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Dental Tribune Italian Edition No. 10, 2016

11 Dental Tribune Italian Edition - Ottobre 2016 Teknoscienza 1. Downer MC, Moles DR, Palmer S and Speight PM (2004). A systematic review of test perfor- mance in screening for oral cancer and precancer. Oral Oncol 40: 264-73. Eisen D (1992). The oral mucosal punch biopsy. A report of 140 cases. Arch Dermatol 128: 815-7. 2. Gandolfo S, Carbone M, Carrozzo M and Scamuzzi S (1993). [Biopsy technics in oral oncology: excisional or incisional biopsy? A critical review of the literature and the authors’ personal contribution]. Minerva Stomatol 42: 69-75. 3. Lingen MW, Kalmar JR, Karrison T and Speight PM (2008). Critical evaluation of diagnostic aids for the detection of oral cancer. Oral Oncol 44: 10-22. 4. Navone R, Burlo P, Pich A, Pentenero M, Broccoletti R, Marsico A and Gandolfo S (2007). The impact of liquid-based oral cytology on the diagnosis of oral squamous dysplasia and carcino- ma. Cytopathology: official journal of the British Society for Clinical Cytology 18: 356-60. 5. Navone R, Pentenero M and Gandolfo S (2011). Liquid-based cytology in oral cavity squamous cell cancer. Current opinion in otolaryngology & head and neck surgery 19: 77-81. 6. Navone R, Pentenero M, Rostan I, Burlo P, Marsico A, Broccoletti R, Scully C and Gandolfo S (2008). Oral potentially malignant lesions: first-level micro-histological diagnosis from tissue fragments sampled in liquid-based diagnostic cytology. Journal of oral pathology & medicine: official publication of the International Association of Oral Pathologists and the American Academy of Oral Pathology 37: 358-63. 7. Pentenero M, Carrozzo M, Pagano M, Galliano D, Broccoletti R, Scully C and Gandolfo S (2003). Oral mucosal dysplastic lesions and early squamous cell carcinomas: underdiagnosis from incisional biopsy. Oral diseases 9: 68-72. 8. Pentenero M, Navone R, Motta F, Marino R, Gassino L, Broccoletti R and Gandolfo S (2011). Clinical features of microinvasive stage I oral carcinoma. Oral diseases 17: 298-303. bibliografia Fig. 3 - Distribuzione per lesione elementare delle lesioni sottoposte a microbiopsia. Fig. 2 - Distribuzione per sede delle lesioni sottoposte a microbiopsia. < < pagina 10 Icampioniadeguatisonopoistatigiu- dicati: “positivi” in presenza di displa- sia o carcinoma; “negativi” in assenza di displasia o carcinoma. I pazienti con referto positivo sono stati convo- cati presso la SCDU di Odontostoma- tologia dell’AOU S. Luigi Gonzaga di Orbassano (professori Sergio Gandol- fo e Monica Pentenero) per le indagini di II livello. Per contro, in presenza di un referto negativo, gli odontoiatri si sono impegnati a mantenere le lesio- ni in follow-up per almeno 1 anno e di riferirle alla SCDU di Odontostomato- logiasoloincasodisignificativevaria- zioni cliniche. Risultati Dei 75 odontoiatri partecipanti al corso di addestramento 50 hanno aderito allo studio. Sono state inviate 152 microbiopsie, per un totale di 132 pazienti di cui 72 uomini e 60 donne (M : F = 1.2 : 1) con un’età media di 53.6 anni (range 25-88). Sono state osser- vate lesioni di varia tipologia clinica comprendendo le diverse lesioni ele- mentari e tutte le sedi della mucosa orale, con una maggiore frequenza di lesioniamacchiaeaplaccalocalizzate alle mucose vestibolari (mucosa ge- niena, mucosa alveolare, trigono retro molare) (Figg. 2 e 3). Il 92,1% dei prelievi (140/152) è risul- tato adeguato, con membrana basale visibile nel 78,5% di essi (110/140). Il restante 7,9% (12/152) era inadeguato. I prelievi del presente studio hanno mostrato una percentuale di adegua- tezza sovrapponibile a quanto prece- dentementeriportatorelativamentea prelievi effettuati da operatori esperti (92,1% versus 96,3%; p = 0,167). An- che nei confronti della visibilità della membrana basale i presenti risultati sono statisticamente simili ai prece- denti: 78,5% di membrane visibili con- tro le precedenti 69,6% (p = 0,105). Per quanto riguarda l’inadeguatezza del prelievo non si sono riscontrate differenze statisticamente significa- tive in relazione al tipo di lesione ele- mentare (p = 0,320), o alla sua sede (p = 0,740). Analogamente, la visibilità della membrana basale non dipende né dal tipo di mucosa (sottile, vesti- bolare, masticatoria), né dal tipo di lesione elementare da sottoporre a microbiopsia (p = 0,056 e p = 0,827). In tutti i casi in cui è stata eseguita una diagnosi di II livello (biopsia) la prece- dente diagnosi in microbiopsia è stata confermata.