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Dental Tribune Italian Edition No. 7, 2016

4 Dental Tribune Italian Edition - Luglio+Agosto 2016 Attualità Con il primo Congresso nazionale Young, continua il sostegno ANDI ai giovani Il 10 e 11 giugno si è tenuto a Giovinazzo, in provincia di Bari, il primo Congresso nazionale ANDI Young, sul tema “Il rispetto biologico nella pratica clinica”, con la finalità, come delineato dal vice presidente nazionale ANDI, Aldo Nobili, di fornire «un protocollo diagnostico e clinico che possa aiutare i colleghi più o meno esperti nella gestione quotidiana delle problematiche del paziente, con approccio multidisciplinare e nel rispetto della biologia dell’elemento dentario». Il Congresso rientra tra le molte iniziative varate nel 2016 che vanno sotto il nome onnicom- prensivo di ANDI Young, in corso da molti anni, per favorire l’accesso al lavoro dei giovani come liberi professionisti e collaboratori. Oltre il 75% dei dentisti sotto i 35 anni, stando ai dati del Servizio studi ANDI, non ha infatti un proprio studio e lavora quindi come collaboratore e libero professionista. L’accesso alla libera professione e l’integrazione del percorso formativo sono favoriti dal Gruppo di lavoro ANDI. «È anche allo studio una Carta dei diritti e doveri del collaboratore – dichiara Nobili – perché vengano individuati autorevoli parametri di riferimento per addivenire a un equo e appro- priato compenso per queste figure». Anche l’accordo tra ANDI università e Italia Lavoro denomina- to Progetto Fixo è nato con l’obiettivo di offrire ai giovani professionisti delle possibilità di lavoro. Quale conseguenza dell’azione di sostegno, ANDI segnala nel 2015, oltre all’aumento degli iscrit- ti, quello dei soci uditori (da circa 600 sono passati a 1200) e dei soci under 35 (quasi 4000). Contribuiscono all’incremento anche i benefit, tra i quali tre volumi della collana ANDI Young, distribuiti gratuitamente agli under 35, mentre è in arrivo il quarto volume sui “Restauri diretti in conservativa”. Tra le novità introdotte nel 2016: i corsi residenziali e FAD gratuiti in collabo- razione con Style Italiano, «per continuare ad essere anche quest’anno – afferma Nobili – un punto di riferimento dal punto di vista culturale e dell’aggiornamento e più specificatamente, di organizzazione professionale». Dental Tribune Italia Pubblichiamo alcune osservazioni di Antonella Abbinante (in foto), presidente AIDI che ha partecipato al Congresso ANDI Young in veste di docente ANDI Young rappresenta la pista di lancio della professione odonto- iatrica, una finestra spalancata sul futuro. I tempi sono cambiati, un tempo l’esercizio della professione poteva essere più semplice e più re- munerativo. Oggi la professione dell’odontoiatra appare condiziona- ta da leggi di mercato basate su strategie di marketing e di pubblicità, non sempre ortodosse. Spesso le prestazioni sanitarie appaiono avere lo stesso valore di un prodotto cosmetico e vengono vendute/svendute alla stessa stregua. Ma la professione (the good practice) è altro! La necessità di porre i bisogni del paziente al centro dell’interesse non può, non deve passare in secondo piano: assicurare e/o ridonare salute a un sorriso deve essere l’obiettivo da perseguire. Di qui le collaborazioni sinergiche tra figure professionali del comparto (odontoiatra-igienista denta- le) nell’ottica del reciproco sostegno dove l’integrazione di conoscenze, capacità, competenze, può dimostrarsi un beneficio comune e consentire un comune avanzare. L’approccio interdisciplinare e la collaborazione nel team migliorano conoscenze e consapevolezza, rendendo la salute orale più efficacemente perseguibile. Si richiede però uniformità nei criteri di valutazione delle necessità del paziente. Ottenere effetti sinergici significa trovare soluzioni, ma anche prevenire il sorgere di ostacoli futuri, perché una sinergia genera energia e funziona quando gli obiettivi e i metodi sono chiari e condivisi e quando si sanno definire e rispettare ruoli, procedure e regole. Chi lavorerà tenendo pre- senti questi principi, unendosi a compagni di lavoro con simili aspirazioni, non solo sarà ottimo pro- fessionista, di rilevanza sociale, ma anche in grado di apprezzare ogni aspetto di questa meravigliosa vita professionale. Antonella Abbinante I professionisti, in particolare i medici, salveranno il sistema-Paese < < pagina 1 Data l’importanza dei temi, oltre al parterre di relatori della tavola roton- da, erano presenti più di 500 parteci- panti, tra cui medici di tutte le specia- lità. Moderatore d’eccellenza è stato Massimo Buscema, definito da Fran- cesco Basile un presidente “dinami- co ed esuberante”; in totale sinergia con la CAO, ha colto l’occasione per presentare il video in 3D del progetto della nuova sede da poco acquistata dall’Ordine: una villa storica abbina- ta a un moderno edificio, che ospiterà un centro di formazione e convegni da 600 posti, uffici e aree ricreative, un parco e una grande piscina. Un “club” di riferimento per gli aderenti all’Ordine di Catania e i loro ospiti. Ha introdotto il forum Giampaolo Marcone, che ha spiegato come for- mazione, lavoro e previdenza siano da giudicare