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Dental Tribune Italian Edition

36 Speciale Laser Tribune Italian Edition - Settembre 2014 << pagina 35 La rivalutazione del caso, viene effet- tuata dopo circa un anno dal tratta- mento iniziale, in assenza di esigenze specifiche7 . La Fig. 4 documenta un miglioramento dei valori di sondag- gio che, verosimilmente, si associa alla formazione di un epitelio di giunzio- ne lungo8 . Il paziente ha seguito un programma di mantenimento con richiami trimestrali, in assenza di uso aggiuntivo del laser a diodo. Nove anni dopo il trattamento inizia- le,inoccasionediunappuntamentodi richiamo, il clinico intercetta una reci- diva di patologia parodontale: 9 mm (Figg. 5, 6) sull’aspetto disto-palatale e 8 mm sull’aspetto disto-vestibolare del secondo premolare mascellare di sinistra. Di nuovo il paziente esprime la precisa volontà di evitare interventi chirurgici, anche se proposti. Si proce- de, di conseguenza, a un trattamento parodontale non chirurgico, con l’uso aggiuntivo del laser a diodo 980 nm (Fig. 7) (Doctor Smile, Lambda S.p.A.,VI, Italy). I parametri utilizzati sono i se- guenti: potenza 2.5W - media 0.7W - 10 kHz;modalità:pulsata(pw)Ton=30μs Toff=70μsper30sec.,inciascunsitoin duplicato, fluenza: 120 J/cm2 . Si programma un ulteriore appunta- mento, ravvicinato, per controllare l’effettiva rimozione della noxa pa- togena e motivare il paziente a una congrua igiene domiciliare, in occa- sione del quale si utilizza di nuovo il laser a diodo 980 nm, (Wiser, Doctor Smile, Lambda S.p.A.,Vi, Italy), con gli stessi parametri, utilizzati dell’appun- tamento precedente: potenza 2.5W - media 0.7W - 10 kHz; modalità pulsata (pw) Ton =30μs Toff=70μs per 30 sec., in ciascun sito in duplicato, fluenza: 120 J/cm2 , sempre in associazione alla strumentazione parodontale non chi- rurgica, secondo necessità (Fig. 7). Si esegue un sondaggio delicato del sito, che rileva un miglioramento dell’in- fiammazione. Si ipotizza la presenza di una “pocket closure”9 : l’inserto del laser, infatti, non riesce a penetrare oltre i 2 mm nel solco parodontale (Fig. 8). Si decide per l’utilizzo del laser a diodo, in occasione di una seconda seduta a pochi giorni di distanza dalla prima,alloscopodistabilizzareirisul- tatiottenuti6 eperfavorirelaguarigio- ne, con la formazione di un epitelio di giunzione lungo10 . Alla rivalutazione parodontale, dopo sei mesi dal trat- tamento della recidiva, si rileva una profondità di sondaggio nella norma, in assenza di sanguinamento (Figg. 9, 10). La radiografia (Fig. 11) documenta una migliore qualità del supporto os- seo e la presenza di una lamina dura più rappresentata. In particolare, in sede interprossimale tra il primo e il secondo molare mascellare di sinistra, nonèpiùpresentela“frecciaradiotra- sparente”, indicativa di una compro- missione della biforcazione distale11 . Conclusioni La gestione di casi complessi risulta non predicibilie, soprattutto se il pa- ziente non accetta il piano di tratta- mento considerato ideale. Siraccomandal’utilizzodellaseradio- do, in associazione a strumentazione parodontale non chirurgica, almeno una volta all’anno, al fine di stabilizza- re i risultati clinici ottenuti. 1. American Academy of Periodontology A.A.A Comprehensive Periodontal The- rapy: A Statement by the American Academy of Periodontology. J Periodontol, 2011; 82:7,943-949. 2. Heitz-Mayfield LJ, Trombelli L, Heitz F, Needleman I, Moles D.A systematic review of the effect of surgical debridement vs non-surgical debridement for the treatment of chronic periodontitis.J Clin Periodontol. 2002;29 Suppl 3:92-102. 3. AmericanAcademyofPeriodontologyStatementonRiskAssessment.JPeriodon- tol 2008;79:202. 4. UmakiTM,UmakiMR,CobbCM.Thepsychologyofpatientcompliance:afocu- sed review of the literature.J Periodontol. 2012 Apr;83(4):395-400. 