono indicativi di una differenza anatomica nel- le tre diverse classi scheletriche che molto spesso si evidenzia sul profilo estetico. Un’attenta analisi delle strutture del massiccio fac- ciale porta a una corretta diagno- si con evidenziazione di possibili asimmetrie strutturali. Questi dati ottenuti possono essere im- portantissimi al fine della pianifi- cazione di un corretto intervento di tipo maxillo-facciale, capace di modificare questo difetto (Figg. 3-5). L’articolo è stato pubblicato su Cad/Cam Italian Edition, aprile 2016. Figg. 2a-2c - I tre grafici mettono a confronto le misurazioni del lato destro e sinistro nelle stesse persone ai vari livelli di misurazione. Fig. 3 - Ricostruzione tridimensionale della maxilla e dell’arcata dentaria: visione di lato del soggetto analizzato con analisi delle dimensioni verticali del mascellare superiore. Fig. 4 - Vista dal basso dello stesso caso in cui sono evidenziate tutte le misurazioni e visualizzazione del piano di costruzione utilizzato per l’esecuzione dell’analisi. Fig. 5 - Caso di paziente asimmetrico in cui si nota un cant del piano mascellare, con conseguente asimmetria sul piano verticale della base ossea tra il lato destro e sinistro.

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