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Dental Tribune Italian Edition

26 Dental Tribune Italian Edition - Novembre 2014Meeting & Congressi EVENTSwww.dental-tribune.com Consulta sul nostro sito l’area Events, un aggiornamento continuo sui migliori eventi del dentale. Giro di boa all’AIDI, cambia la presidente Uscente e subentrante intervistate da Dental Tribune Il XXIV Congresso AIDI, svoltosi a Pero (Milano) dal titolo “L’AIDI e la professione” ha visto l’avvicendarsi virtuale di un nuovo direttivo. “Virtuale”, perché il nuovo vertice entrerà in carica sola- mente tra un anno. Da questo passaggio di testimone abbiamo preso lo spunto per porre alcune domande a Marialice Boldi, presidente uscente, figura carismatica della maggiore Associazione degli igienisti dentali, al termine di ben tre mandati, e ad Antonella Abbinante, che le succederà nel delicato incarico. Iniziamo con la Boldi. Quanti anni è stata alla presidenza AIDI? Sono al mio terzo mandato, quin- di a novembre del prossimo anno, alla scadenza, saranno in tutto nove anni, preceduti da un trien- nio di vicepresidenza. Che cosa prova nel lasciare un incarico così delicato in un momento altrettanto delicato? Veramente, mancando ancora più di un anno, non ho ancora ben fo- calizzato le sensazioni. Che cosa ritiene la sua presidenza abbia apportato alla vita e al divenire dell’AIDI? Credo che in questi anni, e certo non solo per merito mio, ma di tutta la dirigenza e dei soci, AIDI abbia acquisito credibilità e sia diventata una solida realtà nazio- nale nel mondo che si occupa di prevenzione e problematiche del cavo orale. Può citare un qualche elemento (ad esempio, il numero degli associati) che illustri concretamente i risultati della sua azione? Sicuramente in questi anni ho con- solidato e costruito molto; le posso citare alcuni punti significativi, come: il numero di soci è triplicato grazie a una costante crescita an- nuale e nonostante la presenza e lo “spuntare” di altre associazioni; AIDI ha avuto, da parte del Ministe- ro della Salute, il riconoscimento della Rappresentatività professio- nale a livello nazionale. Ciò è avve- nuto in prima istanza, a differenza di altre Associazioni (infatti i re- quisiti richiesti e la relativa docu- mentazione presentata sono stati ritenuti inappuntabili); l’Associa- zione ha acquisito solidità econo- mica grazie a un’attenta e traspa- rente amministrazione. Da anni il nostro bilancio è certificato da un revisore dei conti iscritto all’albo e la nostra commercialista è molto precisa e capace: pensi che lo scor- so anno AIDI è stata sottoposta a una meticolosa verifica fiscale. La GDF, oltre ad aver trovato tutto as- solutamente regolare e ogni spesa legittima e giustificata da idonea documentazione, non ha trovato neppure errori formali; sicuramen- te è molto cresciuta l’offerta for- mativa: oltre ai tradizionali eventi a carattere nazionale (Congresso annuale, Spring Meeting, Incontro di Montegrotto) e regionale, da quest’anno siamo stati in grado di offrire a tutti i soci 57 crediti ECM assolutamente gratuiti attraverso la FAD. Inoltre, in collaborazione con le Università di Genova e Mi- lano organizziamo corsi annuali teorico-pratici di aggiornamento/ perfezionamento professionale su tematiche all’avanguardia (utiliz- zo del laser e medicina olistica); la giornata internazionale dell’i- gienista dentale, promossa dalla IFDH (Federazione internazionale) di cui l’AIDI è parte come unico referente italiano (come del resto della Federazione europea), ha preso finalmente forma e si svolge da otto anni in numerose città per un incontro con la popolazione; i maggiori sponsor che operano nel dentale organizzano con AIDI, grazie alla dimostrata affidabilità, progetti volti sia ai professionisti sia ai cittadini; siamo parte del CoNAPS, delle Consulte regionali, dell’Osservatorio Nazionale delle