Please activate JavaScript!
Please install Adobe Flash Player, click here for download

Dental Tribune Italian Edition

31Dental Tribune Italian Edition - Luglio+Agosto 2014 Eventi Odontoiatrica Via Torino 134/B - 10040 Givoletto (TO) - Tel.: 011.9947415 - Fax: 011.9946542 info@odontoiatrica.it - www.odontoiatrica.it oDontoIatrIca Nuove frese apocalipSet Efficaci, durevoli, economiche Il nostro affiliato Simone Magliano, concessionario per le zone delle province di Trento e Bolzano, ci presenta oggi un sistema innovativo per la sicura rimozione e asportazione a livello protesico di ponti e corone. «In molti casi si opta per l’utilizzo quasi quotidiano del- le frese tagliacorone, che dovendo lavorare su ceramica, ma anche sul metallo sottostante, si ritrovano a essere sollecitate in maniera estrema sia per la differenza di materiali da fresare e tagliare, sia per l’angolazione e il surriscaldamento della struttura della fresa. Questo è il motivo che porta poi la fresa a superare molte volte il limite del punto di rottura, e di fratturarsi in maniera preventiva onde evitare di scaricare le forze sulla turbina rovinando i cuscinetti o peggio ancora sul paziente, rischiando di traumatizzare la parte interessata.Perquestomotivo,ilsistemadirimozionedipontiecoroneprevede l’utilizzo del D-CUT di Odontoiatrica: un dischetto creato in diamante sinteriz- zato senza base metallica. Ciò permette di lavorare esclusivamente su materiali duri quali ad esempio leghe vili e ceramica, evitando di abradere i tessuti molli, così da aumentare la sicurezza e infondere tranquillità nell’idea di utilizzare un “disco” in bocca. Il D-CUT con diametri a scelta tra 9 mm e 10 mm permette di incidere e tagliare in maniera netta sia la parte vestibolare, occlusale e linguale o palatale della corona o del ponte, fino ad arrivare al limite del colletto, dove l’utilizzatore finale, per il semplice sgancio della corona o del ponte, potrà utiliz- zare l’altro tagliacorone in carburo di tungsteno STH1 (fresa da turbina), facente parte del vasto campionario di Odontoiatrica. I clienti a cui l’ho proposto sono rimasti veramente soddisfatti di questo metodo innovativo, proprio perché l’hanno trovato più veloce e sicuro per questo tipo di operazione e sicuramente meno stressante per un lavoro che a volte li portava a dover cambiare tante fre- se per una singola rimozione». A Venezia il primo Simposio internazionale “Bone, Biomaterials & Beyond” Nella suggestiva sede dell’Hotel Excelsior Lido di Venezia ha avu- to luogo il primo Simposio internazionale “Bone, Biomaterials & Beyond”. Il simposio BBB ha ospitato ricercatori e clinici prove- nienti da 29 nazioni, i quali hanno potuto confrontarsi sulle più moderne tecniche di GBR. Il prof. Sennerby ha presentato una pa- noramica delle reazioni del tessuto osseo ai diversi tipi di biomate- riali da innesto studiati fino ad oggi, passando dal solfato di calcio sintetico, soggetto a rapido riassorbimento, all’idrossiapatite bovi- na,aiprodottisuinicollagenati,nonceramizzati,soggettiaunpro- cessodigradualeriassorbimentoedeposizionediossoneoformato a partire dalle prime settimane successive all’impianto. Successi- vamente, la relazione della dott.ssa Gabriella Grusovin e del dott. Roberto Rossi ha dimostrato come, mediante un’accurata diagnosi e lo studio del caso, associati al corretto uso di moderni biomate- riali eterologhi e di sofisticate tecniche chirurgiche minimamente invasive, sia possibile cambiare la prognosi di elementi dentali an- che gravemente compromessi dalla malattia parodontale. Un’otti- ma notizia non solo per i clinici, ma soprattutto per il grande nu- mero di persone che soffre per questa patologia. La rigenerazione dei tessuti molli è stata illustrata dal dr. Fischer, che ha mostrato alcuni casi in cui recessioni gengivali sono state trattate con der- ma suino con la tecnica tunnel: questa tecnica permette risultati soddisfacenti, senza necrosi né cicatrici, a 10 giorni dall’intervento. Le matrici dermiche acellulari in collagene possono essere utiliz- zate per migliorare le zone estetiche, sia in termini di copertura radicolare sia per migliorare i profili vestibolari. Il prof. Piattelli e il prof. Barone hanno illustrato quali parametri clinici valutare nel- la gestione degli alveoli post-estrattivi. La relazione ha focalizzato come la