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Dental Tribune Italian Edition

13Dental Tribune Italian Edition - Maggio 2015 Un nuovo livello di flessibilità. F6 SkyTaper. Finalmente un nuovo sistema di strumenti endodontici dalla flessibi- lità ottimale per il trattamento di quasi tutte le anatomie canalari: F6 SkyTaper della Komet. Gli strumenti con conicità 06 consentono la sagomatura del canale radicolare utilizzando una sola misura. Sono disponibili 5 misure per rispondere a tutte le esigenze cliniche. Flessibilità e capacità di taglio sono le caratteristiche peculiari del sistema F6 SkyTaper. ©07/2014·413187V0 www.komet.it 413187V0_AZ_KI_Skytaper_A4.indd 1 16.07.14 09:51 Teknoscienza L’ipnosi è sicuramente uno strumento efficace in sala operatoria ma non può sostituire completamente l’anestesia L’ipnosi è sicuramente uno stru- mento efficace in sala operatoria, «ma non può sostituire comple- tamente l’anestesia. Solo un terzo circa dei pazienti, infatti, può fare un intero intervento con questa tec- nica, che è legata alla capacità del paziente stesso di entrare in stato ipnotico». Lo spiega all’Adnkronos Salute, Enrico Facco – docente di Anestesia e Rianimazione del Dipar- timento di Neuroscienze dell’Uni- versità di Padova – commentando la scelta dell’Istituto Curie di Parigi di utilizzare l’ipnosi come alternativa all’anestesia totale nelle operazioni di tumore al seno. Per Facco – pio- niere di questo tipo di interventi (nel 2013 ha permesso la rimozio- ne di un tumore totalmente senza anestesia, inducendo uno stato di sedazione mentale in una donna al- lergica ai farmaci) – bisogna ricorda- re che «l’ipnosi fa leva sulle capacità soggettive del paziente, non dipen- de dunque dalla bravura di chi la induce. In generale, 3 o 4 pazienti su 10 riescono a entrare in uno stato ip- notico che permette un intervento o, in odontoiatria dove viene spesso usata questa tecnica, l’estrazione di un dente. Possiamo stimare, poi, un 5-10% di persone non ipnotizzabili del tutto». Il resto della popolazione può avere effetti analgesici minori ma, in ogni caso, «in almeno l’80% dei pazienti questa tecnica ha una grande efficacia nell’aiutare a vivere le cure con serenità, a ridurre l’ansia e l’angoscia della sala operatoria, di cure invasive o diagnosi difficili», dice l’esperto. Si tratta di uno stru- mento potente, spiega ancora Facco, «per rafforzare la cosiddetta “resi- lienza”, ovvero quella capacità di far fronte in maniera positiva agli eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita di- nanzi alle difficoltà. Questo permet- te al paziente di vivere anche la cura più difficile senza essere succube di ansia e angoscia». Tecnica potente ed economica, che i medici dovrebbero acquisire all’u- niversità. Secondo Facco, infatti, l’ipnosi è «una tecnica che dovreb- be essere insegnata ai medici all’u- niversità, superando il pregiudizio culturale di cui ancora oggi è vitti- ma e che la vede associata più a di- scipline orientali che alla medicina. Potrebbe essere utilizzata molto di più, anche contro il dolore cronico o nelle terapie con effetti collatera- li pesanti, migliorando l’adesione alle cure da parte dei pazienti e la loro qualità della vita. In medicina non sono molti gli strumenti sem- pre disponibili, efficaci ed econo- mici come l’ipnosi». In fondo «non c’è motivo – osserva lo specialista – perché i medici non debbano ac- quisire questa tecnica, valida per produrre effetti terapeutici e come adiuvante delle cure per la sua capa- cità di aiutare il paziente a vivere i suoi problemi con più serenità. L’auspicio è che, piano piano, si imbocchi questa strada già a partire dalla formazione». Fonte: Adnkronos Salute 413187V0_AZ_KI_Skytaper_A4.indd 116.07.1409:51

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