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implants - international magazine of oral implantology

39 2_2016 case report _ perimplantite di”, cioè con la struttura in titanio e il solo collare in zirconio intimamente adeso, ha reso possibile il loro utilizzo in tutti i campi dell’implantologia an- dando a protesizzare dai settori anteriori estetici alle più complesse riabilitazioni posteriori anche in presenza di bruxismo o parafunzioni. È stato inol- tre dimostrato che gli impianti con collare in zirco- nio promuovono la proliferazione e l’adesione de- gli osteoblasti e dei fibroblasti9 . Le problematiche legate alla fragilità strutturale dello zirconio non sussistono in questa tipologia implantare poiché l’intima adesione dei due metalli forma un corpo unico che impedisce deformazioni, compressioni o torsioni atte a una frattura, se non le problema- tiche legate alle fratture del collo implantare note in letteratura10,11 . _Descrizione del caso È giunta alla nostra osservazione una pazien- te donna di 35 anni, che all’esame obiettivo (15 giorni dopo la fase di protesizzazione definitiva) presentava un’evidente patologia, assimilabile a una perimplantite iniziale di tipo suppurativo, a carico di un impianto (elemento 3.5; z1 connect TBR® (Toulouse, Francia) con collare in zirconio da 1,5 mm (Fig. 1). La paziente presentava inoltre un granuloma da corpo estraneo a livello del for- nice vestibolare, circa 1 cm al di sotto del collo dell’impianto. All’apertura con lembo a tutto spessore ab- biamo evidenziato permanenza di cemento im- plantare di tipo resinoso (Implacem®, Dentalica) insinuatosi sia al di sotto del collare in zirconio che era stato affondato completamente sotto la corticale ossea sia nel fornice vestibolare, creando il granuloma da corpo estraneo. È stato dunque elevato un lembo a tutto spes- sore (porzione vestibolare) con scollamento perio- steo, pulizia del collo implantare dai residui di ce- mento con curette in ceramica (Fig. 2); sono stati successivamente fatti 4 lavaggi con clorexidina e metronidazolo. Abbiamo quindi effettuato una seconda incisione di accesso a livello del fornice vestibolare ed enucleazione del cemento resinoso insieme al tessuto di granulazione residuo (Fig. 3). È stata inserita quindi la vite di guarigione sull’im- pianto ed eseguita sutura a materassaio orizzon- Fig. 2_Collo dell’impianto dopo curettaggio. Fig. 3_Enuncleazione del cemento resinoso. Fig. 4_Sutura. Fig. 5_Controllo a 3 settimane. Fig. 2 Fig. 3 Fig. 4 Fig. 5

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