Èstatafattadiagnosiisto- logica di displasia in 10 prelievi su 140 (7,1%) mentre 1 caso (0,7%) è risultato esserecarcinoma.Rispettoallacasisti- ca raccolta da operatori esperti in un centro di riferimento, la prevalenza di malattia è risultata essere significati- vamente inferiore (7,9% versus 53,8%; p < 0,001). Non è stata rilevata alcuna complicanza degna di nota e l’aneste- sia è stata effettuata nel 18,4% dei casi. Discussione Abbiamo già dimostrato in un pre- cedente lavoro che la microbiopsia in mano a operatori esperti è una metodica minimamente invasiva con un’alta sensibilità (97,65%) e con un alto valore predittivo negativo (97,33%) e ne abbiamo quindi ipotiz- zato il possibile uso come test diagno- stico di I livello da parte degli odonto- iatri sul territorio. La ricerca attuale, assolutamente originale, ha avuto lo scopo di valutare l’applicabilità prati- ca di tale ipotesi e ha dimostrato che un breve addestramento alla tecnica è sufficiente per ottenere da odontoia- trinonespertimaterialeadeguatoper una diagnosi di I livello economica, di semplice e facile esecuzione. Tale studio ha anche fornito informazio- ni sulla numerosità e sulla tipologia delle lesioni della mucosa orale che pongono problemi di diagnosi diffe- renziale agli odontoiatri nella prati- ca quotidiana, dato fino a oggi non conosciuto. Abbiamo osservato che le lesioni sottoposte a microbiopsia sono con maggiore frequenza lesio- ni a macchia o a placca, o erosioni/ ulcere, probabilmente perché queste ultime guariscono rapidamente dopo la rimozione delle cause scatenanti quali protesi inadeguate o altre cause dentarie. Complessivamente, le lesio- ni osservate hanno mostrato avere caratteristiche oncologicamente rile- vanti (displasia o carcinoma) in una percentuale (7,8%) assolutamente non trascurabile. Questo dato, mai prece- dentemente riportato, mostra come la professione odontoiatrica possa avere un ruolo realmente rilevante nell’intercettazione di tali lesioni. Tale risultato mostra altresì come l’u- tilizzo della microbiopsia, quale test diagnostico di I livello, possa essere in grado si selezionare un piccolo grup- po di pazienti meritevoli di ulteriori accertamenti permettendo al profes- sionista di gestire al meglio i propri pazienti. Inoltre, grazie al follow-up dei casi negativi e all’ampliamento del campione fino a oggi osservato, in futuro sarà possibile dare informa- zioni sull’eventuale presenza di falsi negativi al I livello. Se anche i grandi numeri continueranno a confermare la tendenza osservata in questo stu- dio, gli odontoiatri liberi professioni- sti, che sono la grande maggioranza della categoria, e gli altri odontoiatri specialisti ambulatoriali del servizio pubblico, opportunamente motiva- ti e addestrati, potranno collaborare efficacemente con i Servizi sanitari regionali nell’intercettazione e nella diagnosi precoce di pre-cancro e can- cro orale. Tale attività di prevenzione verrebbe attuata in modo capillare sul territorio con importanti ricadute per il Servizio sanitario sia in termini di miglioramento della salute della popolazione, sia in termini di abbat- timento dei costi. Questo comporterà sicuramente inoltre un importante riconoscimento per la figura profes- sionale dell’odontoiatra in un campo molto sensibile e delicato della salute pubblica.

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