20 Speciale Hygiene Tribune Italian Edition - Luglio+Agosto 2016 Lo sbiancamento professionale, forza trainante nella concordance sul miglioramento del controllo del biofilm batterico domiciliare Prof.ssa Gianna Maria Nardi*, dott. Fabio Scarano Catanzaro** *Gianna Maria Nardi, ricercatore universitario confermato, dipartimento di Scienze odontostomatologiche e maxillo-facciali, Sapienza Università di Roma **Fabio Scarano Catanzaro, odontoiatra libero professionista, Bari L’estetica del sorriso riveste un ruo- lo importante nelle relazioni sociali. Le crescenti esigenze estetiche della popolazione hanno favorito lo svi- luppo di varie metodiche per la co- smesi del sorriso, sviluppando tec- nologie performanti professionali e domiciliari. I professionisti spesso ricevono ri- chiesta di migliorare il colore dei denti con tecniche di sbiancamento, non considerando che prima di pre- occuparsi del miglioramento della vita di relazione attraverso un sorri- so bianco, il paziente dovrebbe per- cepire l’importanza di curare la sa- lute dei tessuti del cavo orale. Infatti, le percentuali di pazienti affetti da gengivite sono altissime, ed è com- pito dei professionisti, igienisti den- tali e odontoiatri, ottenere il cam- biamento degli stili di vita di igiene orale del paziente, per permettere che a un sorriso più luminoso, cor- risponda un aspetto gengivale sano. Il trattamento nelle varie fasi – pri- ma, durante e dopo trattamento – va assolutamente personalizzato in base alle differenti situazioni cliniche del paziente, anatomiche e tissutali, e non da meno la scelta dei protocolli e tecnologie da impiegare, dopo atten- ta e precisa diagnosi dell’odontoiatra, va condivisa con l’igienista dentale e soprattutto con il paziente, che quin- di sarà parte attiva nella difficile fase del mantenimento. Case report Si è presentata alla nostra attenzio- ne un paziente uomo di 38 anni, in buone condizioni di salute generale, che sentiva fortemente l’esigenza di voler migliorare il suo sorriso e quindi l’aspetto del suo volto in tempi rapidi, perché era stato assun- to in una agenzia di moda all’estero, e gli era stato vivamente consigliato durante lo stage di preparazione di curare molto l’aspetto. Sollecitato dall’odontoiatra sulla presenza di altre problematiche, riferisce di ave- re sanguinamento e dolenzia du- rante le manovre di spazzolamen- to domiciliare e racconta di usare interpretazione: Il paziente è stato coinvolto, grazie alle immagini, a osservare i siti a ri- schio di ritenzione di placca, ed è sta- ta concordata la necessità di eseguire un efficace controllo di placca domi- ciliare, scegliendo le tecnologie di strumenti per il controllo chimico e meccanico, non scelte a caso, ma più idonee e da lui facilmente gestibili. Dopo aver registrato gli indici clini- ci (BOP), si procede alla decontami- nazione del cavo orale dal biofilm batterico ed eliminazione delle di- scromie con airpolishing, usando polvere di glicine. Passiamo dunque al debridement con l’utilizzo dell’ablatore Newton P5 XS B.Led Acteon Satelec (Fig. 6a) con il sistema di rilevazione della placca. Inseriamo il liquido rivela- tore FLAG nel serbatoio da 300 ml e decontaminiamo in modo mira- to le superfici con l’aiuto della luce blu del manipolo Newtron Slim B.Le usato con una punta standard, per un deplaquing superficiale, e le punte in titanio Perio mini-tips, per un debridement parodontale sotto- gengiva, che permette, grazie alle differenti ampiezze, una strumen- tazione minimamente invasiva e delicata sui tessuti infiammati e do- lenti (Figg. 6b-6d). A un esame clinico più approfondi- to abbiamo constatato il sanguina- mento al sondaggio in diversi siti e in particolare sulla superficie me- siale dell’elemento 12, sul quale era presente una tasca di 10 mm. > > pagina 21 Figg. 3a-3c Figg. 1a, 1b Figg. 2a-2e spazzolini e collutori scelti per lui da qualcun altro. All’esame obiettivo del cavo orale mostrava inefficace controllo do- miciliare della placca batterica, con sanguinamento al sondaggio e indi- ce di placca alto e presenza di grosse concrezioni di tartaro (Figg. 1a, 1b). Montiamo la diga OptraGate Ex- traSoft Version (Ivoclar Vivadent) per lavorare più agevolmente. Ese- guiamo dunque un esame obietti- vo, avvalendoci della fotocamera Acteon SoproCareTM che permette, tramite filtri appositi, di evidenzia- re in modo rapido e accurato le zone di demineralizzazione e le aree in- fiammate, e di mostrarle al paziente in real time rendendolo attivamen- te partecipe e consapevole (Figg. 2a- 2e). La telecamera in modalità Perio ha evidenziato la presenza di bio- film batterico e infiammazioni gen- givali nella regione linguale degli incisivi inferiori (Figg. 3a-3c) e nelle zone interdentali (Fig. 4). Le immagi- ni ottenute attraverso l’analisi della fluorescenza (Fig. 5)vengono sovrap- poste alle immagini anatomiche creando una rappresentazione delle condizioni del tessuto, di semplice e immediata comprensione anche per il paziente, altrimenti non per- cettibili. I tessuti irradiati vengono rappresentati con una mappatura cromatica di semplice e immediata