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Implant Tribune Italian Edition No.2, 2016

8 Implant Tribune Italian Edition - Maggio 2016 Ricerca & Clinica < < pagina 6 o peggioramento degli indici parodontali e perimplantari); la scheda di valutazione ini- ziale e finale dei singoli denti e impianti sui quali sono stati eseguiti i test microbiologici. Risultati Dall’analisi dei dati è stato osser- vato che i valori parodontali e pe- rimplantari, raccolti utilizzando i denti di Ramfjord, presentano un miglioramento in tutto il campio- ne, sia a livello parodontale che pe- rimplantare. Mediante l’analisi microbiologica è stato possibile osservare che, nel paziente numero uno (Fig. 3) nel tempo intercorso tra il primo pre- lievo T0 e il secondo prelievo T1, si è verificata una riduzione signifi- cativa del Red Complex (Porphyro- monas gingivalis, Treponema denticola e Tannerella forsythia), un incremento di Fusobacterium nucleatum, mentre non è stata valutata alcuna variazione riguar- dante Actinobacillus actinomyce- temcomitans. Per quanto riguarda, invece, la variazione a livello pa- rodontale tra T2 e T3, è stata os- servata un’ulteriore riduzione del Red Complex, di Fusobacterium nucleatum e Prevotella intermedia; mentre a livello perimplantare, tra T2 e T3, è stato verificato un au- mento di tutte le specie batteriche esaminate, con un maggiore incre- mento per Tannerella forsythia. Per quanto riguarda, invece, la valutazione parodontale e pe- rimplantare, eseguita median- te i sei denti campione (denti di Ramfjord), ha permesso di osser- vare un miglioramento di tutti gli indici, soprattutto per quanto riguarda il sanguinamento a livel- lo del dente naturale che si presen- tava del 2,88% e al termine della terapia del 0,96%; mentre a livel- lo implantare, successivamente all’ultima valutazione eseguita, non è stato riscontrato sanguina- mento. Nonostante il riscontro del mi- glioramento degli indici, a livello microbiologico, il grafico ha per- messo di valutare che il pazien- te ha presentato una riduzione della flora microbica solo a livel- lo parodontale, mentre a livello perimplantare si è verificato un incremento, questo potrebbe si- gnificare che la motivazione sia stata efficace solo in parte oppure che il paziente, pur eseguendo le istruzioni di igiene orale domici- liare, non sia riuscito a metterle in pratica nel modo corretto sulle superfici implantari. Per quel che riguarda, invece, l’a- nalisi statistica effettuata per va- lutare gli indici parodontali e il confronto tra dente e impianto è stato utilizzato il Test di Wilconox- Mann-Whitney, noto anche come Test di Wilconox, il quale viene definito un test non parametrico, in grado di verificare, in presenza di valori ordinali provenienti da una distribuzione continua, se due campioni statistici provengono dalla stessa popolazione. Questo test è stato effettuato per valutare l’analisi degli indici pa- rodontali dei denti di Ramfjord, in cui è stato osservato un migliora- mento di: indice gengivale inizia- le e finale (Tab. 1); indice di placca iniziale e finale; PSR iniziale e fi- nale; profondità di tasca iniziale e finale; sanguinamento al son- daggio iniziale e finale. Si tratta inoltre di un testo utile anche per il confronto tra dente e impianto, in cui è stato valutato: indice gen- givale iniziale e finale di dente e impianto; indice di placca iniziale e finale di dente e impianto (Tab. 2); profondità di tasca di dente e impianto; PSR iniziale e finale del dente; sanguinamento al sondag- gio iniziale e finale del dente. Discussione I parametri microbiologici valuta- ti hanno dimostrato che nel perio- do intercorso tra il primo prelievo T0 e il secondo prelievo T1, in tutto il