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Lab Tribune Italian Edition

4 Lab Tribune Italian Edition - Novembre 2015Gestione dell’Impresa LABORATORIO ODONTOIATRA PAZIENTE FORNITORE DI SOFTWARE DI PROGETTAZIONE FORNITORE DI TECNOLOGIA DI SCANSIONE FORNITORE DI TECNOLOGIA DI PRODUZIONE PAZIENTE CHE RIACQUISTA PAZIENTE RIFERITO FORNITORE DI MATERIALI PRODOTTI TECNOLOGIA KNOW-HOW INFORMAZIONI < pagina 1 Una volta acquisita una produttività superiore e la capacità di aumentare il margine, grazie a offerte più com- plesse e a più alto valore aggiunto per il cliente, la rete d’impresa deve essere ingradodiripartireinmodoadeguato i proventi dell’attività comune. Infat- ti solo un metodo di ripartizione dei vantaggi materiali e immateriali in modocondivisoeapplicatoconequità rende la rete più solida e capace di du- rare nel lungo periodo. Oltre all’idea iniziale, in questo caso sarà fondamentale, per meglio com- prendere i vantaggi di un approccio in rete, modificare il punto di osser- vazione ed estendere la propria visio- ne passando dal semplice rapporto fornitore-cliente al più ampio rappor- to fornitore del fornitore e cliente del cliente. Continuando a ragionare in termini di singola organizzazione, si rimarrebbe sulle posizioni fino a ora conosciute, secondo le quali si ha: • organizzazione singola, fornitoreimpresacliente. Questo schema può essere facilmente replicato anche per: • un laboratorio, fornitorelaboratorio odontotecni- coodontoiatra. Oppure per: • uno studio dentistico laboratorio odontotecnicoodontoia- trapaziente. Nel caso invece ci si voglia confronta- re con un tipo di organizzazione più complessa,considerandotutteledina- miche in gioco, si deve passare a una visione molto più ampia del processo; tenutocontochenonesistepiùun’im- presa che sta al centro della filiera di produzione, sia essa di tipo verticale o orizzontale, ma esiste appunto una rete di imprese collegate tra loro da vantaggi di vario genere. Per cui, in questo caso, si ha uno schema un po’ più complesso (Fig. 1) che può essere definito organizzazione produttiva integrata (rete). In questo schema si perde completa- mente di vista la centralità dell’unità produttiva per acquisire una visione globale nella quale si può apprezza- re l’interscambio di informazioni, di tecnologia, di know-how e di prodotti tra i vari attori. Emerge chiaramente la forte interazione esistente all’inter- no dell’ambiente che si viene a creare (Fig. 2). Avere il controllo su una realtà diquestotipopermettedicondividere attivitàoiniziativeperraggiungereun obiettivo, per risolvere problemi co- muni, razionalizzare gli investimenti e ottimizzare il sistema produttivo. Questoèuntipicoesempiodiunarete informale nella quale i vari soggetti/ attori si relazionano attraverso accor- di che non devono per forza essere legati tramite contratti specifici. Non c’è inoltre la presenza di una azienda leaderingradodidettarelecondizioni tecniche, procedurali, commerciali ed economiche ma si assiste alla presen- za di un obiettivo o un progetto con- diviso dagli attori che si coordinano e collaborano in maniera differenziata e secondo una linea di tipo orizzon- tale. Non si tratta quindi di una vera e propria produzione di filiera. Anche se questo tipo di logica è presente, tuttavia non costituisce la guida della relazione. La rete orizzontale in que- sto caso è un sistema costituito da un insieme di aziende autonome che agi- scono in modo organico e integrato per creare di volta in volta il flusso di lavoro più adatto per il tipo di produ- zione richiesto in quel momento. L’obiettivo in questo caso può esser quello di razionalizzare le risorse per mantenere standard qualitativi eleva- ti senza l’obbligo di investimenti non sostenibilidapartedellesingoleentità sia