quantità e qualità dei tessuti gengivali e ossei costituisca- no il parametro principe nella decisione terapeutica. In assenza di condizioniclinicheadeguate,la“RidgePreservation”coninnestodi biomateriale corticomidollare collagenato sembra essere la scelta di elezione. In seguito, il prof. Wachtel ha spiegato i vantaggi della “Bone Lamina Technique”, tecnica da lui sviluppata per rigenerare in senso orizzontale creste atrofiche parzialmente compromesse, in previsione del posizionamento di uno o più impianti. Durante la sua presentazione ha illustrato i diversi passaggi della tecnica, i materiali utilizzati e alcuni esempi di follow-up. OsteoBiol® mp3, Lamina ed Evolution sono i prodotti prescelti per questo tipo di intervento, eseguito ormai da anni in centinaia di casi. I dottori Martegani e D’Avenia nel primo pomeriggio hanno analizzatol’importanzadellaperfettaintegrazionetradiagnosi3D e gestione chirurgica dei biomateriali di origine suina collagenati nelle tecniche di rialzo del seno mascellare per via laterale, eviden- ziandoiprincipaliaspetticlinicieistologicinell’utilizzoottimaledi questi materiali eterologhi di nuova generazione. Secondo il prof. Slotte, la cui relazione era focalizzata sulle lesio- ni ossee perimplantari, la sopravvivenza di un impianto è legata principalmente all’igiene orale del paziente, che nel tempo può avere la tendenza a trascurare questo aspetto. Oltre che all’infezio- ne batterica perimplantare, la perdita di tessuto osseo può anche essere dovuta alle resezioni di frammenti ossei, che si rendono necessarie durante il trattamento chirurgico di questa patologia: di conseguenza il deficit osseo che si viene a creare dovrà essere rigenerato tramite l’innesto di biomateriali. L’utilizzo di osso sui- no pre-idratato e collagenato, protetto da membrane in collagene, sembra dare risultati promettenti, al fine di recuperare la funzio- nalità di impianti che abbiano comunque mantenuto sufficiente stabilità primaria. Il prof. Calvo ha esposto le sue ricerche in cui ha verificatolapossibilitàdiutilizzaremelatoninainaggiuntaall’mp3 (osso suino cortico-spongioso pre-idratato con gel di collagene) per accelerarelarigenerazioneossea.Inoltre,quandosieffettuaunim- pianto post-estrattivo immediato, l’innesto di mp3 a riempimento del gap perimplantare permette di ridurre significativamente il ri- schio di riassorbimento osseo crestale. La protezione dell’innesto con un provvisorio customizzato di precisione può infine favorire laguarigionecompletadeitessutiattornoall’impiantoimmediato. Durantelasuarelazione,ildott.Palaccihaevidenziatocomelarige- nerazione ossea gui- data possa estendere le possibilità di riabi- litazione dell’implan- tologia osteointegra- ta. Con biomateriali di nuova generazione, associati a tecniche e protocolli chirurgici consolidati, anche le atrofie gravi in pazienti complessi possono es- sere trattate con successo, restituendo sia la funzione che l’estetica per una qualità di vita accettabile. In particolare, il dott. Palacci ha sottolineato l’importanza di compattare l’mp3 con strumenti ap- positi specificamente disegnati per il compattamento attorno agli impianti, nel seno mascellare e negli alveoli post-estrattivi. Aconclusione,idottoriFeliceePistillihannoillustratolepossibilità attuali e future di trattamento delle atrofie severe dei mascellari mediante l’utilizzo di blocchi d’osso. Nei deficit mandibolari pura- mente verticali è la tecnica inlay, utilizzata con blocchi di osso ete- rologocollagenato,chesistadimostrando,allalucedeidaticlinicia 7 anni dal carico implantare, come la tecnica più affidabile. Questo perché si va a trasferire in cresta un osso basale nativo del paziente che ha una maggiore stabilità intrinseca. I relatori stanno lavoran- do per rendere questa tecnica possibile anche nei deficit misti. Durante il Simposio è stato inoltre presentato il nuovo libro Bone, Biomaterials & Beyond, nato dalla collaborazione di 27 clinici e ri- cercatoriconconsolidataesperienzanelcampodellarigenerazione ossea. Nonostante l’osso autologo rimanga sempre il gold standard di riferimento, il libro dimostra come sia oggi possibile avvicinarsi in maniera predicibile e comparabile ai risultati clinici ottenibili mediante l’osso autologo, utilizzando biomateriali collagenati ete- rologhi dual-phase gradualmente riassorbibili. A.

Sito