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Dental Tribune Italian Edition

35SpecialeLaser Tribune Italian Edition - Settembre 2014 Utilizzo del laser a diodo associato alla strumentazione parodontale non chirurgica come trattamento alternativo e nella gestione di infiammazioni recidive Marisa Roncati Prof. a.c. corso di laurea in Igiene dentale dell’Università politecnica delle Marche. Docente del modulo didattico “Follow-up ed igiene professionale post-protesica”al Master universitario di Protesi ed Implantoprotesi, Università degli Studi Bologna. Insegnante all’European Master Degree on Laser Applications (EMDOLA),Università la Sapienza, Roma (dal 2009 a oggi). < pagina 33 Al paziente vengono illustrate le mo- tivazioni di una soluzione chirurgica. Non sempre, però, ciò che è proposto dal clinico come la soluzione più in- dicata, è poi accettato dal soggetto in cura. La reazione iniziale del paziente allaterapiaparodontalepuòesserecor- relataall’intelligenzaemotiva4 . Pertalemotivo,coniltermine“alterna- tivo” si intende un tipo di trattamento “deciso in alternativa”, limitatamente a quelle condizioni cliniche in cui non sia possibile eseguire un trattamento più tradizionale, specifico e indicato per il tipo di problema diagnosticato5 . Si pensi ai pazienti con gravi problemi di compromissione sistemica, per cui risulti sconsigliato un trattamento di tipo tradizionale (ad esempio, pazienti che assumono bifosfonati a dosaggi moltoelevatioppurechehannoassun- to tali farmaci per anni per via endo- venosa, come terapia antitumorale) e per i quali si preferisce evitare un trat- tamento odontoiatrico di tipo più tra- dizionale, pazienti con gravi patologie cardiache, con diabete non adeguata- mente controllato, forti fumatori3 ; op- pure il caso di pazienti apprensivi che rifiutino la chirurgia per ansia, sfiducia e/o per motivi economici. Di seguito si illustra un caso alquanto emblematico ditalemanagementclinico.Unpazien- te, maschio, di 45 anni, in buone condi- zioni di salute generale, si è presentato all’osservazione del clinico, per una vi- sita di controllo. Erano presenti vistose recessioni multiple nell’intera cavità orale (Fig. 2), conseguenza di manovre diigieneeccessivamentevigorose. I valori del sondaggio erano general- mente nella norma, fatta eccezione per lazonamascellare,disinistra(Figg.2,3). È stato eseguito uno status radiografi- co completo. La radiografia periapicale evidenzia un difetto osseo verticale significativo, localizzato distalmente al secondo premolare (Fig. 1). Il son- daggio iniziale era di 11 mm, associato a sanguinamento (Fig. 2). La sonda pa- rodontale rileva abbondanti depositi calcificati, in sede sotto gengivale (Fig. 3). Il paziente riferiva di essere in cura presso un altro dentista e di sottopor- si a sedute di igiene professionale ogni 6 mesi. Il paziente viene sottoposto a terapia causale, secondo un protocol- lo che prevede tre sedute ravvicinate, con l’uso aggiuntivo del laser a diodo 808 nm (1 Watt in modalità pulsata – pw – equivalente a 0.5 W in modalità continua – cw – per 30 sec. in ciascun sito in duplicato, 360 secondi in totale, fluenza: 62 J/cm2 , frequenza: 10 Hz) en- tro una settimana, e una quarta seduta nell’arcodi30giornicirca6 . > pagina 36

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