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Dental Tribune Italian Edition

20 Dental Tribune Italian Edition - Marzo 2015Missione all’Estero Lassù in Ladak, tra le vette dell’Himalaya Dentisti in missione con Fondazione ANDI Suona quasi un po’ retorica, ma in realtà è andata proprio così: la mia avventura nel Piccolo Tibet è nata quasi per caso, una sera di marzo 2013 a un’assemblea della Sezione ANDI Bologna, preceduta da uno spazio dedicato a uno dei nuovi “Progetti di Fondazione ANDI Onlus”, che si occupa di interventi nel sociale e di volontariato in Italia e all’estero. Quella sera erano ospiti Stefano Dallari – dentista, ideatore – e Gui- do Corradi – anch’egli dentista e respon- sabile del progetto – i quali, in compagnia di Phunchock Xanpoo, giovane dentista indiano arrivato direttamente dal Ladakh, illustrarono il “Progetto Ladakh - Piccolo Tibet” realizzato due anni prima nella valle dello Zanskar, regione indiana del Ladakh (Kasmir), grazie al Lions Club dell’Emilia Romagna, alla Casa del Tibet e, per l’appun- to, alla Fondazione ANDI Onlus. Forse le immagini dei suggestivi paesaggi himalayani, ma più probabilmente i rac- conti delle esperienze dei tre dottori, mi hanno subito colpita. Inizialmente cer- cai informazioni su quelle zone del nord dell’India, che conoscevo per essere la resi- denza del Dalai Lama, ma di cui non sape- vo molto di più. E durante l’estate seguii la missione 2013 dei colleghi Antonella Bon- gioni, Stefania Giangrandi, Roberto Macis ed Enrico Castellini tramite le notizie pub- blicate sul sito di Fondazione ANDI. Qualche mese dopo mi iscrissi al Corso base per volontari a Milano, presso Expodental: in quell’occasione conobbi personalmente Corradi e mi proposi come candidata vo- lontaria per la missione 2014. Ricordo an- cora l’emozione di quando Guido mi telefo- nò per informarmi ufficialmente che sarei rientrata nel terzo gruppo dei missionari, insieme alla dott.ssa Sabrina Ganz, com- pagna di studi e carissima amica sin dagli anni dell’Università di Bologna e del Ma- ster in Parodontologia presso l’Università di Siena. Da quel giorno ho chiesto a colle- ghi, amici farmacisti, rappresentanti e for- nitori, materiali odontoiatrici e medicine da trasportare alle Dental Clinic Ladakhe, raccogliendo nel giro di pochi mesi davve- ro una gran quantità di materiale utile. Così, il 15 di agosto, dopo le missioni dei colleghi Enrico Carlino, Barbara Duprè e Gianferruccio Rossi, seguiti da Vittorio Ca- rella e Alessandro Berini, siamo partite da Bologna per Leh, capoluogo della regione del Ladakh. L’arrivo sulle vette himalayane, a 3500 m di altitudine, è stato un impatto piuttosto forte, che ha richiesto due giorni di riposo assoluto per prevenire l’insorge- re del cosiddetto “mal di montagna”, visto l’incredibile senso di spossatezza e di im- mediato affaticamento a ogni lieve sforzo, godendoci i paesaggi montagnoso deserti- ci e assaporando i primi contatti con una popolazione ricca di tradizioni e assoluta- mente ospitale e solare. Dopodiché abbiamo intrapreso il lungo viaggio in jeep verso Padum, nella valle dello Zanskar, tra strade sterrate in vallate meravigliose, Buddha scolpiti nella pietra, monasteri arroccati a 4500 m e… innume- revoli posti di blocco (non dimentichia- moci che il Ladakh si trova nell’estremo nord dell’India, esattamente al confine con Cina e Paki- stan, una zona piuttosto “calda” dal punto di vista culturale e religioso). A Padum, a 3700 m, ab- biamo trascorso la mag- gior parte della missio- ne, ospiti di una guest house gestita da monaci buddhisti: con l’aiuto del dottor Phunchock, il pri- mo giorno ci siamo recate alla Lamdon Model High School, scuola buddhi- sta, per eseguire su più di 90 studenti lo scree- ning delle patologie del cavo orale compilando le schede dell’OMS e per fornire loro istruzioni di igiene orale, donando a ciascuno uno spazzolino da denti. Nei giorni