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Dental Tribune Italian Edition No. 10, 2016

12 Dental Tribune Italian Edition - Ottobre 2016 Teknoscienza Un nuovo livello di flessibilità. F6 SkyTaper. Finalmente un nuovo sistema di strumenti endodontici dalla flessibi- lità ottimale per il trattamento di quasi tutte le anatomie canalari: F6 SkyTaper della Komet. Gli strumenti con conicità .06 consentono la sagomatura del canale radicolare utilizzando una sola misura. Sono disponibili 5 misure per rispondere a tutte le esigenze cliniche. Flessibilità e capacità di taglio sono le caratteristiche peculiari del sistema F6 SkyTaper. © 03/2016 · 413187V1 www.komet.it 413187V1_AZ_KI_Skytaper_A4.indd 1 24.03.16 12:17 WEB ARTICLE WWW.DENTAL-TRIBUNE.COM La sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS) è un disturbo re- spiratorio del sonno molto diffu- so. L’OSAS è causata dalla perdita dell’attività muscolare dilatante delle vie aeree superiori durante il sonno, che si sovrappone a un loro restringimento. La cessazione di questieventidisolitorichiedemicro- risvegli per ristabilire il tono delle vie aeree superiori, eliminare l’ostruzio- ne e consentire di riprendere la venti- lazione. Questa frammentazione del sonno e la conseguente ipossiemia portano a una scarsa qualità del son- no, a un’eccessiva sonnolenza diurna, a una ridotta vigilanza, a incidenti, alla disfunzione neurocognitiva, a una diminuzione della produttività lavorativa e a una qualità della vita ri- dotta. Inoltre i pazienti con OSAS pre- sentato una vasta gamma di sintomi come il russamento, la sensazione di soffocamento durante il sonno, la xe- rostomia, il reflusso gastroesofageo, la nicturia, il calo della libido, ansietà e il digrignamento dentale. Ci sono molti fattori di rischio pre- Medicina del sonno e Odontoiatria Diagnosi, fattori di rischio e conseguenze disponenti, tra cui il sesso maschile, alcuni disturbi endocrini (ad esempio l’ipotiroidismo e l’acromegalia), l’uso di miorilassanti, il fumo, la ritenzione idrica, l’aumento dell’età, le anorma- lità cranio facciali, le alterazioni delle vieaereesuperiori,lamenopausa,l’al- col e le variabili genetiche. Tuttavia, il fattore di rischio più forte è l’obesità. La deposizione di grasso intorno alle vie aeree superiori le restringe e le predispone al collasso. Inoltre, l’obesi- tà riduce i volumi polmonari, che de- stabilizza anche le vie aeree superiori. L’OSAS è diagnosticata tramite una polisonnografia notturna, ef- fettuata in un laboratorio del son- no o domiciliare, durante la quale viene effettuato un monitoraggio cardiopolmonare oltre a uno stu- dio delle fasi del sonno. La gravità della malattia è classificato secon- do l’AHI (indice di apnea/ipopnea: il numero di volte che il paziente cessa o diminuisce il flusso d’aria attraverso le vie aeree ogni ora di sonno). Si conviene che un AHI minore di 5 eventi/h di sonno è considerato normale, tra 5 e 15 è considerata un OSAS lieve, tra il 15 e il 30 è considerato uno moderato e un AHI maggiore di 30 è conside- rata un OSAS grave. Dal punto di vista epidemiologico, si stima che a soffrire di OSAS sia il 2-5% della po- polazione e sebbene si possa veri- ficare a qualsiasi età, si presenta in genere in pazienti di età compresa tra i 40 e 60 anni di vita. Un ma- schio su 4 e una femmina su 10 pre- sentano almeno 5 apnee per ora; il sesso maschile ha il doppio delle probabilità di sviluppare l’OSAS, con una prevalenza stimata del 4% rispetto al 2% delle femmine. Una percentuale molto alta della popolazione non sa di soffrirne e probabilmente non riceverà mai l’indicazione a effettuare una vi- sita approfondita, di qui il ruolo sentinella dell’odontoiatra. La sindrome delle apnee ostrutti- ve comporta una frammentazione del sonno e una alterazione del ciclo ipossia/riossigenazione con una conseguente ipossiemia in- termittente cronica. Queste altera- zioni comportano altrettante con- seguenze fisiopatologiche come: un aumento dell’attività simpa- tica; dello stress ossidativo; della disfunzione endoteliale; dell’in- fiammazione sistemica; una tendenza all’ipercoagulazione e infine possono portare a un’alte- razione metabolica a carico del glucosio e dei lipidi. < > pagina 13 413187V1_AZ_KI_Skytaper_A4.indd 124.03.1612:17

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