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Implant Tribune Italian Edition No. 2, 2015

10 Implant Tribune Italian Edition - Maggio 2015 www.dtstudyclub.it Riabilitazione guidata di edentulie parziali mediante la procedura EVOGUIDE Odt. M. Aguzzi, ing. A. Motroni WEBINAR REGISTRATO CORSO GRATUITO HOME CORSI ONLINE EVENTSCORSI ONLINE Digital dentistry - Cad/Cam CO R S I | D I S C U S S I O N I | B LO G | G U I DA Le procedure standard di chirurgia guidata possono risultare “sovradimensionate” se applicate a casi di mono-edentulia o edentulia parziale, soprattutto a causa della gestione dei tempi e dei costi che, per questa tipologia di casi, possono apparire un ostacolo invece di un vantaggio in termini pratici. Obiettivi formativi: - Gestire la costruzione di una guida chirurgica direttamente in Studio; - Illustrare le possibilità di realizzazione di guide chirurgiche ad appoggio dentale secondo una procedura semplice; - Gestire un caso clinico di edentulia parziale in modo mini-invasivo. CORSO SPONSORIZZATO DA Clinica & Pratica Figg. 7a-7c - Radiografia dopo l’impianto con dima mucosa in situ (7a). Sito chirurgico con posizione linguale degli impianti mesiali (7b). Dopo l’esposizione (7c). << pagina 9 Se l’allineamento avviene nel ri- spetto dei denti antagonisti na- turali, il posizionamento delle nuove corone su impianti non porteranno a perdite funzionali, a meno che gli antagonisti non si- ano funzionalmente situati nelle arcate dentarie originarie. Lo spazio per le guance deve esse- re recuperato, anche se i pazienti con una lunga storia talvolta si la- mentano di mordersi spontanea- mente la guancia e della ritenzio- ne di cibo. Bisogna scegliere con cura tra l’approccio più conforte- vole di utilizzare impianti corti e inclinati con corone lunghe e l’ap- proccio più difficile di aumento osseo. La progettazione tridimen- sionale fornisce informazioni in- dispensabili in casi come questi. Con riferimento a situazioni con tipiche carenze, la Figura 2 dimo- stra che il ripristino di volume os- seo per difetti molto diversi può essere problematico. Una tipica ricostruzione utiliz- zando una guida chirurgica per eseguire il foro pilota su una cor- ta fila di denti in buone condizio- ni iniziali, è illustrato nelle Figure 3a e 3b. Mascellare edentulo La pianificazione tridimensionale è di vitale importanza per la de- terminazione del metodo implan- tare nelle mascelle edentule. Ad esempio, si deve decidere se e di quale misura dev’essere l’au- mento richiesto e se è consiglia- bile una protesi rimovibile o fis- sa. Per quanto riguarda l’ultimo punto, si deve anche decidere se è possibile un’ampia sostituzione di denti singoli, se si devono usa- re ponti piccoli o grandi, e se una maggiore distanza intermascel- lare deve essere riempita prote- sicamente con corone più lunghe o con un sostituto della mucosa. Il numero di impianti per protesi dentali fisse include il concetto All-on-4 (Nobel Biocare), le rac- comandazioni della Consensus conference di sei impianti nella mandibola e otto nella mascella, e la ricostruzione dente per dente fino al primo molare. La moltitu- dine di informazioni sulla pia- nificazione e sulle possibilità di trattamento, richiede una grande progettazione, che è sempre giu- stificata a causa delle sue impor- tanti conseguenze. In questo caso non è opportuna la progettazione basata su modelli digitali, poiché il supporto delle guance e delle labbra è importan- te per la protesi e può essere de- terminato solo con l’aiuto di e per ogni paziente. Qui i vantaggi della pianificazio- ne protesica sono particolarmente evidenti. Arcate edentule richie- dono spesso un approccio parti- colare (vedi Figg. 4a-b come esem- pio). È spesso necessario un ampio aumento (Figg. 5a-f). La lunghezza dei denti necessaria, tuttavia, deve essere chiarita con il paziente pri- ma del trattamento e dipende dal- la quantità di dente visualizzato con le labbra a riposo (Fig. 5e). Con molta frequenza, gli impian- ti vengono posizionati nelle zone interforaminali della mandibola, spesso perché l’aumento esteso è ancora problematico nella zona laterale della mandibola. Le Figu- re 6a e 6b mostrano un paziente con sei impianti e un ponte lun- go. Anche nei casi di implantolo- gia apparentemente semplice per protesi rimovibili in una mandi- bola edentula, sono necessari la programmazione e un modello in 3D per verificare la ricostruzione funzionale e il sostegno dei tessu- ti molli. Inoltre, essi possono essere di aiuto per decidere le posizioni degli impianti insieme all’o- dontotecnico e per prevedere lo spazio adeguato per il sistema di connessione. Discussione La pianificazione implantare tridimensionale ha il vantaggio di un’elevata qualità (a) grazie all’individuazione del rischio; (b) affidabilità di pianificazione; (c) la produzione di strutture simil- naturali; (d) il lavoro mirato e veloce; (e) la compliance del pa- ziente; e (f) la trasparenza dei co- sti. Questi vantaggi sono in gran parte dovuti alla maggiore quan- tità e qualità delle informazioni acquisite. La diagnostica tridimensionale ci permette di ottenere informazio- ni affidabili sulla condizione del processo alveolare e sulle strut- ture anatomicamente importanti. Con il modello di pianificazione supplementare, si ottiene l’infor- mazione sul ripristino della fun- zione e dell’estetica. La combinazione di entrambe le fonti di informazione si tradurrà nella pianificazione ottimale del trattamento. Inoltre, un chirurgo esperto può affrontare sorprese se il paziente è flessibile. Possono an- che avere bisogno di prendere de- cisioni in fase intra-operatoria se si presentano situazioni impreviste. La conoscenza dei dati in 3D per- mette la pianificazione, che pre- vede l’elaborazione di una proce- dura ben ponderata e di ottenere gli strumenti necessari e il mate- riale sostitutivo, ad esempio gli impianti adatti e i sostituti ossei. Data la tracciabilità di diagnosi e trattamento, nonché la sicurezza derivante, i pazienti giudicheran- no la procedura in modo partico- larmente positivo. Uno svantaggio è l’elevato inve- stimento iniziale, ma questo è compensato dall’aumentato flus- so di lavoro più mirato e più ra- pido e quindi meno rifacimenti. L’impianto richiede sempre una radiografia in 3D. Queste nuove tecniche hanno maggiori esigenze logistiche ri- spetto alle procedure conven- zionali e richiedono un ampio coinvolgimento del team, per raggiungere il successo del trat- tamento. Va tenuto presente che ogni intervento chirurgico è ac- compagnato da un certo rischio nonostante le precauzioni di si- curezza adottate. Inoltre, troppa fiducia nelle metodologie può portare a disattenzione. Gli errori si possono verificare anche con la pianificazione in 3D, con conseguenze negative per il trattamento. Pertanto, è impor- tante avere familiarità con ogni passaggio e con la fonte di errore, per cui è fondamentale la forma- zione di esperti. Inoltre, mante- nere un atteggiamento critico du- rante il trattamento è necessario per evitare errori. La programma- zione in 3D ha vantaggi talmente significativi da diventare indi- spensabile. La bibliografia è disponibile presso l’Editore. L’articolo è stato pubblicato su CAD/CAM Italian Edition, n. 3 - 2014

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