5. RoncatiM.,TerapiaParodontaleNonChirurgica Indicazioni,LimitieProtocolli Clinici con l’uso aggiuntivo del Laser a Diodo, Quintessenza ed., in press.2014. 6. Roncati M. Il laser a Diodo Tecniche operative step by step, applicazioni, proto- colliecasicliniciconfollow-up.DVDTUEORed.,Feb.2014NevinsML,Camelo M, Schupbach P, Kim SW, Kim DM. 7. Roncati M. Protocolli di trattamento parodontale non chirurgico. Dental Tribu- ne, Tueor, Aprile 2014 ;VII : 1,16-19. 8. Hämmerle CH, Giannobile WV; Working Group 1 of the European Workshop on Periodontology. Biology of soft tissue wound healing and regeneration--con- sensus report of Group 1 of the 10th European Workshop on Periodontology. J Clin Periodontol. 2014 Apr;41 Suppl 15:S1-5. 9. Tomasi C, Wennström JL. Full-mouth treatment vs. the conventional staged ap- proach for periodontal infection control. Periodontol 2000. 2009;51:45-62. 10. Nevins ML, Camelo M, Schupbach P, Kim SW, Kim DM, Nevins M. Human clinicalandhistologicevaluationoflaser-assistednewattachmentprocedure.Int J Periodontics Restorative Dent. 2012 Oct;32(5):497-507. 11. Roncati Parma Benfenati M. e coll. Le Radiografie Presupposti scientifici e tec- nici; Procedure operative; Protezione. Collana diretta da C. Guastamacchia e V. Ardizzone: “Prevenzione e Igiene Dentale” Masson ed. Milano, 2002. bibliografia Fig. 1 - Radiografia periapicale iniziale, in cui si evidenzia un difetto osseo verticale significati- vo, distalmente al secondo premolare mascella- re di sinistra. Da notare, inoltre, la presenza di depositi calcificati sulla superficie radicolare distale di tale elemento. È evidente una “freccia radio trasparente”11 sull’aspetto distale del primo molare, segno di compromissione della biforcazione distale. Fig. 2 - Immagine del sondaggio iniziale, di circa 11 mm, sulla superficie distale del secondo premolare mascellare di sinistra. Fig. 3 - Nell’immagine si evidenzia l’entità del difetto parodontale e soprattutto la presenza di abbondanti depositi di tartaro sulla superficie radicolare. La presenza di noxa patogena, così copiosa, sembra rappresentare – nell’opinione dell’autore – un fattore prognostico positivo: se è rimossa radicalmente, il sito verosimilmente migliora, ovviamente senza garanzie di predicibilità. Fig. 4 - Rivalutazione del caso a un anno di distanza dal trattamento iniziale. Si rileva un sondaggio di 2 mm, in assenza di sanguinamento, associato a una recessione di circa 2 mm. Fig. 11 - Radiografia periapicale del sito, trattato con strumenta- zione non chirurgica, associato all’uso del laser a diodo. Fig. 10 - Sull’aspetto palatale si rileva un sondaggio di 2 mm in assenza di sanguinamento, 6 mesi dopo il trattamento non chirurgico. Fig. 9 - Rivalutazione a 6 mesi di distanza dal tratta- mento di strumentazione parodontale non chirurgica, associato all’uso del laser a diodo 980 nm. Si rileva una profondità di sondaggio di 2 mm in assenza di sanguinamento. Fig. 8 - Il laser a diodo penetra all’interno del solco parodontale solo per pochi millimetri, in occasione di un appuntamento di igiene e profilassi professionale, alcuni giorni dopo la strumentazione parodontale laser assistita (Wiser, Doctor Smile, Lambda S.p.A.,Vi, Italy). Fig. 7 - Si utilizza un laser a diodo 980 nm in modalità pulsata (Wiser, Doctor Smile, Lambda S.p.A.,Vi, Italy), in associazione alla strumentazio- ne parodontale non chirurgica. Fig. 6 - Nove anni dopo il trattamento iniziale si riscontra un sondaggio patologico di 9 mm, sull’aspetto disto-palatale del secondo premolare mascellare di sinistra, come recidiva della patologia parodontale. Fig. 5 - Radiografia eseguita dopo 8 anni dal trattamento iniziale. Si nota la presenza di un difetto verticale ancora presente sulla superficie distale del secondo premolare mascellare di sinistra. Si evidenzia, inoltre, un migliora- mento del supporto osseo in sede interprossimale, tra il primo e il secondo molare mascellari di sinistra.

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