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Implant Tribune Italian Edition No. 2, 2015

22 Implant Tribune Italian Edition - Maggio 2015Speciale Regeneration SR Utilizzo di un innovativo materiale da innesto nel movimento ortodontico parodontalmente accelerato A. Caiazzo*, F. Brugnami** *Pratica privata in Salerno **Pratica privata in Roma Già nel 1892, Bryan1 aveva introdotto la possibilità di accelerare il tratta- mento ortodontico tramite una sti- molazione chirurgica. La tecnica fu poi ripresa molti anni più tardi nel 1959 da Kole2 e consisteva in osteo- tomie inter-radicolari e osteotomie sopra-apicali, interessanti tutto lo spessore del processo alveolare. La teoria dell’autore era che la velociz- zazione si ottenesse poiché si creava- no dei “blocchi osso-dente” connessi solamente dalla spongiosa2 . Questa teoria è stata poi confutata dai lavori dei fratelli Wilcko3,4 che, grazie a os- servazioni di TAC pre e post operato- rie, non riuscirono a confermare la teoria del movimento del “blocco di osso”. Al contrario, osservarono dei fenomeni di demineralizzazione e rimineralizzazione localizzata coe- renti con la teoria di Frost del Regio- nal Acceleratory Phenomen o RAP5 . Secondo questa teoria, infatti, dopo un insulto chirurgico, il tessuto os- seo reagisce con una rapida, transito- ria e localizzata osteopenia, fenome- no in cui non si ha perdita di volume osseo, bensì di densità (mineralizza- zione). In pratica l’osso midollare, in seguito alla corticotomia, sarebbe in- dotto a una fase transitoria più “mal- leabile”, condizione che favorirebbe lo spostamento dentale3 . A conferma del fatto che non è la teoria del bloc- co a giustificare il più rapido sposta- mento, il lavoro di Hajji4 , in cui si è provato a sostituire il disegno classi- co della corticotomia intorno alle ra- dici dei denti, con delle perforazioni della corticale non collegate fra loro, ottenendo dei risultati equiparabili in termine di velocizzazione dello spostamento dentale. Ma la novità principale della tecni- ca descritta dai fratelli Wilcko, che sono considerati i padri del moderna corticotomia, è l’associazione della corticotomia con un innesto di osso. Con questa tecnica, denominata “movimento ortodontico parodon- talmente accelerato” (PAOO), si ottie- ne una vera e propria rigenerazione. I benefici ottenibili non si limitano quindi alla sola velocizzazione del movimento ma anche ad una espan- sione delle basi ossee. Questo si tra- duce in un ampliamento delle possi- bilità terapeutiche in ortodonzia. Tra i benefici, per esempio, la possibilità di poter effettuare meno estrazioni e minori rischi di danni parodontali. L’innesto di osso particolato viene posizionato tra il piano osseo e il lembo muco-periosteo. Nella riap- prossimazione dei lembi, esiste il ri- schio che l’innesto possa dislocarsi in direzione apicale. Un materiale 1. Guilford FH. Orthodontia or Malpositions of the Human Teeth; Its Presentation and Remedy. Philadelphia: T. C. Davis & Sons, 1898. 2. Köle H. Surgical operations of the alveolar ridge to correct occlusal abnormalities. Oral Surg Oral Med Oral Pathol 1959;12:515–529. 3. Wilcko MW, Wilcko MT, Bouquot JE, Ferguson DJ. Rapid orthodontics with alveolar resha- ping: Two case reports of decrowding. Int J Periodont Restor Dent 2001;21:9–19. 4. HajjiSS.Theinfluenceofacceleratedosteogenicresponseonmandibulardecrowding[thesis].St Louis: St Louis University, 2000. 5. Frost HM. The biology of fracture healing: An overview for clinicians. Part 1. Clin Orthop Rel Res 1989;248:283–293. 