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Dental Tribune Italian Edition

2 Endo Tribune Italian Edition - Novembre 2014L’Intervista One step fiber post 22070 Rovello Porro (CO) - tel. 02 96 75 41 79 - fax 02 96 75 41 90 - www.isasan.com - info@isasan.com TECHOLE astuccio nero: blister da 6 perni in carbonio STERILIZZATI a RAGGI GAMMA Misura: S TECHOLE astuccio bianco: blister da 6 perni in silice STERILIZZATI a RAGGI GAMMA Misura: S unico e rivoluzionario Il nuovo perno cavo NOVITA’ assoluta! Sterilizzato! Nuovi perni endodontici FORATI per la più semplice e sicura tecnica di cementazione e ricostruzione post endodontica. One step fiber post C M Y CM MY CY CMY K Techole.pdf 1 14/10/14 16:31 GROUP EDITOR - Daniel Zimmermann [newsroom@dental-tribune.com] +49 341 48 474 107 CLINICAL EDITOR - Magda Wojtkiewicz ONLINE EDITORS - Yvonne Bachmann; Claudia Duschek COPY EDITORS - Sabrina Raaff; Hans Motschmann PUBLISHER/PRESIDENT/CEO - Torsten Oemus CHIEF FINANCIAL OFFICER - Dan Wunderlich BUSINESS DEVELOPMENT MANAGER - Claudia Salwiczek EVENT MANAGER - Lars Hoffmann EVENT SERVICES - Esther Wodarski MEDIA SALES MANAGERS - Matthias Diessner (Key Accounts); Melissa Brown (International); Peter Wit- teczek (Asia Pacific); Maria Kaiser (North America); Weridiana Mageswki (Latin America & Brazil); Hélène Carpentier (Europe) MARKETING & SALE SERVICES Nadine Dehmel; Nicole Andrä ACCOUNTING Karen Hamatschek; Anja Maywald; Manuela Hunger EXECUTIVE PRODUCER - Gernot Meyer INTERNATIONAL EDITORIAL BOARD Dr Nasser Barghi, USA – Ceramics Dr Karl Behr, Germany – Endodontics Dr George Freedman, Canada – Aesthetics Dr Howard Glazer, USA – Cariology Prof Dr I. Krejci, Switzerland – Conservative Dentistry Dr Edward Lynch, Ireland – Restorative Dr Ziv Mazor, Israel – Implantology Prof Dr Georg Meyer, Germany – Restorative Prof Dr Rudolph Slavicek, Austria – Function Dr Marius Steigmann, Germany – Implantology ©2014, Dental Tribune International GmbH. All rights reserved. Dental Tribune makes every effort to report clini- cal information and manufacturer’s product news accurately, but cannot assume responsibility for the validity of product claims, or for typographical errors. The publishers also do not assume respon- sibility for product names or claims, or statements made by advertisers. Opinions expressed by au- thors are their own and may not reflect those of Dental Tribune International. DENTAL TRIBUNE INTERNATIONAL Holbeinstr. 29, 04229, Leipzig, Germany Tel.: +49 341 48 474 302 | Fax: +49 341 48 474 173 www.dental-tribune.com | info@dental-tribune.com Endo Tribune Italian Edition Anno VIII Numero 2, Novembre 2014 Supplemento n. 1 di Dental Tribune Italian Edition Anno X Numero 11, Novembre 2014 DIRETTORE RESPONSABILE Massimo Boccaletti [m.boccaletti@dental-tribune.com] DIREZIONE SCIENTIFICA - Arnaldo Castellucci COMITATO SCIENTIFICO M.G. Barboni, E. Berutti, A. Bonaccorso, G. Cantatore, G. Cavalleri, M. Gagliani, G. Gambarini, F. Gorni, M. Martignoni, D. Pasqualini, S. Rengo, M.T. Sberna, L. Scagnoli, S. Taschieri CONTRIBUTI L. Cavallo, A. Pappalardo, R. Puttaiah, G. Squeo REDAZIONE ITALIANA Tueor Servizi Srl - redazione@tueorservizi.it Ha collaborato: Rottermaier - Servizi Letterari (TO) STAMPA RDierichs Druck+Media GmbH Frankfurter Str. 168, 34121 Kassel, Germany COORDINAMENTO DIFFUSIONE EDITORIALE ADDRESSVITT srl PUBBLICITÀ - Tueor Servizi Srl [alessia.murari@tueorservizi.it] UFFICIO ABBONAMENTI Tueor Servizi Srl Via Domenico Guidobono, 13 - 10137 Torino Tel.: 011 3110675 - 011 3097363 info@tueorservizi.it