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Perio Tribune Italian Edition

15SpecialePerio Tribune Italian Edition - Gennaio 2014 Obbiettivi del Corso Via Marchesi 26D - 43126 Parma Tel 0521-290191 Fax 0521-291314 chiara@mvcongressi.it - www.mvcongressi.com TEORICO PRATICO CON FREQUENZA IN REPARTO UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FERRARA Centro Interdipartimentale di Ricerca per lo Studio delle Malattie Parodontali e Peri-Implantari INCONTRO I (3 - 5 APRILE 2014) LE MALATTIE PARODONTALI: BASI DIAGNOSTICHE E TERAPIA NON CHIRURGICA INCONTRO II (15 - 17 MAGGIO 2014) ELEMENTI DI CHIRURGIA PARODONTALE INCONTRO III (12 - 14 GIUGNO 2014) CHIRURGIA OSSEA RESETTIVA INCONTRO IV (10 - 12 LUGLIO 2014) CHIRURGIA OSSEA RICOSTRUTTIVA I Presentazione del Corso Al termine del corso i partecipanti saranno in grado di: - formulare corretta diagnosi del caso parodontale: inquadramento diagnostico del paziente e delle condizioni patologiche sito-specifiche; inquadramento prognostico del caso (metodo UNIFE per il periodontal risk assessment), impostazione del piano di trattamento parodontale. - conoscere indicazioni e controindicazioni delle principali metodiche di chirurgia parodontale, inclusi i differenti disegni di lembo e relative tecniche di sutura - avere le conoscenze tecnico-operative per eseguire le metodiche di chirurgia ossea resettiva per la correzione dei difetti ossei e per l’allungamento di corona clinica - riconoscere potenziali e limiti delle differenti metodiche ricostruttive e rigenerative, basate su impiego di biomateriali, innesti ossei, membrane, amelogenine, con particolare riguardo al Single Flap Approach - avere le conoscenze tecnico-operative per eseguire la correzione chirurgica dei difetti muco-gengivali e di recessione attorno a denti e impianti Cari Colleghi, è con orgoglio che Vi presento il 7° Corso Avanzato di Parodontologia organizzato dal Centro Interdipartimentale di Ricerca per lo Studio delle Malattie Parodontali e Peri-Implantari dell’Università di Ferrara. Il Corso è strutturato in modo da prevedere lezioni frontali, particolarmente incentrate sulle principali tecniche chirurgiche parodontali, partecipazione ad interventi chirurgici “live”, revisioni della principale letteratura scientifica, mirata a fornire al corsista l’evidenza scientifica su cui basare le scelte diagnostiche e terapeutiche, ed esercitazioni pratiche, in cui il corsista verrà opportunamente addestrato su simulatori circa i disegni di lembo, le tecniche di osteotomia/ osteoplastica, le tecniche di sutura, l’impiego di biomateriali, membrane, agenti biologici per la ricostruzione parodontale. Il tutto nella cornice clinica del nostro Ateneo, attrezzato per la didattica post laurea, e con la possibilità di essere seguito da vicino da docenti e tutor universitari che vi accompagneranno costantemente sia nel percorso formativo sia nell’attività pratica. Cercaci su Youtube! Vi aspetto a Ferrara! parodontologia corso avanzato di APRILE DICEMBRE 2014 corso con assegnazione di 50 crediti formativi PROF. LEONARDO TROMBELLI Informazioni dettagliate sul Corso si possono ricevere rivolgendosi a: www.unife.it/parodontologia (corsi di aggiornamento) INCONTRO V (18-20 SETTEMBRE 2014) CHIRURGIA OSSEA RICOSTRUTTIVA II INCONTRO VI (16-18 OTTOBRE 2014) CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA I INCONTRO VII (13-15 NOVEMBRE 2014) CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA II INCONTRO VIII (11-13 DICEMBRE 2014) RICOSTRUZIONE TESSUTI DURI E MOLLI ATTORNO A IMPIANTI VERIFICA CASI CLINICI DEI PARTECIPANTI E TEST FINALE DI APPRENDIMENTO Single Flap Approach: un approccio chirurgico semplificato ai difetti ossei parodontali Anna Simonelli, Roberto Farina, Leonardo Trombelli Centro interdipartimentale di Ricerca per lo Studio delle Malattie parodontali e peri-implantari, Università di Ferrara. << pagina<13 L’introduzione e l’utilizzo di dise- gni di lembo ad hoc per l’accesso a difetti infraossei anche profondi ha determinato un significativo miglioramento degli esiti rico- struttivi dopo l’utilizzo di rigenera- zione tissutale guidata (GTR, Guid- ed Tissue Regeneration) o derivati della matrice dello smalto (EMD)8 . Nonostante siano ormai noti gli ef- fetti benefici aggiuntivi della GTR ed EMD, in associazione al solo curettaggio a cielo aperto9,10 , i mi- glioramenti delle tecniche chirur- giche, in particolare l’introduzione di nuove procedure di preservazio- ne della papilla, si sono tradotti in un progressivo incremento del guadagno di attacco clinico otteni- bile con il solo curettaggio a cielo aperto8 . Il Single Flap Approach (SFA) è una procedura chirurgica semplifica- ta specificamente disegnata per il trattamento di difetti ossei pa- rodontali11-16 . Il principio chiave di tale procedura consiste nell’eleva- zione di un unico lembo di acces- so mucoperiosteo (vestibolare o orale), preservando l’integrità dei tessuti molli sopracrestali inter- prossimali. Da