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Dental Tribune Italian Edition

18 Dental Tribune Italian Edition - Settembre 2014Teknoscienza Medicina rigenerativa e cellule staminali adulte da polpa dentaria: aspetti tecnici F. Di Scipio, A.E. Sprio, M. Carere, G.N. Berta La medicina rigenerativa rappre- senta una delle più affascinanti sfide che la scienza e le tecnologie dovranno affrontare nel prossimo futuro. La filosofia di base è quella di ottenere popolazioni di cellule autologhe da utilizzare in caso di patologie o deiscenze, sostituendo gli elementi cellulari danneggiati o mancanti con elementi staminali in grado di autorinnovarsi e diffe- renziarsi. Negli ultimi decenni, l’i- dentificazione di cellule staminali in tessuti adulti ha rappresentato un importante passo avanti per il raggiungimento di questo obietti- vo. Infatti, esse permetterebbero di evitare i problemi etici e morali legati alle cellule staminali embrio- nali, garantendo contemporanea- mente la loro compatibilità con il paziente. Uno dei tessuti più promettenti da cui è possibile ottenere cellule staminali adulte è rappresenta- to dalla polpa dentale, sia di denti permanenti sia di denti decidui. L’accessibilità al sito di prelievo e la relativa facilità di estrazione, non- ché l’elevata capacità proliferativa e la plasticità dimostrate da queste cellule, rappresentano importanti vantaggi nei confronti di altre cel- lule staminali provenienti da altri tessuti (quali per esempio midollo osseo o tessuto adiposo). Per queste ragioni, molti autori sono concordi nel ritenerle un’importante risorsa per una futuribile terapia cellulare sostitutiva. A questo riguardo, an- che il nostro gruppo di ricerca ha contribuito all’avanzamento delle conoscenze scientifiche inerenti le cellule staminali della polpa den- taria (DPSC). Abbiamo infatti defi- nito un protocollo operativo atto all’isolamento e alla selezione di cloni particolarmente interessanti di DPSC (umani e murini), alla loro espansione in vitro, alla caratteriz- zazione fenotipica e molecolare, e al differenziamento verso vari istotipi cellulari (osseo, cartilagi- neo, adipogenico, cardiomiogeni- co, nervoso). Allo stato attuale delle conoscenze, l’ipotesi più realistica di un utilizzo autologo di cellule staminali prevede il prelievo del tessuto adulto, il suo processa- mento, l’ottenimento dei cloni sta- minali, la loro caratterizzazione, l’espansione, l’eventuale criopre- servazione, e il loro trapianto a fini terapeutici o preventivi. Per ciò che concerne le DPSC, le fasi iniziali di isolamento prevedrebbero un ruo- lo rilevante del medico dentista. Innanzitutto, dal momento che ha il primo contatto con il paziente, sarà suo il compito di informarlo di tutti riguardo ai vantaggi che potrebbero derivare dal preserva- re le proprie cellule staminali e di quanto questo possa rappresentare un futuribile investimento per la salute. Successivamente, egli si do- vrà occupare specificatamente del prelievo del tessuto in termini di pulpectomia endo- ed extra-orale. Al momento, poiché i protocolli sono in via di definizione e non pra- ticabili clinicamente, il prelievo di tessuto pulpare è ottenuto da ele- menti dentari avulsi per motivi or- todontici o funzionali (extra-orale). In futuro, se la procedura dovesse dimostrarsi particolarmente van- taggiosa, si potrebbe ipotizzare un eventuale prelievo pulpare anche endo-oralmente da denti sani. Il contributo del medico dentista sarà inoltre essenziale per la cor- retta preparazione e processazione dei campioni tissutali. Infatti, per realizzare una coltura cellulare (espansione dei cloni prelevati), è necessario che le cellule ottenute dai tessuti siano sterili. >> pagina 19

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