Copia singola: euro 3,00 Iva assolta dall’editore ai sensi dell’art.74 lettera C DPR 633/72 È proibito qualunque tipo di utilizzo senza previa autorizzazione dell’Editore, soprattutto per quanto concerne duplicati, traduzioni, mi- crofilm e archiviazione su sistemi elettronici. Le riproduzioni, compresi eventuali estratti, possono essere eseguite soltanto con il consen- so dell’Editore. In mancanza di dichiarazione contraria, qualunque articolo sottoposto all’ap- provazione della Redazione presuppone la tacita conferma alla pubblicazione totale o parziale. La Redazione si riserva la facoltà di apportare mo- difiche, se necessario. Non si assume responsa- bilità in merito a libri o manoscritti non citati. Gli articoli non a firma della Redazione rappre- sentano esclusivamente l’opinione dell’Autore, che può non corrispondere a quella dell’Editore. La Redazione non risponde inoltre degli annun- ci a carattere pubblicitario o equiparati e non assume responsabilità per quanto riguarda in- formazioni commerciali inerenti associazioni, aziende e mercati e per le conseguenze derivanti da informazioni erronee. < pagina 1 nel senso che il suo scopo finale è quello di mantenere nella funzione e nell’estetica l’elemento dentario naturale: infatti è indubbio che an- che quando ha perso la sua vitalità pulpare, mantiene, attraverso il lega- mento parodontale, una sensibilità propriocettiva che certamente incide sulla qualità e sul feedback della fun- zione masticatoria per il paziente. Nella stessa direzione conservatrice ci siamo mossi attraverso un’evolu- zione delle tecniche endodontiche, sempre più attente al mantenimento dell’anatomia radicolare, alla mini- ma invasività dei tessuti peri radi- colari e del dente nel suo complesso, alla cura della disinfezione profon- da e del sigillo ermetico e stabile nel tempo non solo del canale radicola- re, ma anche della cavità di accesso coronale attraverso la ricostruzione post endodontica, ormai integrante della terapia endodontica nel suo complesso. Quando parliamo di estetica, inve- ce, dobbiamo considerare non solo la conservazione nel tempo dell’ar- chitettura dei tessuti parodontali, certamente più facile con il dente naturale rispetto all’impianto endo- osseo, anche quando correttamente eseguito, ma, soprattutto, il mante- nimento dei volumi ossei alveolari, che così profondamente incidono sulla qualità e quantità di sostegno offerto ai tessuti molli del viso. È un concetto assolutamente moderno e innovativo, in un momento in cui l’odontoiatria sta estendendo il suo campo di azione all’estetica del viso e dei tessuti periorali. Paradossalmente, tuttavia, l’endo- donzia è la specialità odontoiatrica che maggiormente ha beneficiato di un progresso tecnologico incalzante nei materiali e nelle apparecchiatu- re. Parliamo non solo degli strumenti endodontici in nickel-titanio, ma an- che di motori endodontici sempre più sofisticati, di rilevatori apicali precisi e affidabili e di materiali per l’ottu- razione canalare stabili nel tempo e biocompatibili. Proprio in questo si inserisce la vocazione formativa della SIE che ha accompagnato l’ag- giornamento di tanti professionisti, permettendo loro di fruire a pieno delle possibilità offerte con sempli- cità, costanza, attenzione e doveroso spirito critico. Tutto ciò ha sortito due importanti risultati. Il primo è quello che le tec- niche endodontiche attuali sono più semplici, standardizzate e più affida- bili, il secondo è che queste caratteri- stiche hanno permesso un generale e significativo innalzamento degli standard