6. Brugnami F., Caiazzo A. : Ortodontically Driven Corticotomy. Tissue Engineering to Enhance Orthodontic and Multidisciplinary Treatment. Wiley-Blackwell 2014. bibliografia Fig. 4 Fig. 2b Fig. 3 Fig. 2a Fig. 1 che ha la proprietà di indurirsi a con- tatto con il sangue e di rimanere in sede come l’easy graft, può quindi fornire dei vantaggi poiché rimane nella posizione prescelta. Tecnica chirurgica e procedure cliniche L’intervento è stato effettuato am- bulatorialmente, in anestesia locale, tramite infiltrazione con lidocaina con epinefrina 1:100.000 per miglio- rare l’emostasi e la visibilità intra- operatoria. L’incisione orizzontale intrasulculare è iniziata dall’angolo mesio-vestibiolare del 3.3 ed è prose- guita fino all’angolo distale del 3.6, dove è poi stata praticata una incisio- ne di scarico verticale. Per aumenta- re ulteriormente la mobilità in senso coronale è stato effettuato un taglio di rilascio del periostio alla base del lembo (Fig. 1). Con una fresa chirurgi- ca a rosetta in carburo di tungsteno, sotto abbondante irrigazione, è stata effettuata la penetrazione intra-mi- dollare, al fine di migliorare la perfu- sione sanguigna della zona ricevente l’innesto osseo (Figg. 2a, 2b). Il materiale da innesto usato è GUI- DOR easy-graft Crystal, sostituto os- seo di origine sintetica che ha la ca- ratteristica di essere plasmabile e di contenere idrossiapatite, e quindi ri- sulta particolarmente indicato nella PAOO, perché viene utilizzato in di- fetti non contenitivi, al di fuori del- le pareti vestibolari. Nelle tecniche rigenerative associate al movimento ortodontico , inoltre , è sconsigliabile l’utilizzo di ausili di immobilizzazio- ne delle membrane, perché potreb- bero interferire con il movimento stesso6 , quindi un materiale da in- nesto con le caratteristiche dell’easy- graft risulta particolarmente effica- ce; inoltre, la particolare proprietà adesiva del materiale facilita l’even- tuale immobilizzazione delle mem- brane senza puntine o viti. A livello del 3.3, 3.4 e 3.5 è stata inol- tre posizionata una membrana ri- assorbibile secondo i principi della rigenerazione guidata dei tessuti (GTR) (Fig. 3). Si è quindi proceduto alla riapprossimazione dei lembi con chiusura primaria senza tensione con sutura riassorbibile in Vicryl 5-0 (Fig. 4). Il paziente ha ricevuto dettagliate istruzioni post-operatorie, compren- denti una dieta liquida per i seguenti 7 giorni, antidolorifico (naprossene sodico 550 mg, compresse) al biso- gno, 1 compressa ogni 8-12 ore, e uti- lizzo di collutorio con clorexidina al 0,2% fino alla rimozione dei punti di sutura. Il filo ortodontico non è stato posizionato e il paziente è stato con- gedato alla settimana seguente. Decorso post-operatorio e procedura ortodontica Il decorso post-operatorio è stato regolare, con minima dolenzia e edema post-operatorio, riferiti dal paziente. A una settimana dall’in- tervento non erano evidenti segni di infezione e/o edema, e il paziente non riferiva dolore. Si è proceduto al posizionamento di un filo NiTi 0,014 senza che i punti di sutura fossero rimossi. Previa istruzione di mante- nimento di una dieta morbida e tera- pia antimicrobica con clorexidina, il paziente è stata congedato. Dopo ul- teriori 10 giorni sono stati rimossi i punti di sutura è si è passati a un filo NiTi 0,016; il paziente è tornato a una dieta normale. Conclusioni Il “movimento ortodontico osteoge- nico parodontalmente accelerato” è uno strumento che amplia i limiti di un trattamento ortodontico si- curo e ne migliora la sua efficienza. L’associazione della corticotomia a tecniche rigenerative permette in- fatti non solo di velocizzare il trat- tamento stesso, ma di ampliare le basi ossee e quindi di proteggere i tessuti parodontali e spesso di evi- tare le estrazioni dei premolari. Que- sto caso dimostra l’applicazione di un innovativo materiale da innesto con delle caratteristiche di modella- bilità e adesività che possono essere particolarmente utili nella tecnica di trattamento ortodontico accelerato previa chirurgia parodontale.

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