15Dental Tribune Italian Edition - Ottobre 2014 Teknoscienza Ot Equator Ot EquatorOt EquatorAltro sistema Altro sistema MASSIMA stabilità MINIMO ingombro! per tutte le piattaforme implantari Via E.Zago 10/abc 40128 Bologna (Italy) Tel. +39 051244510 w w w . r h e i n 8 3 . c o m • i n f o @ r h e i n 8 3 . c o m PER RICEVERE LA NUOVA CHIAVETTA USB RHEIN83 COMPLETA DI CATALOGO 2015 E NUOVO VIDEO OT EQUATOR SCRIVI A: marketing@rhein83.it PER RICEVERE LA Rhein83_Equator+chiavetta_09-2014.indd 1 22/09/2014 12:36:59 << pagina 14 Veniva inoltre provocato al termi- ne di ogni seduta, e con l’ausilio di una sonda parodontale, il san- guinamento del sito allo scopo di creare frequentemente un nuovo coagulo che potesse favorire la vascolarizzazione del tessuto os- seo. Al paziente venivano fornite istruzioni post-operatorie riguar- do alla condotta del mantenimen- to domiciliare, non indicando – come di consueto – l’utilizzo di clorexidina e suggerendo la sola applicazione del gel ozonizzato al 15%. Il dispositivo utilizzato è il gene- ratore di ozono OZONE DTA (di- stribuito da Sweden & Martina S.p.A., Due Carrare - PD, Italy), in grado di produrre ozono tramite la formazione di un campo elet- tromagnetico e, pertanto, senza necessitare di un serbatoio di ozo- no puro. L’apparecchiatura ha in dotazione diverse sonde in vetro per la trattazione di differenti sta- ti patologici. In tal caso è stata uti- lizzata la sonda #3, con un timing, una potenza e una frequenza di applicazione variabili a seconda delle differenti fasi del protocol- lo (Fig. 6). L’applicazione è stata svolta da un operatore qualificato effettuando un movimento line- are sulla lesione, con l’accortezza di mantenere il campo di applica- zione ben asciutto. T0: inizio protocollo di manteni- mento con programmazione di sedute a 3 gg, a una potenza di 6 per un timing di 15-20 minuti. T1: a 30 gg, valutato il tissutal mis- match degree, si è deciso di dira- dare la frequenza delle seduta, portandola a frequenza di 1 per settimana. Inoltre, si è valutata la risposta immediata antalgica del paziente e pertanto l’aumento della potenza del macchinario a 9 per un timing di 10-15 minuti. T2: a 60 gg integrazione tissuta- le ottenuta, negativa esposizione dell’osso e stato di salute del pa- rodonto ottenuto. Risultati attesi e ottenuti L’attuazione del protocollo si pro- poneva come obbiettivo il rag- giungimento della totale integra- zione tissutale, tramite l’apporto di ossigeno reso biodisponibile grazie all’applicazione dell’ozo- noterapia e permettendo così un trofismo tissutale, altresì difficil- mente ottenibile. In effetti quel Fig. 7 che si è ottenuto è stata la forma- zione di mucosa alveolare stabile e funzionale (Fig. 7), e pertanto capace di rispondere ai normali insulti batterici della cavità orale. Questo ha fatto sì che si ricreasse un ecosistema favorevole alle sta- to di salute orale del paziente. Discussione e conclusioni Quel che è si è notato nelle osser- vazioni cliniche è che il primum movens a determinare esposizio- ni ossee nei distretti mascellari il più delle volte è dato da decubiti di protesi removibili, magari tra- scurati o sottostimati. In effetti, il paziente riferiva di essere stato per molti anni portatore di pro- tesi mobile mai riadattata o ri- basata dall’odontoiatra curante. Pertanto, se pur come supposizio- ne, si può riferire l’origine di tale lesione anche alla presenza di un focolaio infettivo. L’azione coadiuvante dell’ozono nel trattamento delle complican- ze nei processi di guarigione ossea e dei tessuti molli è testimoniata dal progressivo miglioramento del quadro clinico fino ad arriva- re in ultima analisi a un grado di integrità dei tessuti superficiali e profondi con stabilità del risul- tato. Il paziente è attualmente inserito in frequenti follow-up per monitorare il quadro clinico stomatologico e anamnestico ge- nerale.