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Implant Tribune Italian Edition

8 Implant Tribune Italian Edition - Settembre 2014Pratica & Clinica Una nuova tecnica per la preparazione del sito implantare con l’impiego della chirurgia piezoelettrica (PES) Mauro Labanca*, Lugi F. Rodella**, Paolo Brunamonti Binello*** *Professore a.c. in Anatomia umana, Università degli Studi di Brescia **Professore associato in Anatomia umana, Università degli Studi di Brescia ***Professore a.c. in Protesi e Clinica odontoiatrica, Università degli Studi di Genova Riassunto La piezosurgery (PES) è una tecnica chirurgica utilizzata in varie branche specialistiche della medicina, al fine di realizzare osteotomie estrema- mente precise, conservative e mini- mamente invasive, oltre che nel ri- spetto delle strutture anatomiche più nobili del distretto oro-facciale. In chirurgia orale e, in particolare, in implantologia tale tecnica è ormai da tempo utilizzata anche per la prepa- razione del sito implantare, al fine di ottenere un posizionamento il più corretto possibile degli impianti e perseguire una osteointegrazione an- cora più predicibile grazie al maggior rispetto della vitalità ossea del sito. Obiettivo di questo lavoro è de- scrivere le fasi operative per l’im- plantologia e valutare se al fine di una corretta preparazione del sito implantare possa risultare più opportuna una preparazione ese- guita totalmente con inserti per la piezochirurgia o se sia invece più opportuno limitarne l’uso alle sole fasi iniziali e completare la prepara- zione con frese implantari dedicate. Verranno illustrati inoltre i risultati definitivi di una ricerca randomiz- zata con follow-up post-chirurgico a 36 mesi. L’obiettivoèconfermaretalemetodica come terapia valida, alternativa e non sostitutiva alle metodiche tradizionali – già esaurientemente descritte in let- teratura – che prevedono l’impiego di frese su manipolo ed eventualmente di osteotomi manuali. Introduzione La piezosurgery (PES) è una tecnica chirurgica nata negli anni Novanta; per la sua versatilità e utilità di impie- go oltre che in chirurgia orale ha avu- toimmediatadiffusionediutilizzoin numerose altre branche chirurgiche specialistiche quali, ad esempio, la chirurgia maxillo-facciale, l’ortope- dia e la neurochirurgia. Tale metodica sfrutta l’ormai conso- lidato principio fisico cavitazionale secondo il quale microvibrazioni ultrasoniche ad ampiezza modulata tra 60 e 200 micron sono in grado di realizzare incisioni anche dei tessuti maggiormente mineralizzati quali il tessuto osseo, lo smalto e la dentina. Taliincisionipresentano,inparticola- re, le seguenti peculiarità: – semplicità di esecuzione; – riproducibilità; – procedura standardizzabile; >> pagina 9 Fig. 1 - Controllo radiografico intraorale con residuo radicolare nel processo alveolare (posizione 4.5). Fig. 2 - Controllo radiografico intraorale dopo posizionamento di impianto con la descritta tecnica combinata. È possibile evi- denziare il difetto osseo periapicale residuo dopo l’estrazione. Fig. 3 - Buona guarigione del difetto apicale a 3 mesi. Fig. 4 - Dopo 3 mesi dal carico, buona osseointegrazione senza difetti ossei residui e ottimo mantenimento del profilo osseo attorno al colletto dell’impianto. Figg. 5-7 - Preparazione del sito implantare solo con inserti da piezochirurgia. Figg. 8, 9 - Risultato finale della preparazione del sito implantare. Si evidenzia una modesta deiscenza vestibolare. Fig. 10 - Impianto in posizione. È visibile un’esposizione del collet- to a livello vestibolare.

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