di qualità delle prestazioni erogate, perché permettono anche ai non specialisti di eseguire facilmen- te terapie di ottimo livello, con una ricaduta importantissima proprio sulla salute orale dei nostri pazienti e, quindi, sulla loro qualità di vita. Parlando sempre di progresso tecnologico, vi è qualche innovazione che lei ritiene significativa per le sue valenze future o per il progresso della disciplina? Come ho già detto le innovazioni tecnologiche, come il microscopio operatorio o in ambito endodontico stretto, sono numerosissime, costanti e significative, ma, al di là di queste, personalmente penso che le poten- zialità offerte dall’indagine radio- logica cone-beam, che permette di visualizzare tridimensionalmente ormai anche in alta definizione un volume osseo, ha veramente segna- to un importante balzo in avanti. La qualità e l’accuratezza della diagno- si, infatti, sono strettamente legate alla possibilità di vedere realmente non solo ampiezza delle lesioni ossee di origine endodontica e loro conti- guità con strutture anatomiche im- portanti, ma anche quelle di lesioni radicolari, come i riassorbimenti esterni o l’alterazione dell’anatomia apicale, che prima non erano evi- denziabili con la sola radiologia tra- dizionale, intuibili in passato grazie all’esperienza e a processi diagnosti- ci non risolutivi. Ovviamente anche questo si ribalta immediatamente sul paziente, cui possiamo fornire in- dicazioni diagnostiche certe e quindi programmare eventuali interventi complessi, come quelli di ritratta- menti ortogradi impegnativi o di en- dodonzia chirurgica, con un livello di sicurezza molto aumentato rispetto al passato. La figura dell’endodonzista come si inserisce quindi oggi nel panorama odontoiatrico? Certamente rimane l’importante funzione di specialista tecnicamente avanzato, con buona manualità e at- tenzione all’evoluzione tecnologica strettamente endodontica. Il pano- rama odontoiatrico si è però rapida- mente evoluto e sempre più congressi scientifici di implantologia, a fronte del significativo aumento delle gravi complicanze post implantari, hanno riportato l’attenzione sull’importan- za del mantenimento del dente natu- rale quando non irrimediabilmente compromesso. La funzione dello specialista in endodonzia si è quindi allargata alla diagnosi differenziale e alla progettazione del piano di trat- tamento multidisciplinare. Infatti chi meglio di lui può realmente indicare quando un elemento dentario è recu- perabile oppure no? Questo richiede nuove e più approfondite conoscenze perché, ovviamente, la diagnosi dif- ferenziale si avvale di varie compe- tenze. A volte un dente, che potrebbe essere tranquillamente recuperato in senso endodontico stretto, potreb- be essere invece irrimediabilmente compromesso dal punto di vista parodontale o nella sua struttura dentinale. Ultimo dato importante: l’attenzione del paziente alla propria salute orale e la possibilità di repe- rire molte informazioni su Internet. Sempre più spesso, infatti, mi capita di offrire consulenze a pazienti che hanno avuto da altri colleghi un pia- no di trattamento implantare e che, prima di decidere, richiedono auto- nomamente una valutazione sulle possibilità di recupero del dente na- turale prima di rinunciarci definiti- vamente. Questo significa spesso una grande responsabilità cui dobbiamo rispondere con attenzione sia verso il paziente sia verso i nostri obblighi deontologici. «L’endodonzista? Un conservatore beneficiario del progresso tecnologico»

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