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Dental Tribune Italian Edition

5Dental Tribune Italian Edition - Marzo 2015 Attualità L’ingresso dei fondi sanitari in un sistema ultracompetitivo << pagina 1 Questo, nonostante buona parte di noi possa avere ancora dieci decimi di vista, ci servirà non tanto per aumen- tare la nostra capacità visiva, quanto per riuscire a cambiare l’angolazione della nostra visuale e scoprire come non sia più importante focalizzarci sull’offerta di cure, così come da sem- pre abbiamo saputo fare. l’offerta è eccezionale, ma lì la la- sciamo, in un orizzonte temporale di lungo periodo, perché l’hic et nunc è dominato dalla domanda. ma cosa è cambiato nella domanda che ci impone di analizzarla “qui e ora”? È cambiato il fatto che i fondi costituiti con i TFR dei dipendenti delle aziende al di sopra di un certo numero di subalterni incominciano a disporre di cifre interessanti, che presto dovranno essere investite. Evitiamo pure di addentrarci nella politica, ma almeno diciamoci che questi soldi sono in mano ai sinda- cati e, visto che parliamo del TFR, evidenziamo che qualche Regione si è già anche preoccupata di evitare investimenti a rischio per questi di- pendenti d’azienda, chiedendo che almeno il 50% di quei fondi venisse investito nella Sanità. Fin qui tutto regolare. ma, secondo voi, questi fondi apriranno qualche ospedale con tanto di pronto soccorso o pen- seranno più agevolmente di entrare nel mondo dell’odontoiatria per for- nire un servizio ai propri assistiti, anticipando loro una parte del TFR maturato? E, per perseguire questo obiettivo, penseranno tout court di aprirsi delle strutture in proprio o cercheranno prima di bussare alla porta degli odontoiatri? Solleviamo ora la pressione sui fon- di e restiamo concentrati sulla do- manda, chiedendoci se, in questa fase magmatica, le assicurazioni staranno a guardare. Se guardiamo Unipol, un esempio che vale per tut- ti, e leggiamo Unisalute, potremmo già anche ri- spondere che non sembra che le assicurazioni ab- biano tanta voglia di stare a guardare, esattamente come il sistema pubblico (siamo sempre sulla do- manda) che ha necessità di dare, in qualche modo, una risposta “politica” al cittadino-paziente nel pieno di questa lunga cri- si economica. Vorrei evitare di infilarmi nel dibattito “promossi e bocciati”, ma davanti a questi radicali cambia- menti del mercato, non possiamo più ascoltare i falsi profeti che conduco- no oramai solo guerre di retroguardia per riuscire a fare in modo che si rie- sca a concentrarci “insie- me” sulla domanda, non fosse altro per capire se quanto detto sopra è solo il sintomo di una ten- denza o un salto cui non possiamo rassegnarci, perché non vogliamo entrare in un pericoloso stallo. Gli studi odontoiatrici che lo vogliono, possono restare attori e interpreti principali del film che tutti conosciamo, ma devono recuperare fiducia in se stessi, visto che quella dei pazienti già ce l’hanno, più ancora di quello che si imma- ginano. Hanno una notevole radicalizzazione sul territorio italiano, anche se solo poco più di un terzo di essi funzionano bene e a discapito della perdurante crisi. Hanno anche una forte immagi- ne istituzionale, ma devono investire soprattutto in questi momenti e non devono sottovalutare l’ipercompetizione perdurante e crescente che la domanda produce, valutandola come passeggera, perché questa ipercompetizione, questa crescita esponenziale della concorrenza, non passa. non solo: lascia il segno. Maurizio

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