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Dental Tribune Italian Edition

4 Dental Tribune Italian Edition - Marzo 2015 SODIO JALURONATO + AMINOACIDISODIO JALURONATO + AMINOACIDI Medical Device di classe IIa CE 0373 C O N FEZIO N I A M B U LA TO R IA LI Gel coadiuvante nei processi di rigenerazione della mucosa orale C O N FEZIO N I C O N FEZIO N I A M B U LA TO R IA LI A M B U LA TO R IA LI A M B U LA TO R IA LI FabbricanteProfessionalDietetics-ViaCiroMenotti,1/A-20129Milano•ConcessionariodivenditaERREKAPPAEUROTERAPICI–Milano ACQUISTABILIdal sitowww.aminogam.it WWW.ERREKAPPA.IT News & Commenti The Great Crash (la grande depressione) e un po’ di realismo sul comparto odontoiatrico Il dentale, a differenza dei bilan- ci delle banche, non è soggetto a stress test di alcun tipo. nel den- tale ci si limita a raccogliere i dati per avere, il più in fretta possibile, una helicopter overview sull’an- damento dell’anno appena chiu- so. Ovviamente, quando parliamo di dati, ci riferiamo alla classica analisi quantitativa, dove i dati sono semplicemente un insieme di numeri, e poco o nulla mostra- no ai fini di un’eventuale analisi qualitativa collaterale. I dati raccolti a fine dicembre 2014, per quanto ancora lontani dall’essere considerati definitivi, sono già più che sufficienti per essere interpretati con realismo, tanto che posso sin d’ora confer- mare che il mercato del materiale di consumo nel 2014 non ha subi- to contrazione alcuna rispetto al 2013 e al 2012, nonostante i morsi sempre più feroci della crisi eco- nomica generale. Per trasparenza, dichiaro che il dato viene da me monitorato mentre la “benzina viene erogata alla pompa”, ovvero al momento in cui il materiale passa dal depo- sito dentale allo studio odontoia- trico. Escluso, quindi, e da anni, che lo studio odontoiatrico faccia acquisti di materiali di consumo per detenere importanti scorte, è evidente che il dato rilevato è, ol- tre che sicuro, “neutro” tra i diver- si esercizi. Quello che possiamo contestare al dato quantitativo, è che una suc- cessiva analisi qualitativa ci por- terebbe a verificare che i risultati possano anche risentire sia del product mix che del mix di cana- le, ma non è questa la questione che qui ci interessa analizzare. Peccato che a dicembre 2014, pro- prio mentre dichiaravo il dato di sostanziale parità con gli esercizi precedenti, parte degli odontoia- tri con i quali mi confrontavo, non vedevano il dato e perseveravano in un atteggiamento depressivo, teso a reiterare lo sconforto di un declino collettivo della categoria. Ed è proprio su questo “depressi- vo” che voglio attirare l’attenzio- ne, perché mi piacerebbe che ci domandassimo se la depressione nel dentale è solamente un sinoni- mo di “The Great Crash” (la grande depressione economica del 1929) o è il termine psicoanalitico che ge- nera mancanza di fiducia nel fu- turo e che dal singolo, dove è nato, si è sviluppato come in un conta- gio letale a tutto (o, per fortuna, solo quasi tutto) il dentale. Ho già avuto modo di affermare, ed ora lo ripeterò sino alla nau- sea, che circa 10 mila studi odon- toiatrici, su 36.600, vanno bene e producono reddito. E la fonte? Agenzia delle Entrate. E su que- sti, ovviamente, niente da dire, anzi: congratulazioni. ma gli altri? Qualcuno dei rimanenti, che non aveva visto per tempo i cambia- menti, ha cambiato rotta quando li ha visti, ed è corso ai ripari. Felice per costoro che presto do- vrebbero tornare a guadagnare, anche se mai potranno guada- gnare quanto abbiamo visto negli anni d’oro dell’odontoiatria. Parlo di quel periodo come dell’Eldora- do che ha reso ricco tutto il den- tale, produttori e depositi dentali inclusi, che è però finito nella se- conda metà degli anni Ottanta, dove chi ha dato ha dato, chi ha avuto ha avuto, e per tutti, ora, “scurdammoce ‘o passato…”. Scusatemi, ma questa deviazione sull’Eldorado mi stava facendo dimenticare di quelli che invece non solo non hanno visto il cam- biamento, ma non lo vogliono nemmeno vedere, né ora né mai. Che dire? Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie, e mi scusi Ungaretti di questo “furto”, ma qui nel denta- le abbiamo anche noi tanti soldati che stanno andando a morire, an- che se non fisicamente, al fronte. Domanda: a questo fronte ci stan- no andando solo i dentisti? Certo che no: ci sono anche i produtto- ri, i depositi dentali e gli agenti, mentre la selezione nel comparto odontotecnico è già, in buona par- te, avvenuta. Allora tutti insieme appassiona- tamente? Sì, ma solo coloro che, per paura del rischio e dei cambia- menti, si sono chiusi in una gabbia mentale che li fa brancolare nel vuoto di progettazione e li estra- nea sempre più dal mondo odon- toiatrico. Tutto questo mentre lo studio odontoiatrico vincente si dimostra essere quello che si è in- novato tecnologicamente (e chi lo scrive è un immigrato digitale, ri- spetto ai giovani nativi digitali) e che, anche se ancora (ma per poco) è destinato a soffrire i suoi primi anni della globalizzazione, sarà tra i vincitori nei prossimi decen- ni, con un’ampia offerta professio- nale disegnata per incontrare le nuove aspirazioni e le nuove esi- genze dei pazienti. lo stesso, con un semplice “copia e incolla”, vale per tutti gli altri operatori dentali, nessuno escluso (anche gli agenti da deposito dentale). Maurizio

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