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Dental Tribune Italian Edition

7Dental Tribune Italian Edition - Novembre 2014 Ricerca & Mercato STABILIZZATO FLUORURO STANNOSO Attenzione continua per i pazienti, a casa come nel suo studio PROTEZIONE GENGIVE PRO-EXPERT C M Y CM MY CY CMY K P13892.01 DynamiteAZ_ConsAd_ITA 210x297+5.pdf 1 9/10/2014 1:02:46 PM << pagina 6 Parallelamente, può accadere che la sola analisi delle tendenze, anche se su base annua, possa trarre in inganno poiché non è detto che un periodo congiunturale positivo sia davvero sinonimo di recupero ef- fettivo del business perduto in pre- cedenza. Per questo è interessante effettuare alcune valutazioni su base fissa, cioè misurando il mer- cato di un certo periodo compa- randolo con un determinato anno di partenza, che nel nostro caso è stato il 2011. Il grafico (Fig. 1) mostra gli anda- menti dei due fondamentali settori del dentale, quello dei prodotti di consumo e delle attrezzature, se- condo i due differenti punti di vista descritti sopra: il trend trimestrale (su base annua) e quello che prende come riferimento fisso il 2011. Focalizziamoci inizialmente sul settore Consumo e sui suoi trend trimestrali. Si noti come il mercato abbia subito una fase di discesa nel 2012 (per la prima volta nella storia del dentale), con un picco negati- vo alla fine dell’anno che sfiorava il –3%. Successivamente abbiamo assistito a una ripresa che, sia pur lenta, possiamo definire struttura- le. Anche se questa piccola accelera- zione pare già esaurire la sua spinta e il mercato nel 2014 sembra chiu- dere nuovamente a crescita zero. Il fenomeno segue in modo piuttosto coerente l’andamento del paese. Ma se osserviamo gli stessi dati su base storica, notiamo che rispetto al 2011 il mercato è inferiore di oltre il 3%, quindi ci rendiamo conto che la “ri- presina” osservata durante il 2013 non è stata di fatto sufficiente a re- cuperare i vecchi volumi. Per le Attrezzature i trend sono ge- neralmente più repentini, poiché i valori unitari delle transazioni sono molto più alti, quindi le ven- dite presentano maggior volatilità. Anche in questo caso notiamo un 2012 straordinariamente negativo, con un calo che ha raggiunto –12% nella seconda metà del 2012. Suc- cessivamente abbiamo assistito a una rapida ripresa, che ha portato i volumi fino al +4% del giugno 2014. Perché questo cambio di rotta? Pro- babilmente sono state obbligato- riamente cambiate le attrezzature ormai obsolete, ma anche il trend positivo dei consumi può aver ge- nerato un atteggiamento di mag- gior fiducia che ha indotto a mag- giori investimenti. A ciò dobbiamo aggiungere il mercato aggiuntivo dato dall’apertura di numerosi nuovi studi dentistici appartenenti a catene di odontoiatria commer- ciale. Anche nel caso delle attrezzature stiamo però osservando un rapido rallentamento della crescita, che pur non originando ancora trend negativi, fa presupporre un pos- sibile nuovo periodo recessivo. Le previsioni, insomma, non sono ot- timistiche. Osservando poi i volumi delle ven- dite di apparecchiature usando come base fissa il 2011, notiamo immediatamente come il fattura- to di oggi sia decisamente inferio- re rispetto a tre anni fa (–10%). La crescita del 2013 non è quindi stata sufficiente a recuperare il mercato, che in termini assoluti si ritrova oggi ai livelli di diversi anni orso- no. Secondo le stime Key-Stone i valori del 2014 sono infatti alline- ati a quelli del 2007. Come anticipato, il vero indicatore della domanda di prestazioni odon- toiatriche è il Consumo, che viene suddiviso tra quello per lo studio dentistico (strettamente legato agli accessi) e quello del laboratorio (condizionato dalla produzione di protesi) il cui andamento positivo va però considerato analizzandone la composizione. Il trend positivo del consumo del laboratorio è infatti enormemente condizionato dal peso dei prodot- ti per le tecnologie CAD/CAM, che hanno tassi di crescita a doppia cifra. L’analisi dei prodotti tradi- zionali, se isolati dall’impatto delle nuove tecnologie, è invece assolu- tamente negativo. Si produce quin- di di meno in termini quantitativi, ma con maggior valore aggiunto. Il consumo dello studio dentistico, avulso da quello del laboratorio, ha tendenze piuttosto negative, che riflettono la situazione criti- ca di ristagno vissuta dal nostro paese più in generale. Assistiamo infatti, nell’ultimo anno, a un ral- lentamento significativo della de- crescita, ma sempre in territorio negativo, quindi il gap con il 2011, nostro anno di riferimento, sta ul- teriormente aumentando, sfioran- do il –5%. Anche in questo comparto i valori si trovano all’incirca allineati con quelli del 2007. Possiamo quindi affermare che l’intero settore dentale italiano, in termini di mercato, si trova a rivi- vere i numeri di sette anni fa ed è piuttosto lontano dal suo massimo livello registrato nel 2008, anno nel quale è sopraggiunta quella cri- si internazionale che ancora avvin- ghia il nostro paese. Roberto Rosso

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