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Dental Tribune Italian Edition

30 Speciale Hygiene Tribune Italian Edition - Dicembre 2015 Dal “question time” del XXV Congresso AIDI di Bologna, tutti i problemi che stanno a cuore alla categoria L’igienista dentale alla Dental School di Torino Parla Maurizio Luperini, presidente UNID Una volta si chiamava “tavola rotonda”, adesso invece “que- stion time”. Con questo termine (ed evento) si è ufficialmen- te aperto all’Hotel Savoia di Bologna, venerdì 13 novembre ore 14, il XXV Congresso AIDI, caratterizzato dal cospicuo afflusso («oltre le aspettative», dice la neo presidente Anto- nella Abbinante), soprattutto di giovani. Capitanato ancora una volta, e con la solita energica verve, da Marialicia Boldi, figura storica dell’AIDI, alla viglia del pas- saggio del testimone la tavola rotonda ha fatto emergere vari temi di fondo riguardanti la categoria, attraverso gli inter- venti dei suoi autorevoli partecipanti. In primis, Carlo Gua- stamacchia, il quale andando indietro “nella preistoria”, come l’ha definita, ha ribadito l’essenzialità (come ha sempre fatto anche contro autorevoli colleghi che dell’igienista si serviva- no di nascosto) di tale figura nella compagine odontoiatrica e dell’assoluta sua importanza nella prevenzione. Attività che necessita un professionista dedicato, non in conflitto, ma in collaborazione con il dentista (non “contra legem” bensì “ultra legem”) ribadendo, per finire, il concetto a lui carissimo dell’importanza della comunicazione nella triade dentista-igienista-assistente, senza dimenticare, è ov- vio, quella altrettanto indispensabile con il paziente. Perché, «se è importante saper tenere in mano lo strumento – sot- tolinea Guastamacchia – lo è altrettanto saper parlare, co- municare». Di pari dignità anche altri temi forti emersi nel dibattito: il gradimento della figura dell’igienista dimostrato da una recente indagine, la sospirata e mai raggiunta istituzione di un Albo, legge che “eppur non si muove”, su cui ha riferito con considerazioni “trasversali e acromatiche” (ma anche sconfortate) Antonio Bortone del Conaps (il Coordinamento nazio- nale che raggruppa le varie professioni sanita- rie, altrimenti definita dalla Boldi la “casa degli igienisti”). Temi riemersi qua e là anche nell’intervento del- la presidente dell’IFDH (International Federation of Dental Hygienists) USA, Jo Ann Gurenlian, che ha accennato in particolare alla necessità di una comune formazione di base e alla possibilità d’inserimento nelle strutture pubbliche come in USA, e a differenza, invece, dell’Italia dove l’igienista pubblico semplicemente “non esiste”, alla faccia di qualsiasi prevenzione, perché non esiste in odontoiatria il principio del “meglio prevedere che provvedere”, e l’igienista o è dipendente privato oppure libe- ro professionista. “Tertium non datur”. Dalla “question time” poteva quindi rimanere estraneo il tema dolentissimo dell’autonomia professionale dell’igie- nista e della possibilità di operare indipendentemente dalla compagine odontoiatrica in un proprio studio? Neanche per sogno: «È una battaglia che va avanti da quindici anni – sot- tolinea con calore la Boldi – per ottenere quello che in altri Paesi è normale. Assolutamente deprimente!». Chiarendo i motivi per cui ritiene “fragile” la sentenza av- versa emessa dal Tar Emilia, l’avv. Silvia Stefanelli di Bolo- gna, che assiste l’AIDI, la equipara a «un’altra battaglia persa di una guerra che tuttavia continua». Lo dimostra il giudizio pendente dinanzi al Consiglio di Stato, ma anche il recente e favorevole atteggiamento del Tar Lazio in merito alle auto- rizzazioni per aprire uno studio. In mezzo a tanti temi in buona parte incancreniti, tuttavia, una constatazione consolante dalla bocca della stessa Boldi, secondo la quale «molti dentisti, dopo aver provato l’affian- camento dell’igienista arrivano a chiedersi: ma come ho fat- to prima d’ora a farne a meno!». Dental Tribune Italia Dopo aver fissato la data e il titolo del prossi- mo Congresso nazionale dell’UNID (21-22 otto- bre 2016) sulla “Mininvasività panoramica ed analisi dei megatrends in prevenzione orale”, si terrà a Torino il 12 marzo 2016, a partire dal- le ore 9, presso l’Aula Magna del C.I.R. Dental School di via Nizza 230, il Convegno UNID (Unione degli igienisti dentali italiani) sul “Ruolo dell’igienista dentale nel processo dia- gnostico delle patologie gengivali non placca dipendenti”. Presenti fra i relatori Roberto Broccoletti, Paolo Arduino, Mario Carbone, Alessio Gambino, Davide Conrotto e Paola Carcieri. Tra i relatori, tanti appartengono al Master “Patologia delle mucose gengivali non indotta da placca batterica”, rivolto a odontoiatri e igie- nisti dentali. Suo obiettivo formativo principa- le, presso l’Università di Torino – C.I.R. Dental School, è fornire gli strumenti per intercettare e mettere in atto i protocolli terapeutici delle patologie gengivali non correlabili alla placca batterica o alla malattia parodontale. Obietti- vo raggiunto attraverso lo studio teorico delle principali patologie gengivali e un tirocinio pratico dove lo studente metterà in atto i pro- tocolli terapeutici attualmente ritenuti più idonei. Durante il convegno, l’UNID premierà i parte- cipanti igienisti dentali al Master con la dona- zione di un libro di Patologia orale come segno di ringraziamento per aver avuto ospitalità per una giornata importante di formazione per i soci UNID e tutti gli studenti di igiene dentale. Il convegno sarà un ulteriore momento di af- fermazione della professione, che si occupa della prevenzione, primaria e secondaria, del- le patologie oro-dentali, promuovendo la salu- te orale dei pazienti per migliorarne anche la salute sistemica, nonché l’estetica e l’autosti- ma. Una semplice ma accurata ispezione delle mucose orali permette infatti di intercettare e segnalare lesioni sospette. Ruolo molto im- portante, quello dell’igienista, perché è in gra- do di: – collaborare all’intercettazione delle lesio- ni elementari contribuendo a una diagnosi più precoce possibile; – individuare gli eventuali fattori di rischio derivati da abitudini voluttuarie; – migliorare l’igiene orale per ridurre sinto- matologia e lesioni del paziente attraverso protocolli specifici; – fornire un supporto motivazionale al pa- ziente, soprattutto nelle fase di recidiva della malattia; – monitorare nel tempo lo status delle sue condizioni orali perché i periodi di quie- scenza della malattia sono molto variabili. La tipologia delle manifestazioni delle lesioni orali nelle gengiviti desquamative (GD) deter- mina la sintomatologia accusata dal paziente, il quale, di fronte alla difficoltà oggettiva di mantenere un adeguato e sereno stile di vita, tende a trascurare l’igiene orale, peggiorando a volte una situazione già compromessa. Maurizio Luperini, presidente UNID

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