alla luce degli investi- menti del Paese nel mondo del lavo- ro: «Se non c’è lavoro, non c’è flusso contributivo». Insomma, il patto ge- nerazionale sul quale è imperniato il nostro sistema previdenziale alla lun- ga si esaurirà. L’operato dell’Enpam, con nuovi progetti e investimenti, vuole rispondere agli ultimi muta- menti socio-economici e tecnologici, al fine di programmare il futuro delle professioni sanitarie, tenendo conto dell’evoluzione del mercato e delle sue ricadute sulla previdenza. Gli investimenti della Fondazione per stimolare il settore hanno toccato una molteplicità di ambiti: la ricerca, le biotecnologie, le residenze sanita- rie, la nutrizione, la promozione degli stili di vita, l’alimentazione, l’ambien- teelosviluppoenergeticoecososteni- * Cassa Notariato, Cassa Forense, Inarcassa, CNPADC, Enpav, Enpacl, Enpap, Enpapi, Inpgi, Enasarco, Casagit, Enpaia, Epap, Ona- osi, Enpam, Enpab, 
Eppi, Cassa Geometri, Cassa Ragionieri. bile; inoltre, garantiranno rendimen- ti in linea con gli obiettivi e avranno ricadute occupazionali positive, non solo nel settore sanitario. I giovani avranno meno in termini previdenziali, ma riceveranno di più in assistenza strategica. La Fon- dazione Enpam si basa su un patto tra generazioni; è quindi positiva la proposta, accettata dal governo, di un ingresso volontario nell’Enpam già al 5° e 6° anno universitario, in- gresso che sarà pagato al 50% e, in caso di necessità, finanziato dalla stessa Fondazione. La ratio è favori- re la contribuzione, mentre i giova- ni potranno usufruire da subito di una previdenza complementare e di un’assistenza sanitaria integrati- ve, di una pensione minima in caso di invalidità e potranno accedere al credito agevolato. Già lo scorso anno Oliveti presen- tava una nuova Enpam messa “in sicurezza”. Oggi annuncia con orgo- glio i numeri: 450.000 iscritti, di cui 100.000 pensionati, un miliardo di euro di attivo, 50 anni di sostenibi- lità, 17,2 miliardi di patrimonio con una contribuzione di 135 milioni di euro. Insomma, l’ente previden- ziale privato più grande d’Europa. Tuttavia, «bisogna guardare al cam- biamento» – afferma ancora Olive- ti – «ce lo insegna Darwin: anche i grandi dinosauri si sono estinti. Bi- sogna pensare al domani, perché i numeri macroeconomici del nostro Paese e quelli globali non vanno per il meglio. Nel nostro payoff parliamo di sicurezza, e la sicurezza è un con- cetto dinamico». Oggi Oliveti si presenta anche nella veste di Presidente dell’ADEPP, As- sociazione degli Enti Previdenziali Privati, che annovera 19 casse pro- fessionali*, a rappresentare il Gotha del lavoro autonomo e motore del sistema, che pesa per il 10% del PIL. Molti i progetti: aprire una sede a Bruxelles per poter contare di più a livello europeo e sostenere il siste- ma-Italia. Incanalare la consapevo- lezza dei professionisti in modo che «prendano in mano la situazione», a salvaguardia del futuro o, ancora, far tornare «i cervelli» in Italia investen- do in ricerca. Si guarda anche al SSN, dove qual- cuno vede la possibilità di togliere il criterio dell’universalismo. Tra gli obiettivi già raggiunti, il sostegno alla ricerca, il progetto genoma del Gover- no, gli investimenti sull’assistenza domiciliare, le nanotecnologie green e la FIT, Fabbrica Italiana Contadina. «La classe media italiana vuole sta- re bene, ci collegheremo con gli altri professionisti per diventare di nuovo un Paese forte. Saremo trasparenti, ma non sciocchi: competiamo nel mercato e non vogliamo farci rubare le idee da altri», continua Oliveti, per poi tornare sul concetto di solidarietà, immaginando l’ingresso di giovani affiancatialmedicopiùanziano,inun reciproco scambio, a costo zero per lo Stato. Quello che più conta è non per- dere l’entusiasmo per questa attività. Infine, il Rettore Giacomo Pignataro, economista, sottolinea che le profes- sioni vivono un momento di grande sofferenza. Il tempo d’ingresso nel mondo del lavoro è sempre più ri- tardato e incide profondamente sul sistema pensionistico. Per questo, è necessario intervenire anche sul so- vradimensionamento del percorso formativo. In medicina, comunque, le cose vanno meglio che nelle altre professioni: il tasso d’occupazione a 5 anni dalla laurea rimane il più elevato. Tuttavia, bisogna sviluppa- re anche il canale delle professioni operative, per evitare che i giovani passino tra i vari corsi di laurea sen- za una meta precisa. In ultima anali- si, per mantenere un Paese in salute, oggi è necessario governare i flussi migratori e vederli come opportu- nità, evitando facili demagogie. Per il bene della società, il futuro deve partire oggi. A conclusione, la parte scientifica organizzata dal respon- sabile della formazione dell’Ordine di Catania, Ezio Campagna, durante la quale Paolo Ferrara ha condotto il corso di conservativa. Un convegno che sarà da ricordare perché ricco di contenuti e durante il quale i professionisti hanno gettato le basi per riconquistare il ruolo di classe dirigente del Paese. Patrizia Gatto Altra immagine della nuova sede dell’Ordine di Catania. Il Magnifico Rettore Giacomo Pignataro. Paolo Ferrara durante il corso di conservativa.

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