campione è stata osservata una diminuzione significativa di: Fu- sobacterium nucleatum, Prevotel- la intermedia e del Red Complex; mentre l’unico batterio a non pre- sentare variazioni lungo tutta la sperimentazione, a eccezione di un solo paziente dove è stato rile- vato tra T0 e T1, era Actinobacillus actinomycetemcomitans. Per quanto riguarda, invece, la va- riazione a livello parodontale, tra T2 e T3, è stata osservata in tutti i pazienti un’ulteriore riduzione di tutti i batteri; mentre a livello perimplantare, è stato osservato che 8 pazienti presentavano una riduzione della flora microbica, mentre i restanti sei presentavano un incremento. Questi dati ci hanno permesso di riscontrare che durante i primi due prelievi i pazienti siano stati motivati e istruiti correttamente sulle manovre di igiene orale do- miciliare, infatti nell’intero cam- pione si è verificata una riduzione significativa della flora microbica. Questa riduzione è stata poi, di nuovo riscontrata, nei successivi due prelievi, T2 e T3, nei quali è stata osservata un’ulteriore ridu- zione della conta batterica a livel- lo parodontale; questo potrebbe significare che la terapia causale, che comprendeva l’igiene orale professionale e le levigature radi- colari, sia stata in grado di ridurre in modo significativo la flora mi- crobica residente nel cavo orale. Mentre, a livello perimplantare questa riduzione è stata riscon- trata solo in parte, questo potreb- be significare che la motivazione non sia stata così esaustiva come a livello parodontale, oppure che i pazienti abbiano riscontrato mag- giori difficoltà nell’utilizzo degli ausili per la detersione implantare rispetto alla detersione sulle su- perfici dei denti naturali. Oltre a queste ipotesi, si deve an- che tenere presente, che la struttu- ra parodontale differisce da quella perimplantare, infatti, a livello del dente naturale si trova il cemento radicolare, la radice del dente e il legamento parodontale; mentre a livello della mucosa perimplanta- significativo di tutti gli indici; in- fatti tutti i pazienti in prima visita si sono presentati con almeno il 50% di indice di placca, profondi- tà di tasca di almeno 4 mm e san- guinamento al sondaggio del 60% e che grazie alla terapia causale sono stati in grado di far ottenere un miglioramento sia parodontale che perimplantare, ottenendo così un indice di placca generale del 15%, un recupero di attacco di al- meno 1 mm e la riduzione del san- guinamento al sondaggio generale al 10%. Conclusioni I risultati di questo studio confer- mano che la compliance all’igiene orale gioca un ruolo fondamentale nel mantenere la salute parodon- tale. Risulta, quindi, evidente che una buona motivazione e istruzione a una corretta igiene orale domi- ciliare, in aggiunta a una corretta terapia causale, sia fondamentale per poter migliorare o comunque mantenere la situazione parodon- tale del paziente. Si deve, però, aggiungere che que- sta terapia non ha sortito gli stessi risultati a livello implantare poi- ché solo la metà dei pazienti sono riusciti a ottenere un migliora- mento è ragionevole pensare che la colonizzazione batterica degli spazi interni all’impianto8 e i fe- nomeni di infiammazione croni- ca a livello del collo implantare9-11 nonché la qualità del manufatto protesico e i suoi livelli di detergi- bilità possano essere responsabili del maggior grado di infezione presente in taluni casi. Alla luce di questi risultati, si può quindi ipotizzare che i pazienti sottoposti a terapia implanto-pro- tesica dovrebbero essere sottopo- sti a un più intenso programma di controllo dei fattori causali delle infezioni parodontali e perim- plantari grazie a richiami più fre- quenti per le sedute di igiene