in termini di tecnologia, sia in ter- mini di know-how e risorse umane. Gli obiettivi prevalenti di questo tipo di aggregazione dovrebbero essere: • scambio di informazioni; • ricerca; • sviluppo; • razionalizzazione degli investi- menti; • innovazione; • qualità; • approvvigionamenti materiali; • produzione; • commercializzazione e market- ing. Se ci si riferisce a questo tipo di obiettivi, si evidenzia, come ac- cennato sopra, che nel campo del dentale, qualora si voglia pensare a un’unione tra imprese, ci si trova di fronte alla contemporanea presenza delle due principali categorie di rete che vengono sempre rappresentate e che possono entrambe costituire un vero valore aggiunto per lo svi- luppo del servizio. – Rete verticale (filiera) dove tutti gli aderenti con le loro funzioni e i prodotti specifici concorrono alla realizzazione e al trasferimento del prodotto dalla produzione fino allo stato finale di utilizzo. Si passa dall’acquisto della materia prima, alla sua trasformazione con tutte le fasi di lavorazione, fino all’otte- nimento del prodotto finito e alla sua commercializzazione e servi- zio post vendita. – Rete orizzontale (di condivisione) dove i soggetti aderenti basano la condivisione su un obiettivo comune conferendo ognuna un apporto specifico anche se non direttamente collegato a fasi pro- duttive o di semilavorazione. In questo caso, alla fase lineare di lavorazione si affiancano realtà produttive e di servizio che vanno a completare l’offerta. L’esempio classico è quello dell’offerta tu- ristica completamente estranea alla cura del paziente ma legata alla permanenza dello stesso in un particolare luogo che potrebbe presentare attrattive di tipo cultu- rale e/o commerciale. Nessuno studio odontoiatrico può oggi prescindere dall’ausilio dell’o- dontotecnico se vuole veramente sviluppare l’utilizzo di tecnologia digi- tale nell’erogazione del servizio al pa- ziente, cosi come nessun laboratorio di tipo e, soprattutto, di dimensioni tradizionali, pur avendo acquisito nel tempo enormi competenze tecniche, può pensare di competere a livello prettamente tecnologico con realtà strutturate e orientate alla produzio- ne di grandi numeri e all’affidabilità di tipo industriale. La possibilità di un’alleanza tra soggetti direttamente o indirettamente interessati e coinvol- ti nell’erogazione del servizio, unita alla possibilità di sviluppo di rapporti sia orizzontale che verticale, può rap- presentare la vera arma vincente nel panorama odierno, che presenta una richiesta estremamente frammenta- ta e diversificata. Richiesta che, qua- lora venisse affrontata da un singolo, sarebbe praticamente impossibile da ottemperare. L’articolo è stato pubblicato sulla Collana quaderni odontoiatrici, vol. 1, 2015. Fig. 2 - Interazione all’interno della rete. Si rinnova il congresso ANTLO Concluso il 26 settembre a Montesilvano Gli oltre 800 partecipanti al Congresso degli odontotecnici ANTLO, che si è svolto il 25 e 26 set- tembre scorsi (di cui 612 tecnici, 78 studenti e un centinaio tra ospiti e aziende), hanno preso atto che l’Associazione nazionale titolari laboratori odontotecnicièuncantiereincontinuaevoluzio- ne, proprio come la loro attività e il mondo che li circonda. Tra le tante novità colpiscono la cura dei dettagli grafici e video che accompagnano i partecipanti, e i soci, all’evoluzione del convegno ANTLO: la formazione culturale è parte impor- tante dei servizi erogati da una associazione di categoria che, come tale, propone temi sindacali e politici rivolti ora a tutti gli odontotecnici. Quattrosonostatiprincipalmenteitemidell’ini- ziativa:ilprofilo;lenormativesuchipuòprodur- redispositivimedici;ildecretoMarinello;ecome incrementare l’accesso alle cure odontoiatriche. Il profilo professionale, come