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Dental Tribune Italian Edition

11Ortho Tribune Italian Edition - Ottobre 2014 Ortho Giovani << pagina 10 Quando la posizione delle labbra viene valutata all’interno della cornice del naso e del mento in crescita, le labbra cadono legger- mente dietro, dal momento che il naso e il mento presentano uno sviluppo in senso sagittale mag- giore rispetto a quello dell’area labiale. Questa evoluzione rela- tivamente arretrata del distretto labiale rimane comunque all’in- terno delle convenzionali pre- scrizioni estetiche. È stato dimostrato che lo sposta- mento in avanti delle labbra nei soggetti trattati senza estrazioni risulta meno importante rispetto all’effetto della crescita sul men- to e sul naso, dal momento che anche in questo gruppo l’area 1. Saelens NA, De Smit AA. Therapeutic changes in extraction versus non extraction orthodontic treatment. Eur J Orthod. 1998 Jun;20(3):225-36. 2. Zierhut EC, Joondeph DR, Artun J, Little RM. Long-term Profile Changes Associated with Successfully Treated Extraction and Nonextrac- tion Class II Division 1 Malocclusions. Angle Orthod. 2000 Jun; 70(3):208-19. bibliografia labiale si mantiene arretrata ri- spetto a un’ipotetica linea men- to-naso1 (“linea E” di Ricketts, 1957). Pertanto si può concludere che, se si rimane all’interno delle indicazioni corrette, una tera- Fig. 3 Fig. 4 pia ortodontica con protocollo estrattivo dei primi e/o dei se- condi premolari, piuttosto che una terapia non estrattiva, può portare in entrambi i casi ad ot- timi risultati occlusali senza che vi siano cambiamenti sfavorevoli nel profilo facciale. Attualità Dispositivi orali e laser per il russamento Beniamino D’Errico Beniamino D’Errico Le nuove tecnologie in campo odon- toiatrico stanno facendo passi da gi- gante e la loro costante e progressiva crescita fornisce al professionista “armi” sempre più sofisticate per poter lavorare con maggiore profes- sionalità e per risolvere le numerose problematiche del paziente. Ne è un esempio la roncopatia, problematica del sonno correlata all’area odonto- iatrica da non molti anni venuta alla ribalta in campo clinico. Per “ronco- patia” si intende un russamento cro- nico che può essere collegato o meno a interruzioni del flusso aereo oro- nasale (apnee) che, a seconda della durata e del numero, determinano poileOSAS(Sindromedelleapneeostruttivedelsonno).Talerus- samento non è altro che una respirazione notturna rumorosa, dovuta a una vibrazione di tessuti e strutture anatomiche delle alte vie respiratorie (palato molle, ugola, pilastri tonsillari, ton- sille palatine e pareti faringee) che, per vari motivi, hanno perso tonicità e turgore tissutale. Oltre ai vari dispositivi intraorali, è disponibile oggi per gli odontoiatri un nuovo presidio terapeu- tico che, usato con i dovuti accorgimenti e il dovuto protocollo, può sicuramente contribuire al netto miglioramento del quadro clinico sopra descritto: il laser Er:YAG. Sulla base di studi e ricerche relativamente recenti, è stata messa a punto una procedura che sfrutta le caratteristiche fisiche della lunghezza d’onda di tale laser (2940 nm). L’emissione di luce, impostata come frazionata, è veicolata dal corpo macchina al termina- le dedicato, erogata secondo parametri ben definiti e sicuramente non ablativi, e indirizzata sotto forma di impulsi sulle superfici da trattare. Ai tessuti bersaglio arriva così una raffica di impulsi laser, che generano un effetto termico attraverso la conduzione di una colonna di calore nei tessuti sottostanti la mucosa, in maniera controllata. Ciò provoca la reazione del tessuto sottomucoso determinando a livello della matrice ex- tracellulare del tessuto connettivo, una stimolazione delle fibre collagene. Si produce così un subedema tis- sutale che, richiamando liquidi, restituisce tonicità e turgore ai tessuti, riattivando tutto il sistema collagene, responsabile del sostegno dei tessuti stessi, impedendone così la vibrazione con risoluzione del problema. La penetrazione all’interno dei tessuti molli orali delle diverse lunghezze d’onda. Er:YAG 2940 nm CO2 10600 nm CO2 10600 nm KTP 532 nm Diodo 810 nm Nd:YAG 1064 nm Er:YAG 2940 nm La salute orale dei pazienti ortodontici potrebbe essere migliorata grazie ai batteri probiotici SONGKHLA, Tailandia – Un nuovo studio ha fornito evidenze supplementari sui benefici dei batteri probiotici contro un gran numero di disturbi orali. In Tailandia i ricercatori han- no recentemente scoperto che i Lactobacilli in modo particolare potrebbero aiutare a ridurre i livelli dei Mutans Streptococchi, i quali posso- no essere causa di carie dentale, specialmente in pazienti soggetti a labbro leporino e palato- schisi con apparecchi ortodontici fissi. Lo studio ha coinvolto 30 pazienti con labbro leporino e palatoschisi che si sono sottoposti tra giugno e agosto 2011 al trattamento con apparecchi ortodontici fissi per una durata di almeno 3 mesi con attacchi su almeno 20 den- ti permanenti. Per un periodo di 4 settimane consecutive, la metà dei pazienti ha consuma- to latte in polvere con Lactobacillus probioti- co paracasei SD1 sciolto in 50 ml di acqua una volta al giorno, mentre la restante parte dei pazienti ha ricevuto la stessa quantità di latte in polvere ma senza i batteri probiotici. Dall’analisi dei campioni di saliva dei par- tecipanti, i ricercatori hanno osservato una significativa riduzione di Mutans Streptococ- chi nella saliva del primo gruppo di pazienti dopo un periodo di quattro settimane. Inoltre, hanno potuto constatare un significativo in- cremento di Lactobacilli nella saliva di questo gruppo. Il risultato suggerisce che specialmente i pa- zienti ortodontici, che solitamente necessita- no di un trattamento dovuto all’irregolarità nella dimensione dei denti e al disallineamen- to degli stessi, potrebbero trarre un beneficio significativo dall’introduzione di probiotici dal momento che gli apparecchi ortodonti- ci fissi facilitano la colonizzazione di batteri come i Mutans Streptococchi rendendo questo gruppo di pazienti maggiormente suscettibile ai disturbi dentali. Tuttavia, la ricerca ha concluso che sono ne- cessari ulteriori studi a lungo termine, con un campione maggiore, per chiarire il mecca- nismo con cui i batteri probiotici riducono la conta microbica orale. Lo studio, intitolato “Effect of probiotics con- taining Lactobacillus paracasei SD1 on sali- vary mutans streptococci and lactobacilli in orthodontic cleft patients. A double-blinded, randomized, placebo-controlled study” è stato pubblicato nel mese di maggio su Cleft Palate-Craniofacial Journal, ed è stato condot- to presso l’università Prince of Songkla, in Tai- landia. Dental Tribune International

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