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Cosmetic dentistry_beauty & science

17dentistry 3_2014 cosmetic te, quindi, di raggiungere il massimo effetto comunicativo nel più breve tempo possibile, grazie al suo forte potere di richiamo, alla sua spesso immediata comprensibilità e alla faci- lità di memorizzazione. Il concetto di comunicazione ha assunto una graduale valenza in ogni ambito lavo- rativo. Comunicare significa spiegare, illustrare e rendere appetibile un prodotto per il po- tenziale utente. In medicina il concetto di comunicazione si affianca a quello del con- senso informato, in quanto ai fini legislativi qualunque trattamento sanitario può essere eseguito solo previa autorizzazione firmata del paziente che deve essere sottoposto a te- rapia fisica e/o farmacologica. È chiaro perciò che l’operatore sanitario ha l’obbligo di spiegare al paziente la sua ma- Fig. 2_Analisi cefalometrica 3D metodica “MP Ceph 3D”. L’analisi cefalometrica tridimensionale ha permesso di ottenere misure più precise e inoltre di coinvolgere pazienti e genitori nella diagnosi eseguita. Ciò è reso possibile dalle capacità comunicative intrinseche di una ricostruzione tridimensionale, differenti dalla classica radiografia piana. Le problematiche del paziente risultano più evidenti e più facili da comprendere. Fig. 3_Analisi estetica tessuti molli realizzata mediante tecnica multiplanare e una misura angolare per la dimensione naso-labiale. Fig. 4_Ricostruzione tridimensionale del paziente da esame CBCT. Le varie strutture sono state ricreate utilizzando diversi valori di sogliatura, permettendo quindi di dividere i tessuti duri (ossa e denti) da quelli molli (cute e vie aeree). Inoltre i software di imaging permettono di utilizzare dei filtri come la trasparenza rendendo così visibile dall’esterno le componenti scheletriche profonde. Fig. 5_Acquisizione 3D delle arcate dentarie come file. STL in visione frontale. lattia, comunicargli la diagnosi, prospettargli una terapia e indicargli le prognosi e i rischi legati al trattamento. Anche in ortodonzia il consenso infor- mato non deve essere ricondotto alla mera sottoscrizione di un modulo ma è un atto fondamentale di comunicazione fra medico e paziente, durante il quale viene spiegato lo stato diagnostico attuale e il piano terapeu- tico. La cefalometria, l’analisi dei modelli e le foto cliniche del paziente sono gli strumenti di comunicazione e indicano se l’ortodontista ha elaborato una diagnosi e una terapia in modo consapevole e in scienza e coscienza. In ortodonzia la fase preliminare di stu- dio di ogni singolo caso prevede, dopo la fase anamnestica e l’esame clinico, un check-up tradizionale basato su foto cliniche intra- ed extra-orali, il confezionamento di modelli studio che riproducono le arcate dentarie ed esami strumentali quali ortopantomografia delle arcate dentarie (OPT), teleradiografia latero-laterale del cranio e radiografia po- stero-anteriore in casi selezionati correlati ad analisi cefalometrica. Questi strumenti permettono un inqua- dramento nosologico del paziente, sia da un punto di vista scheletrico che dentale, una valutazione estetica e dei rapporti occlusali e verticali. Tuttavia, l’esperienza clinica permette di affermare che alla consultazione con il pa- ziente, momento durante il quale vengono spiegate le problematiche e le possibili scelte terapeutiche derivanti dall’analisi effettuata, Fig. 2 Fig. 3 Fig. 4 Fig. 5 expert article _ imaging 3D

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