ribadito più volte dal presidente Massimo Maculan e dall’onore- vole Marco Rondini nel suo intervento, è una battaglia più di dignità che di sostanza, mentre gli sforzi si sono concentrati sulla difesa del lavo- ro dell’odontotecnico, sia richiedendo chiarezza sulla fabbricazione dei dispositivi medici, sia nel sollecitareilMinisteroetuttalafilieradeldentale all’incremento dell’accesso alle cure odontoiatri- che,entrambinodicrucialipergarantireillavoro nel futuro. L’onorevole Rondini, nel suo intervento, ha sottoline- ato: «La crisi ci ha aiutato a met- tere ordine nella professione. Chi ha resistito, innovando e inve- stendo, ma mantenendo la quali- tà, ora ha un ritorno. Fondamen- tale, come sindacato, è rilanciare rispetto alla crisi del settore. Ci sono meno prestazioni odontoia- triche. È al mondo odontoiatrico che talvolta devono ispirarsi gli odontotecnici. Molti odontoiatri sisonounitiinstrutturepiùcom- plesse. Così – suggerisce Rondini – dovrebbero fare i piccoli laboratori, avviando forme di aggregazione che consentano investi- menti in tecnologia, superando l’individualismo che ha caratterizzato i titolari di laboratorio». Nel pomeriggio si è svolto l’incontro pubblico tra Maculan e il generale Franco Condò, consigliere perl’odontoiatriadelMinistroLorenzin,dicuiha portato i saluti. Riguardo al tema della fabbrica- zione dei dispositivi, Ministero e Ministro sono convinti dell’indispensabile presenza dell’odon- totecnico nella produzione del dispositivo. Ci vo- gliono direttive per preservare la professione e il suo futuro, quale che sia la tecnologia sviluppata dalle aziende, per la tutela del paziente che, in ul- tima analisi, è quello che sta a cuore al Ministero. Condò dichiara di voler organizzare una con- ferenza che includa tutta la filiera dell’odonto- iatria, perché l’accesso alle cure è un problema importante cui trovare le possibili soluzioni. Una conferenza con tutti gli attori del dentale, nessun escluso. E il profilo professionale? Condò sostie- ne che è un riconoscimento della propria iden- tità. «Questo vale per molte figure che lavorano nell’odontoiatria e non hanno ancora un profilo professionale chiaro o ufficiale. Non vi nascondo che ci sono difficoltà – continua – e resistenze anche all’interno dell’odontoiatria. Attraverso la mediazione si potrà concludere un percorso». Verrà costituito un coordinamento e un ufficio per l’odontoiatria. Il risultato di un riordino non deve sposare una tesi o l’altra, ma quella vicina agli interessi delle istituzioni. Per quanto riguar- da il decreto Marinelllo sull’abusivismo, Condò precisa: «Tutti quelli che sbagliano devono essere perseguiti se non tutelano il paziente – ribadisce con calore –. Se le Linee guida per il manufatto odontoprotesico servono per difendere la pro- fessione, tanto più dobbiamo perseguire chi non può fare prestazioni mediche a tutela del pazien- te». Il Congresso culturale è stato anche quest’an- noeccellenteeseguito,comelamostramerceolo- gica perché gli odontotecnici non hanno bisogno di essere motivati in questo senso: hanno grande consapevolezza di quanto la formazione e la co- noscenza dei materiali, siano fondamentali per stare al passo con le continue evoluzioni. La fa- miglia ANTLO si è espressa come grande comu- nità umana in tre momenti: il primo momento è stato quello del premio “La spatola d’oro”, de- dicato a Francesco Figliola; c’è stata poi la serata sociale del venerdì con 400 partecipanti, svolta quest’anno in un locale sul mare allietato dalla straordinaria ANTLO Band; infine il momento dei saluti di sabato, con assaggi enogastronomici di prodotti locali, perché estetica e funzione den- tale si fondono perfettamente con il buon cibo. Patrizia Gatto

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