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Dental Tribune Italian Edition No. 7, 2016

24 Speciale Hygiene Tribune Italian Edition - Luglio+Agosto 2016 I campi magnetici contrapposti della TMT in applicazione dei concetti congressuali < < pagina 17 In uno studio australiano su 640 soggetti, l’85% riferisce dolori al collo, il 70% alle spalle e il 68% a livello della porzione più bassa della schiena. Inoltre, in un’indagine dell’Università di Genova su 134 sogget- ti intervistati – dai 22 ai 56 anni – più del 50% del campione riferiva dolori mano/ polso, tratto lombosacrale e il 67% al tratto cervicale. Di qui il titolo del Congresso: “Er- gonomics, Technology and Good Clinical Practice in Oral Hygiene” e l’intervento di posturologi, ergonomi e relatori sensibili all’argomento per mettere al centro il be- nessere dell’operatore, proporre protocol- li operativi volti a ottimizzare la pratica clinica, perseguendo l’ergonomia, non in termini filosofici, ma in concretezza lavo- rativa. Perché lavorare senza dolore, sce- gliere le attrezzature idonee e in maniera organizzata vuol dire amare la professione e svolgerla al meglio. Al Congresso SISIO di Milano Mario Tura- ni, medico specialista odontostomatologo, osteopata e posturologo ha illustrato una terapia medica innovativa denominata “TMT-Therapy®”, che utilizza campi ma- gnetici statici, dal campo di applicazione elettivo, riguardante le problematiche po- sturali, correlate con la riprogrammazione della postura e la riabilitazione sportiva e interessando in particolare le strutture ar- ticolari, muscolari e ossee. Una relazione inserita pertanto a pieno titolo nel tema del Congresso, che verteva sull’ergonomia, estendendone il concetto e valutandone i diversi aspetti richiamati dall’argomen- to (non solo postura ma anche ergonomia strumentale, ambientale e comunicativa). Dopo la premessa che la TMT poco ha da condividere con la magnetoterapia clas- sica, quel che contraddistingue e la rende unica – ha affermato Turani – sono i campi magnetici contrapposti utilizzati in grado di creare forze uniche e nuove che, a se- conda della polarità creata dalla contrap- posizione (nord con nord o nord con sud), realizzano risultanti espansive o attrattive di interesse clinico. Tali risultanti sembra- no tradursi, nella pratica, in una variazione dimensionale e spaziale delle componenti strutturali (ossee, articolari o muscolari) sulle quali i sensori vengono posiziona- ti. Risulta pertanto attendibile un effetto fisico-meccanico, realizzato e mediato dai campi magnetici. Allo stato attuale delle conoscenze, afferma Turani, l’azione terapeutica della TMT può ascriversi a due meccanismi fondamentali: 1) un effetto meccanico, mediato dal cam- po magnetico, per generare sistemi di forze attrattivo/repulsive capaci di in- tervenire secondo una logica prestabi- lita e codificata sul sistema posturale e sull’equilibrio del paziente. L’intervento rientra nell’obiettivo finale TMT ossia la riprogrammazione posturale. 2) Un effetto quantistico dei campi ma- gnetici sulle strutture biologiche, inteso come azione di riorganizzazione e otti- mizzazione esplicata a livello tessutale, cellulare e molecolare. Vengono consi- derati in particolare gli aspetti fisiologi- ci della membrana con i relativi ambien- ti intra ed extra-cellulare, mentre quelli meccanico e quantistico appaiono fra loro inscindibili, in quanto manifesta- zione e risultato dell’essenza stessa del campo magnetico. Risulta comunque possibile gestire clini- camente la prevalenza dell’uno o dell’altro nell’ambito della terapia, in funzione delle strutture e dello scopo richiesto, in conse- guenza del protocollo di codifica indivi- duale del paziente, delle intensità di campo utilizzate e dell’esperienza clinica acquisi- ta con la terapia. «La TMT – spiega Turani – utilizza campi magnetici statici sotto for- ma di sensori al neodimio applicati sotto forma di placche circolari del diametro di 30 e 40 mm sulla pelle del paziente con l’ausi- lio di un cerotto medicale». Per tutta la durata, il paziente sarà tenuto a mantenere tali sensori, conducendo una vita assolutamente normale, sen- za limite alcuno (nemmeno il non contatto