orale professionale. È quindi di fondamentale impor- tanza che l’igienista dentale inter- venga durante la riabilitazione del paziente, dalla fase preoperatoria fino a quella di mantenimento nel tempo mediante una corretta igie- ne implantare. Sarebbe auspicabile che ulteriori studi, come un gruppo controllo, potessero essere rivolti a un cam- pione più ampio, così da poter ave- re maggiori certezze sui risultati. Wilcoxon test (paired samples) Sample 1 GI_I_R Sample 2 GI_F_R Sample 1 Sample 2 Sample size 14 14 Lowest value 0,7000 0,4500 Highest value 2,2500 1,5800 Median 1,7250 1,0550 95% Cl for the median 1,3839 to 1,9361 0,6875 to 1,2542 Interquartile range 1,4100 to 1,9100 0,7000 to 1,2500 Wilcoxon test (paired samples) Number of positive differences 0 Number of negative differences 14 Smaller total of ranks 0,00 Two-tailed probability P = 0,0001 Wilcoxon test (paired samples) Sample 1 PI_I_D Sample 2 PI_F_D Sample 1 Sample 2 Sample size 14 14 Lowest value 0,08000 0,08000 Highest value 0,4500 0,3300 Median 0,3300 0,1600 95% Cl for the median 0,2448 to 0,4142 0,1158 to 0,2542 Interquartile range 0,2500 to 0,4100 0,1200 to 0,2500 Wilcoxon test (paired samples) Number of positive differences 0 Number of negative differences 13 Smaller total of ranks 0,00 Two-tailed probability P = 0,0002 Wilcoxon test (paired samples) Sample 1 PI_I_IMP Sample 2 PI_F_IMP Sample 1 Sample 2 Sample size 14 14 Lowest value 0,1600 0,08000 Highest value 0,4500 0,2900 Median 0,2900 0,1600 95% Cl for the median 0,2500 to 0,4100 0,1200 to 0,2500 Interquartile range 0,2500 to 0,4100 0,1200 to 0,2500 Wilcoxon test (paired samples) Number of positive differences 0 Number of negative differences 14 Smaller total of ranks 0,00 Two-tailed probability P = 0,0001 Tab. 1 Tab. 2 Tab. 3 1. Oschenbein, C. & Ross, S. A revaluationof osseous surgery. In: Dental Clinics of North America. Philadelphia, PA: W.B.N. Saunders, 1969; pp. 87-102. 2. Schroeder, H.E. The structure and relationship of plaque to the hard and soft tissues: electron microscopic interpretation. Inter- national Dental Journal 1970; 20, 353-381. 3. Sheila Cavalca Cortelli, Josè Roberto Cortelli, Rogèrio Lima Romerio, Fernando Oliveira Costa, Davi Romerio Aquino, Paulo Roberto Orzechowski, Vera Cavalvanti Araùjo, Poliana Mendes Duarte. Frequency of periodontal pathogens in equi- valent peri-implant and periodontal clinical statues. Oral Bio- logy 2013; 67-74. 4. Salcetti, J.M., Moriarty, J.D., Cooper, L.F., Smith, F.W., Collins, J.G., Socransky, S.S. & Offenbacher, S. The clinical, micorbial, and host response characteristics of the failing implant. Interna- tional Journal of Oral & Maxillofacial Implants 1997; 12,32-42. 5. Socransky, S.S., Manganiello, A.D., Propas, D., Oram, V. & van Houte, J. 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L’altra analisi eseguita in questo studio è stata la variazione degli indici parodontali e perimplantari del campione, i quali hanno per- messo di osservare che dall’inizio al termine della terapia, ci sia stato un miglioramento statisticamente Sample size 1414 Lowest value 0,70000,4500 Highest value 2,25001,5800 Median 1,72501,0550 95% Cl for the median 1,3839 to 1,93610,6875 to 1,2542 Interquartile range 1,4100 to 1,91000,7000 to 1,2500 Sample size 1414 Lowest value 0,080000,08000 Highest value 0,45000,3300 Median 0,33000,1600 95% Cl for the median 0,2448 to 0,41420,1158 to 0,2542 Interquartile range 0,2500 to 0,41000,1200 to 0,2500 Sample size 1414 Lowest value 0,16000,08000 Highest value 0,45000,2900 Median 0,29000,1600 95% Cl for the median 0,2500 to 0,41000,1200 to 0,2500 Interquartile range 0,2500 to 0,41000,1200 to 0,2500

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