successivi, in- vece, sempre con la pre- ziosa collaborazione del dott. Phunchock, presso il reparto odontoiatrico dell’ospedale di Padum abbiamo prestato assi- stenza odontoiatrica ai ragazzi visitati il primo giorno, effettuando cure conservative, endodon- tiche ed estrattive. La nostra tipica giornata lavorativa iniziava alle 10, con l’arrivo degli stu- denti accompagnati dagli insegnanti e si conclude- va nel tardo pomeriggio, fino quasi a sera, poiché, dopo aver ter- minato le cure sui ragazzi, prestavamo il nostro aiuto anche al dott. Phunchock per gestire i numerosi pazienti che affollano quotidianamente l’ospedale. Ma il progetto Ladakh non è soltanto limi- tato all’ospedale e alle scuole di Padum! Con due giorni di faticoso trekking a 4000 m, camminando in vallate mozzafiato sca- vate da fiumi impetuosi, siamo giunte al remoto, ma assolutamente meraviglioso, monastero buddhista di Phuktal, intera- mente scavato nella roccia: i nostri pesan- ti zaini erano colmi di medicinali di ogni tipo (prevalentemente antibiotici e antin- fiammatori) e materiali odontoiatrici con cui abbiamo potuto effettuare out therapy (terapie di urgenza) e art (otturazioni) sulla terrazza del monastero, sotto il torrido sole himalayano d’agosto. La reazione dei monaci al nostro arrivo è stata per noi una grandissima emozione: ci hanno immediatamente accolte con un tè ristoratore e permesso anche di sederci tra loro per il pranzo! Ma questo è normale in Ladakh, dove tutte le persone, non soltan- to i monaci, sono incredibilmente gentili e ospitali e, nonostante la maggior parte di loro non parli molto l’inglese, sono sempre pronti ad accoglierti nella loro casa e farti sentire come appartenente alla loro splen- dida comunità. L’ultima tappa della nostra missione uma- nitaria è stato il monastero buddhista di Rangdum, che si trova su una piccola col- lina nel mezzo di un’immensa vallata sol- cata da un torrente, dove anche qui, come nell’ospedale di Padum, grazie a Stefano Dallari, unitamente alla Fondazione ANDI, ai Lions Club di Reggio Emilia e alla Casa del Tibet, è stato creato un ambulatorio medico e odontoiatrico, attrezzato per for- nire le cure di base alla popolazione locale. In collaborazione con Phunchock, abbia- mo prestato assistenza odontoiatrica per due giorni interi non solo ai monaci che ci hanno gentilmente ospitato, ma a molti pa- zienti giunti da ogni angolo della vallata. A Rangdum siamo andate anche nella piccola scuola alle pendici della collina su cui sor- ge il monastero per donare ai giovanissimi studenti spazzolini e penne e fornire loro istruzioni di igiene orale. La missione Ladakh 2014, che si è conclusa con la spedizione a cui ho partecipato, può essere sicuramente definita come un grande successo: abbiamo potuto riscontrare come le cure che negli anni i volontari della Fonda- zione ANDI continuano ad apportare stiano producendo ottimi risultati, sensibilizzando la popolazione a una maggiore cura dell’igie- ne orale e determinando un calo dell’indice di penetrazione della carie – il DMFT – nella giovane popolazione ladakha. Credo sia im- portante continuare su questa strada e pun- tare sul filo conduttore che unisce i volontari delle missioni che tutti gli anni Fondazione ANDI organizza e invia nell’estremo nord dell’India, per garantire continuità al proget- to e supporto a Phunchock, sia nell’ospedale di Padum che nell’ambulatorio di Rangdum e nel monastero di Phuktal. Infine, anche professionalmente e uma- namente, credo sia stata un’esperienza indimenticabile, incredibile, che ogni pro- fessionista che abbia intrapreso lo studio dell’odontoiatria dovrebbe provare almeno una volta nella vita per arricchire il proprio bagaglio personale. Jullay! (Grazie! Ciao!). Valentina Bentivogli, dottoressa volontaria di Fondazione ANDI nella missione di agosto 2014 per il Progetto Ladakh.

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