con l’acqua). Nessuna controindicazione particolare eccetto: • gravidanza presunta o ac- certata; • portatore di pace-maker; • presenza di materiali ma- gneto-sensibili nel corpo; • intolleranza al cerotto medicale a livello cutaneo. Nel trattamento delle patologie degenera- tive della colonna vertebrale (discopatie, ernie e protrusioni, lombalgie e lomboscia- talgie, cruralgie ecc.) si ottengono ottimi risultati in complementarietà con l’ausilio ortopedico e neurochirurgico e nel trat- tamento delle patologie del ginocchio in generale. La durata dei trattamenti è di circa 3-5 sedute a seconda della situazione disfunzionale/patologica in cui si riceve il paziente. Interessanti anche gli interventi in ambito sportivo, con atleti dilettanti e con professionisti. Inserita in un contesto riabilitativo globa- le, olistico, la TM-Therapy vuol rappresen- tare una possibilità terapeutica di sicuro interesse e validità. Inteso come insieme dell’individuo, il concetto olistico si pone come passaggio obbligato nel percorso di recupero disfunzionale attuato. Turani ci tiene a sottolinearlo perché spesso «l’ap- proccio “scientifico” – dice – tende ad ap- piattire la visuale clinica, delimitando un campo ultraspecialistico, valido indubbia- mente in tale perimetro, ma di scarso, se non nullo, significato terapeutico finale, globale e reale». Tornando alle problematiche posturali e al programma del Congresso, fra le figure professionali più esposte a tali situazio- ni vi sono indubbiamente l’odontoiatra e l’igienista dentale. Per le caratteristiche posizioni assunte quotidianamente, ten- dono entrambi a sviluppare nel tempo una serie di disturbi e di patologie fastidiose e limitanti, se non addirittura invalidan- ti. In quell’unità fisiologica inscindibile rappresentata dalla triade igiene orale- bocca-postura, la TM-Therapy può quindi presentarsi come un interessante percorso supportato da anni di esperienza clinica e di ricerca e come mezzo, in ultima analisi, di intervento sulle strutture corporee cor- relate con l’assetto posturale. Le scelte terapeutiche e operative riman- gono comunque proprie del terapeuta, in funzione del percorso formativo e filoso- fico individuale perseguito (medico, osteo- pata, fisioterapista, igienista ecc.). Cambia solamente il mezzo, che appare potente, ef- ficace e veloce, inserendosi e complemen- tandosi con qualsiasi altra filosofia tera- peutica sulle problematiche posturali. Dental Tribune Italia Ergonomia e benessere lavorativo e qualitativo, tema di fondo al Congresso SISIO di Milano Questo almeno emerge da una ricerca condotta su 640 soggetti effettuata in Australia, alla quale si aggiungono i dati provenienti da un’indagine condotta più di recente dall’Università degli Studi di Genova nel 2013 su 134 persone dai 22 ai 56 anni. Oltre la metà ha segnalato dolori mano/polso, trat- to lombo-sacrale e il 67% cervicale. «Volevamo che l’evento sollecitas- se la categoria ad applicare l’ergo- nomia con concretezza, non solo con filosofia» ha dichiarato Con- suelo Sanavia, presidente SISIO, anima dell’iniziativa, insieme a Gianna Maria Nardi e Annamaria Genovesi. Lavorare senza dolore, scegliere le attrezzature idonee e in maniera organizzata è fondamentale per “L’Ergonomia al centro del benes- sere lavorativo e qualitativo della professione” il tema prescelto da SISIO (Società Italiana di Scienza dell’Igiene Orale) per il suo VIII Congresso scientifico. Sul tema si è svolta dal 6 al 7 maggio a Milano l’ottava edizione che ha preso le mosse dalla constatazione del no- tevole rischio di disturbi muscolo- scheletrici che la categoria corre: l’85% lamenta infatti dolori al col- lo, il 70% alle spalle e il 68% alla parte inferiore della schiena. una vita lavorativa in armonia con i temi proposti orientandoli a uno stile di vita salubre verso un be- nessere psicofisico globale. Di qui l’invito di SISIO a posturologi, er- gonomi e relatori sensibili all’argo- mento per un orientamento basato su prove scientifiche, mettendo al centro il benessere dell’operatore e proponendo protocolli operativi per una ottimizzazione della prati- ca clinica. Dental Tribune

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