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Dental Tribune Italian Edition

29Dental Tribune Italian Edition - Luglio+Agosto 2014 Speciale Giovani Gli accessi alla facoltà di Medicina tendono ad aumentare ma ancora troppi laureati in Italia vanno all’estero Sono 6637 unità, ossia il 17% dei neo- laureati in Medicina. Costituiscono il “piccolo esercito” di giovani medi- ci che rimangono fuori dalle scuole di specializzazione e dal corso di formazione in Medicina generale, sospesi in una specie di limbo che preclude l’accesso al mondo del lavo- ro. La specializzazione, infatti, oppure l’attesta- to del corso in Medici- na generale, è requisito necessario per accedere all’ottanta per cento dei posti di lavoro. È uno dei dati allarmanti che emergono dagli stu- di e dalle proiezioni pre- sentate in anteprima al Convegno “Formazione e accesso al lavoro: in- novare per garantire il futuro della professione medica”, che si è tenuto a Bari il 13 e 14 giugno, con la parte- cipazione di 400 giovani medici pro- venienti da tutta Italia, di 35 delega- zioni delle Federazioni europee dei medici, dei 106 presidenti che com- pongono il Consiglio nazionale della FNOMCeO, del Comitato centrale, di rappresentanti della politica e delle istituzioni, per un totale di 1400 in- vitati. «Tutti concordiamo sul fatto che un corso di studi così lungo e im- pegnativo per le famiglie e lo Stato debba sfociare subito nell’ingresso al mondo del lavoro» – ha affermato il presidente della FNOMCeO Amedeo Bianco. «Oggi, invece, ci troviamo di fronte a un paradosso: da un lato abbiamo la spinta ad aumentare il numero di accessi al corso di laurea, dall’altro abbiamo i laureati italiani che prendono la strada dell’estero, oltre a un piccolo esercito di medici disoccupati o paraoccupati». Tutto questo implica forti perdite per lo Stato anche in termini economici: formare un laureato in Medicina costa infatti allo Stato circa 150 mila euro, per l’intero iter di 11 anni. «Se un euro sprecato nella pubblica amministrazione è una cosa im- morale, un euro sprecato in Sanità può avere conseguenze devastanti e questo non lo possiamo permette- re», dichiara il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che, non potendo essere presente a Bari, ha rilasciato, sull’argomento dei giovani medici a lei tanto caro, una lunga intervista: «La politica non deve più entrare nelle questioni tecniche, sanitarie e scientifiche» – dice il Ministro. «In Sanità ancor più che in altri ambiti è imprescindibile che vada avanti chi merita, perché ci sono di mez- zo la salute e la vita delle persone. I cambiamenti in Sanità» – conclude – «assai spesso partono proprio dalla parte migliore e più innovativa del- la medicina, capace di intercettare i bisogni dei cittadini e di fornire ri- sposte adeguate. Per questo io ripeto da sempre che non esiste Sanità di domani senza professione medica». «Un altro versante da affrontare è quello della programmazione» – ha spiegato Filippo Anelli, presidente dell’ordine dei medici di Bari. «Nei prossimi quindici anni, saranno 167.782 i medici che andranno in pensione, corrispondenti al 47% del totale. A causa dell’incremento di accessi degli ultimi anni, rimane un surplus di 6450 medici che non si collocheranno e che impongono pertanto di rivedere i criteri della programmazione». Dental

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