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Implant Tribune Italian Edition

18 Implant Tribune Italian Edition - Settembre 2014Speciale Regeneration SR te a contatto con l’osso, secondo il mio approccio sono circondate da tessuti molli. In alcuni pazienti ho osservato l’insorgenza di leggere reazioni infiammatorie nei tessuti circostanti. Tuttavia la mia è semplicemente un’osservazione che deve essere ve- rificata con uno studio clinico. Ci sono circostanze in cui non eseguirebbe un aumento osseo così esteso? Sì certamente. È inappropriato ese- guire aumenti ossei e terapia im- plantare in qualsiasi paziente. Tra le alternative possibili bisogna sempre considerare l’utilizzo di so- luzioni meno invasive; un esempio sono gli impianti corti. Riesce a immaginare materiali o tecniche che possano significativamente facilitare il trattamento di ampi difetti della cresta alveolare e/o migliorare ancora di più il risultato? A oggi, tutte le soluzioni possibili nel trattamento di difetti ossei este- si presentano delle limitazioni. Le membrane in collagene non hanno una forma sufficientemente stabile. L’osso autologo, oltre a su- bire un intenso riassorbimento, può essere prelevato solo sottoponendo il paziente a un secondo intervento chirurgico. Anche l’aggiunta di fattori di cresci- ta non sembra portare a un sostan- ziale beneficio, secondo quanto ri- portato da studi sperimentali. Quindi, l’obiettivo principale è eli- minare la necessità dell’osso auto- logo, accelerando contemporanea- mente la formazione di nuovo osso nei difetti ampi. Alla ricerca della combinazione ideale tra capacità di creare spazio e ridotta invasività L’approccio clinico moderno è sicuramente basato sul massimo rispetto dei tessuti dentali sani, sull’ottenimento di un’estetica gradevole e sull’attenta gestione dell’occlusione in modo da garantire comfort al paziente e durata dei restauri. L’intero mercato odontoiatrico è alla ricerca di materiali e tecniche che possano ridurre i costi del trattamento in quanto l’aspetto economico ha un peso sempre crescente nell’accettazione dei piani di cura. In questo webinar mostreremo indicazioni e modalità d’impiego dei nuovi materiali suggerendo come ridurre tempi operativi e costi. Estetica, funzione e costi: le tre variabili della pianificazione clinica Dr. Nikolaos Perakis WEBINAR REGISTRATO CORSO GRATUITO CORSO SPONSORIZZATO DA HOME EVENTSCORSI ONLINE Estetica www.dtstudyclub.it << pagina 1 A fronte della sua esperienza clinica, direbbe che il numero di pazienti con importanti difetti della cresta alveolare stia aumentando o diminuendo? Probabilmente sta aumentando. Una motivazione è che il numero di pazienti affetti da perimplantiti sta crescendo. Specialmente nei casi di grave per- dita ossea o di rimozione ritardata dell’impianto, l’infezione può cau- sare grandi difetti “a cratere”. Inoltre, un ruolo è ricoperto anche da fattori demografici e immigra- tori. Sia nei pazienti edentuli più anziani, che nei pazienti provenien- ti da paesi con bassi standard di controllo delle infezioni, sono spes- so presenti difetti ossei rilevanti. Lei ha messo a punto una nuova tecnica per aumentare il volume osseo in presenza di grandi difetti. Potrebbe spiegare le motivazioni per le quali è nata la “Fence Technique”? Sebbene “l’approccio standard” della GBR con l’uso di biomateriali funzioni bene in molte indicazio- ni, esso non risulta completamen- te adeguato in presenza di difetti ossei estesi. È sorta quindi la ne- cessità di una tecnica che potesse creare e mantenere un “maggior spazio” per trattare questa tipolo- gia di difetti. L’idea di utilizzare placche di oste- osintesi in PDDLA risale alla mia collaborazione con il dr. Albino Triaca, chirurgo maxillo-facciale di Zurigo, mio mentore quando ero più giovane. Le placche di osteo- sintesi sono comunemente usate in chirurgia maxillo-facciale, ad esempio nella chirurgia ortognati- ca. Invece di usare unicamente so- stituti ossei in granuli o membrane riassorbibili, con queste placche è possibile creare spazio a sufficien- za per permettere la rigenerazione ossea anche di creste gravemente atrofiche. Pertanto, con la “Fence Technique” ho cercato di combinare i benefici della GBR con la stabilità ottenibile con le tecniche chirurgiche maxil- lo-facciali. Utilizzando dispositivi riassorbibili, tra cui la membrana Geistlich Bio- Gide®, è possibile ridurre l’invasi- vità, mentre combinando Geistlich Bio-Oss® con le placche di osteo- sintesi, si può conferire volume e forma alla cresta. In questo modo ho seguito i tre principi dell’odon- toiatria rigenerativa: stabilità del coagulo, mantenimento dello spazio e guarigione per prima intenzione. Quali sono i principali vantaggi dell’utilizzo di dispositivi riassorbibili come sostituti ossei, membrane riassorbibili in collagene e placche di osteosintesi in PDDLA per l’aumento osseo? Un vantaggio molto ovvio è che non ri- chiedono di essere ri- mossi con una seconda chirurgia, quindi l’ap- proccio è molto meno invasivo per il pazien- te, se confrontato con altri. In particolare, le membrane in collagene nativo sono considerate materiali bioattivi che favoriscono la guari- gione su entrambi i lati, mentre svolgono anche una funzione barriera per un tempo sufficien- te a supportare la rige- nerazione ossea ideale anche in grandi difetti. Un altro vantaggio è la flessibilità e la buona modellabilità dei ma- teriali, che si adattano facilmente alle irregola- rità della cresta ossea. Nel caso delle placche di osteosintesi, ho la possibilità di preparare il modello stereolitogra- fico prima di applicarlo nella cavità orale. Esistono degli svantaggi? Ci sono interferenze tra i lattati generati dal riassorbimento del PDDLA e il processo di rigenerazione ossea? Non è facile risponderle. Molti lavori scientifici sostengono la biocompatibilità delle placche in PDDLA utilizzate in chirurgia ma- xillo-facciale. Nel nostro caso, però, la situazio- ne è leggermente diversa. Mentre in chirurgia maxillo-facciale le micro-placche sono principalmen-Immagini cliniche per gentile concessione del Dr. M. Merli.

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