Professioni; costante è stato l’im- pegno per affiancare gli studenti nella loro crescita culturale e i neo- laureati nel percorso di inserimen- to nel mondo del lavoro. Certamente potrei citare altro, ma mi preme sottolineare che tutto ciò è stato reso possibile grazie al lavoro di molti e anche della no- stra segreteria organizzativa, la Congresslab, attenta- mente scelta e che ci affianca ormai da pa- recchi anni. Dinanzi a periodi di presidenza tanto prolungati, come il suo, è insolito che l’ex presidente scelga di candidarsi come proboviro. Come spiega questa sua scelta? È molto semplice: grazie ad alcune travagliate vicende che hanno coin- volto l’AIDI e me in prima persona lo scorso anno, e che continuano ad avere strascichi legali, ho dovuto molto studiare e documentarmi in merito a codici etici e deontologici associativi con riferimenti anche al codice civile e penale. Spero non ce ne debba più essere bisogno, ma ritengo giusto mettere a disposizione dell’as- sociazione “l’esperienza maturata”. Qual è, a suo giudizio, la principale caratteristica della nuova presidente che ha spinto i delegati regionali a eleggerla come tale? Le qualità della dott.ssa Abbinante sono molte: professionalità, espe- rienza, preparazione culturale, di- sponibilità… Ma soprattutto una cosa è indubitabile: la sua fedeltà all’AIDI, mai venuta meno neppure in momenti difficili. Originaria di Bari, entrata nella professione nel 1989, la proclamazione della Abbinante quale quinta presidente dell’AIDI [dopo Nardi, Riccitelli, Genovesi, Boldi, ndr] è stata accolta da un lungo e caloroso applauso dalla folta assemblea che ha animato l’inaugurazione del Congresso. Perché, secondo lei, è stata eletta? Forse il mio maggior titolo è l’a- more per la mia professione e l’indiscussa fedeltà all’AIDI, in cui milito dal ’92 e in cui ha ricoperto ruoli impegnativi come presidente regionale, prima, e consigliera na- zionale, poi, che mi hanno consen- tito di essere sempre a fianco delle passate presidenti e di imparare molto da loro. Da chi ha appreso di più? Ognuna delle quattro past presi- dent ha lasciato ovviamente una propria impronta. Boldi, per la sua capacità politica, è comunque per me un modello fondamentale. Che cosa le piace più dell’AIDI? A parte i rapporti di amicizia in- staurati, è la passione per la pro- fessione, la costante ricerca della nostra identità, nel superamento del rapporto ancillare. Noi siamo diversi, il decreto professionale è chiaro a questo proposito. Non siamo solo operatori di placca, ma appannaggio nostro è anche l’edu- cazione alimentare, uno dei quat- tro pilastri della prevenzione. Dove intende condurre l’Associazione? Vorrei portare gli igienisti denta- li alla maggior comprensione del loro ruolo, condurli “ fuori” dallo studio, in senso figurato ovvia- mente, perché la prevenzione si fa fuori, attraverso i collegamenti che l’igiene orale ha, sempre più evidenti, con le altre malattie. In parole povere, mi batterò perché l’interdisciplinarietà dell’igiene dentale sia riconosciuta. Come vede il rapporto igienista dentale- odontoiatra? È una questione di conoscenza. Con chi ci si conosce, si diventa facilmente amici, perché non c’è vera competizione. L’igienista dentale, per me, è colui che cura anche l’aspetto emozio- nale: noi ci prendiamo in carico il paziente, che oggi, più che mai, ha bisogno di “coccole”. Questo congresso, a differenza dell’edizione scorsa, è stato ufficialmente e significativamente disertato dagli odontoiatri. Come intende gestire in futuro un rapporto così delicato? Con il dialogo e nel rispetto reci- proco delle regole. Ripeto: dobbia- mo conoscerci, da entrambe le par- ti. Perché anche da parte nostra sussistono pregiudizi. Quando ci si conosce bene e si col- labora, tutto funziona, e l’igienista dentale è visto come un valore ag- giunto.

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