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CAD/CAM - international magazine of digital dentistry, Italian Edition, No.1, 2016

1_201616 case report _ implantoprotesi per valutare tramite una tomografia computerizzata cone beam la quantità di osso disponibile nell’arcata superiore (Figg. 5a, 5b). Nella stessa seduta sono stati inseriti impian- ti ASTRA TECH Implant System Osseospeed™ TX (Dentsply Implants) in sede 17, 15 (rispettivamente 4,5 x 9 mm e 3,5 x 11 mm) e 24, 26 (rispettivamente 3,5x11mme4,0x11mm)(Figg.6a,6b).NelIsestan- te è stato inciso un lembo a spessore parziale e ap- plicato un foglio di collagene fissato tra i margini del lembo suturati per ottenere una guarigione per se- conda intenzione e una migliore morfologia bucco- linguale. Nel lato controlaterale, le fixture sono state inserite con tecnica flapless. In entrambi i sestanti è stata eseguita una procedura one-stage con appli- cazione di healing abutment di altezza tale da non dover interferire con il pontic e doverne modificare il versante mucoso (Figg. 7a, 7b). Attesi 3 mesi per ga- rantire l’osteointegrazione degli impianti e ottenere la completa guarigione dei tessuti molli perimplantari, i precedenti provvisori a esclusivo appoggio dentale sono stati sostituiti da nuovi provvisori: elementi sin- goli post-limatura (14, 18, 24, 27) e ponti provvisori (15-17, 24-26) ritenuti direttamente con viti passanti senza pilastri di connessione extracoronale (Figg. 8; 9a, 9b). Gli obiettivi principali erano il carico progres- sivo della parte coronale dell’osso crestale perimplan- tare,preparareilpazienteaunnuovopatternprotesi- co (embrasures interdentali) e a un nuovo schema di mantenimento igienico. Nell’ambito della gestione del piano di tratta- mento complessivo, altro obiettivo era anche quello di ottenere un modello master ottimale per un rileva- mento “definitivo” della posizione implantare e sem- plificare le procedure di impronta nella fase protesica finale. Le impronte venivano eseguite solidarizzando con resina autopolimerizzante (Pattern resin, GC) transfer avvitati direttamente alle fixture e utiliz- zando un portaimpronte individuale aperto per una tecnica pick-up, mono-fase, bi-componente (Per- madyne L, Impregum, 3M Espe). I modelli venivano gessati in articolatore per mezzo di un arco facciale anatomico e di un montaggio crociato con cere po- sizionali statiche rilevate in occlusione abituale (Figg. 10a, 10b). Tale scelta era giustificata dal desiderio del pa- ziente di non aderire a proposte riabilitative maggiori e al fatto che la dimensione verticale di occlusione era accettabile/nella norma, a una valutazione ispet- tiva extraorale eseguita in vivo e con set fotografico. Trascorsi 12 mesi, durante i quali non si era ve- rificato nessun problema di tipo meccanico (dece- mentazione o allentamento provvisori, fratture), si decideva di procedere alla fase protesica finale, repli- cando lo schema restaurativo della fase provvisoria. Figg. 10a, 10b_Registrazione intermascellare alternata unilaterale con provvisori in situ. Figg. 11a, 11b_Coping splintati (con resina autopolimerizzante) e portaimpronte individuale. Fig. 12_Impronta monofase, bicomponente in polietere. Fig. 13_Impronta bifase, bicomponente in silicone per addizione. Fig. 14_Modello master e modello antagonista montati in articolatore. Fig. 10a Fig. 11a Fig. 12 Fig. 13 Fig. 14 Fig. 10b Fig. 11b

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