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Implant Tribune Italian Edition

23Speciale RegenerationImplant Tribune Italian Edition - Settembre 2014 SR A Venezia il primo Simposio internazionale “Bone, Biomaterials & Beyond” L’introduzione degli impianti dentali osteointegrati, avvenuta cinquant’anni fa, ha sicuramente rivoluzionato l’odontoiatria. La va- lutazione scientifica del loro utilizzo ha mostrato risultati di trattamen- to buoni e di crescente successo. Ciononostante, un prerequisito è la disponibilità di sufficienti volumi d’osso per assicurare integrazione e risultati estetici accettabili. Temati- che che sono state approfondite nel libro Bone, Biomaterials & Beyond dove sono descritte e spiegate varie tecniche chirurgiche, che utilizzano diversi materiali per la rigenerazio- ne. Lo scopo è quello di evidenziare tecniche chirurgiche mininvasive, che portano a un minore rischio di infezione e riducono i tempi di trattamento. Un atlante esau- riente, che fornisce consigli pratici per la pratica chirurgica quotidiana, basandosi su una solida evidenza scientifica. Il testo è stato presentato du- rante il primo Simposio inter- nazionale “Bone, Biomaterials & Beyond” (BBB), nella sugge- stiva sede dell’Hotel Excelsior Lido di Venezia. Il simposio BBB ha ospitato gli autori del libro: un gruppo di ricercato- ri e clinici provenienti da 29 nazioni, i quali hanno potuto confrontarsi sulle più moderne tec- niche di GBR. Il prof. Sennerby ha presentato una panoramica delle reazioni del tessuto osseo ai diversi tipi di bio- materiali da innesto studiati fino a oggi, passando dal solfato di calcio sintetico, soggetto a rapido riassor- bimento, all’idrossiapatite bovina, ai prodotti suini collagenati, non ceramizzati, soggetti a un processo di graduale riassorbimento e depo- sizione di osso neoformato a partire dalle prime settimane successive all’impianto. Successivamente, la relazione della dott.ssa Gabriella Grusovin e del dott. Roberto Rossi ha dimostrato come, mediante una accurata diagnosi e studio del caso, associata al corretto uso di moderni biomateriali eterologhi e di sofisti- cate tecniche chirurgiche minima- mente invasive, sia possibile cam- biare la prognosi di elementi dentali anche gravemente compromessi dalla malattia parodontale. Un’otti- ma notizia, non solo per i clinici, ma soprattutto per il grande numero di persone che soffrono per questa patologia. La rigenerazione dei tessuti molli è stata illustrata dal dr. Fischer, che ha mostrato alcuni casi in cui recessio- ni gengivali sono state trattate con derma suino con la tecnica tunnel: questa tecnica permette risultati soddisfacenti, senza necrosi né cica- trici, a 10 giorni dall’intervento. Le matrici dermiche acellulari in col- lagene possono essere utilizzate per migliorare le zone estetiche, sia in termini di copertura radicolare che per migliorare i profili vestibolari. Il prof. Piattelli e il prof. Barone han- no illustrato quali parametri clinici valutare nella gestione degli alveoli post-estrattivi. La relazione si è foca- lizzata su come la quantità e qualità dei tessuti gengivali e ossei costitu- iscano il parametro principe nella decisione terapeutica. In assenza di condizioni cliniche adeguate la “ridge preservation”, con innesto di biomateriale corticomidollare col- lagenato, sembra essere la scelta di elezione. In seguito il prof. Wachtel ha spie- gato i vantaggi della “bone lamina technique”, tecnica da lui sviluppa- ta per rigenerare in senso orizzon- tale creste atrofiche parzialmente compromesse, in previsione del po- sizionamento di uno o più impian- ti. Durante la sua presentazione ha illustrato i diversi passaggi della tecnica, i materiali utilizzati e alcu- ni esempi di follow-up. OsteoBiol® mp3, Lamina ed Evolution, sono