un punto di vista clinico, il SFA si associa a molte- plici vantaggi. In primo luogo, può facilitare il riposizionamento del lembo e la successiva fase di sutu- ra: il lembo, infatti, può essere age- volmente stabilizzato sulla papilla intatta, favorendo così una guari- gione della ferita per prima inten- zione. In secondo luogo, limitando il trauma chirurgico al supporto vascolare dei tessuti molli sopra- crestali interprossimali mediante una minima elevazione del lem- bo17-21 , viene promosso un processo di guarigione più veloce, soprat- tutto in corrispondenza della linea di incisione. La stabilizzazione del- la ferita e la preservazione della pa- pilla interprossimale sono, inoltre, in grado di minimizzare la contra- zione post-chirurgica dei tessuti gengivali e, conseguentemente, di ridurre l’impatto dell’intervento sull’estetica preesistente13-16 . Precedenti studi11-14 hanno mostra- to come il SFA sia un approccio chirurgico efficace quando utiliz- zato in associazione a tecnologie rigenerative quali biomateriali so- stitutivi dell’osso associati o meno a una membrana. In accordo ai risultati di un recente studio con- dotto su difetti infraossei profondi prevalentemente costituiti da 2-3 pareti residue, inoltre, il SFA ha di- mostrato di consentire guadagni di attacco clinico (CAL) e riduzioni di profondità di sondaggio (PPD) sostanziali anche quando applica- to da solo, senza l’ausilio di bioma- Fig. 1 - Rilevamento del livello di attacco clinico (CAL) e della profondità di sondag- gio (PPD) a carico di 1.4 e dei denti adiacenti. (a) Aspetto disto-vestibolare di 1.3: CAL = 9 mm, PPD = 8 mm; (b) aspetto mesio-vestibolare di 1.4: CAL = 10 mm, PPD = 9 mm; (c) aspetto vestibolare di 1.4: CAL = 6 mm, PPD = 6 mm; (d) aspetto mesio- palatino di 1.4: CAL = 8 mm, PPD = 8 mm. Fig. 2 - Aspetto radiografico pre-opera- torio. Sono presenti un difetto angolare profondo (superficie mesiale) e un difetto soprasseo con una minima componente infraossea (superficie distale) a carico dell’elemento 1.4. È inoltre osservabile lo splintaggio intracoronale 1.4-1.5 eseguito con filo metallico e resina composita. teriali o agenti biologici15 . Il presente lavoro illustra il trat- tamento conservativo, eseguito mediante SFA, di un difetto paro- dontale infraosseo profondo carat- terizzato prevalentemente da una sola parete residua e di un difetto prevalentemente sopraosseo. Caso clinico La paziente, donna di 54 anni, è giunta all’osservazione presso il Centro di Ricerca per lo Studio delle Malattie Parodontali e Peri- Implantari, Università di Ferrara, lamentando dolenzia e aumentata mobilità dell’elemento 1.4. La raccolta dell’anamnesi medica della paziente non ha evidenzia- to alcuna patologia pregressa o in atto. La valutazione dentale della paziente ha evidenziato la presen- za di tutti gli elementi dentari, ad eccezione degli ottavi, e l’assenza di segni clinici di parafunzione. La vista parodontale, eseguita sul- la base dei parametri biometrici e radiografici (ortopantomografia), ha identificato una parodontite cronica di grado moderato genera- lizzato. Siti con profondità di son- daggio (PPD) ≥ 5mm erano presenti a carico delle aree molari e premo- lari superiori e in corrispondenza delle aree molari inferiori. L’indice di sanguinamento al sondaggio (BoP%) della paziente era al 45%. L’elemento 1.4, nello specifico, presentava valori di CAL (livello di attacco clinico) pari a 10 mm, 6 mm e 6 mm in corrisponden- za, rispettivamente, degli aspetti mesio-vestibolare, vestibolare e disto-vestibolare, e 8 mm, 3 mm e 4 mm in corrispondenza, rispetti- vamente, degli aspetti mesio-pa- latino, palatino e disto-palatino. I corrispettivi valori di PPD erano 9 mm, 6 mm e 5 mm a carico degli aspetti mesio-vestibolare, vestibo- lare e disto-vestibolare, rispetti- vamente. In corrispondenza degli aspetti mesio-palatino, palatino e disto-palatino, invece, i valori di PPD erano pari a 8 mm, 3 mm e 4 mm, rispettivamente (Fig. 1). Tutti i siti erano positivi al sanguinamen- to al sondaggio mentre i versanti mesio-vestibolare e mesio-palati- no si associavano anche a suppura- zione. L’elemento presentava una mobilità di grado 2 ed è risultato positivo al test di vitalità, eseguito applicando uno stimolo freddo. L’esecuzione del sondaggio trans- crevicolare e la radiografia periapi- cale hanno confermato la presenza di un difetto infraosseo profondo localizzato mesialmente all’ele- mento 1.4, mentre a carico della superficie distale dell’elemento stesso era evidente la presenza di un difetto prevalentemente sopra- osseo con una minima componen- te infraossea (Fig. 2). Tutte le procedure sono state ese- guite in accordo con la dichiarazio- ne di Helsinki (Edinburgo 2002) e con le norme per la buona pratica clinica (GCPs). La paziente ha fornito il consenso informato scritto prima di sotto- porsi alla terapia. <> pagina<16 WEB ARTICLE WWW.DENTAL-TRIBUNE.COM

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