i prodotti prescelti per questo tipo di intervento, eseguito ormai da anni in centinaia di casi. Nel primo pomeriggio, i dottori Martegani e D’Avenia hanno ana- lizzato l’importanza della perfetta integrazione tra diagnosi 3D e ge- stione chirurgica dei biomateriali di origine suina collagenati nelle tecniche di rialzo del seno mascel- lare per via laterale, evidenziando i principali aspetti clinici e istologici nell’utilizzo ottimale di questi ma- teriali eterologhi di nuova genera- zione. Secondo il prof. Slotte, la cui relazio- ne era incentrata sulle lesioni ossee perimplantari, la sopravvivenza di un impianto è legata principalmen- te all’igiene orale del paziente, che può avere nel tempo la tendenza a trascurare questo aspetto. Oltre che all’infezione batterica perimplan- tare, la perdita di tessuto osseo può essere dovuta anche alle resezioni di frammenti ossei che si rendono necessarie durante il trattamento chirurgico di questa patologia; di conseguenza il deficit osseo che si viene a creare dovrà essere rigenera- to tramite l’innesto di biomateriali. L’utilizzo di osso suino pre-idratato e collagenato, protetto da membra- ne in collagene, sembra dare risulta- ti promettenti, al fine di recuperare la funzionalità di impianti che ab- biano comunque mantenuto suffi- ciente stabilità primaria. Il prof. Cal- vo ha esposto le sue ricerche nelle quali ha verificato la possibilità di utilizzare melatonina in aggiunta all’mp3 (osso suino cortico-spon- gioso pre-idratato con gel di collage- ne) per accelerare la rigenerazione ossea. Inoltre, quando si effettua un impianto post-estrattivo immedia- to, l’innesto di mp3 a riempimento del gap perimplantare permette di ridurre significativamente il rischio di riassorbimento osseo crestale. La protezione dell’innesto con un provvisorio customizzato di preci- sione può infine favorire la guari- gione completa dei tessuti attorno all’impianto immediato. Durante la sua relazione, il dott. Pa- lacci ha evidenziato come la rigene- razione ossea guidata possa esten- dere le possibilità di riabilitazione dell’implantologia osteointegrata. Con biomateriali di nuova genera- zione associati a tecniche e proto- colli chirurgici consolidati, anche le atrofie gravi in pazienti complessi possono essere trattate con succes- so, restituendo sia la funzione che l’estetica per una qualità di vita ac- cettabile. In particolare il dott. Pa- lacci ha sottolineato l’importanza di compattare l’mp3 con strumenti appositi specificamente disegnati per il compattamento attorno agli impianti, nel seno mascellare e ne- gli alveoli post-estrattivi. A conclusione, i dott. Felice e Pistilli hanno illustrato le possibilità attua- li e future di trattamento delle atro- fie severe dei mascellari, mediante l’utilizzo di blocchi d’osso. Nei defi- cit mandibolari puramente verticali è la tecnica inlay, utilizzata con bloc- chi di osso eterologo collagenato che si sta dimostrando, alla luce dei dati clinici a 7 anni dal carico implan- tare, come la tecnica più affidabile. Questo avviene perché si va a trasfe- rire in cresta un osso basale nativo del paziente che ha una maggiore stabilità intrinseca. I relatori stanno lavorando per rendere questa tecni- ca possibile anche nei deficit misti. Il nuovo libro Bone, Biomaterials & Beyond, nato dalla collaborazione di clinici e ricercatori con consolidata esperienza nel campo della ri- generazione ossea, dimostra che nonostante l’osso auto- logo rimanga sempre il gold standard di riferimento, oggi è possibile avvicinarsi in manie- ra predicibile e comparabile ai risultati clinici ottenibili me- diante l’osso autologo, utiliz- zando biomateriali collagenati eterologhi dual phase gradual- mente riassorbibili. A. 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