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Dental Tribune Italian Edition

9Dental Tribune Italian Edition - Giugno 2014 Medicina Interdisciplinare << pagina 8 In Italia molti esami tecnicamente dovrebbero essere rifiutati, solo in pochissimicasic'èeffettivacorrispon- denza e appropriatezza. Su 47 milioni diprestazioni,il50%degliesamirisul- ta essere inappropriato. La questione è stata sottolineata da Rossana Ugenti, della Direzione Generale Sistema In- formativo del Ministero della Salu- te: «Nello specifico si va a valutare la diagnostica per immagine, andando a riscontrate una maggiore rilevan- za della risonanza magnetica. Meno quantitativo rispetto la radiologia tra- dizionale, ma ha un costo maggiore, con al contempo quesiti diagnostici che risultano spesso essere inesi- stenti. Al fine dell’incidenza dei costi, andrebbe rivisto e riconside- rato l’uso di tali tecnologie». Una convintasollecitazioneainterven- ti correttivi sull’appropriatezza verso un uso della radiologia sen- za spreco né danno alla salute del paziente. Le prestazioni in regime ambulatoriale del 2012, secondo i dati ministeriali presentati du- rante il Congresso SIRM, danno al fronte di 74 milioni e 400 mila prestazioni un costo di poco infe- riore ai 4 miliardi di euro; mentre leprestazioniinregimedidegenza ordinariaeindayhospital,sempre riguardante il 2012, vede al fronte di quasi 12 milioni di prestazioni una spesa di 917 mila euro. Dati che Stefania Garassino, Diri- gente pubblico presso il Ministero della Salute, responsabile Direzio- ne e Programmazione Sanitaria, ha commentato ricordando il passo importante compiuto dal Ministero per aggiornare il no- menclatore con relativo aggior- namento delle tariffe. «Un decreto molto apprezzato perché ritenuto non remunerativo. Il limite più grosso che ha incontrato il Ministero della Salute nell’aggiornare le tariffe è stato il fat- to che si doveva riprendere il vecchio nomenclatore datato 1996. Un secon- do limite è stato rappresentato dalla carenza dei dati sui costi effettivi. Quando abbiamo aggiornato le tariffe delle TAC e della risonanza magnetica – le prime ridotte del 25% e del 10% le seconde, abbiamo dovuto attingere a dati che alcune aziende del Veneto e del Friuli hanno fornito». Si ricorda che le Regioni virtuose, in pareggio di bilancio, possono aumentare le tariffe eavereunmaggiorpoteredecisionale, e che solo le Regioni in difetto devono fare obbligatoriamente riferimento al tariffario massimo nazionale. Allo stato attuale, il ministro Lorenzin ha riaperto i patti della salute, con la co- stituzione di 4 gruppi per avere entro ottobre un aggiornamento del no- menclatore. Il pareggio di bilancio è un principio costituzionale, come ricordato dal Magistrato della Corte dei Conti Carlo Chiappinelli. «Per la Corte dei Conti da tempo esiste il concetto di integrazio- ne comunitaria, che oggi trova rico- noscimento giuridico, con il ricono- scimento di alcuni criteri e parametri. La dimensione finanziaria deve essere studiata a livello macro ma senza di- menticare la dimensione territoriale. Traquestiesistonoalcuniapproccicon lineeguidachemettonoinevidenzala ricerca di una maggiore appropriatez- za. Nel Friuli Venezia Giulia sono stati postiunaseriediaccertamenti:alivel- lo aziendale sono state poste delle spe- cifichedisciplineinternepergiudicare l’appropriatezza. Gli esiti portano a considerazioni che hanno evidenziato una pluralità di approcci (finanziario, ad alcuni flash più approfonditi sulla qualità dell’assistenza prestata, ma anche di servizi erogati) segnale di un’attenzione aziendale sull’efficacia riguardante il trattamento umano». Risparmio intelligente e funzionale, tenendo presente il ruolo di snodo tra livello nazionale ed aziendale, con in- dirizzo e vigilanza su quello che può e deve essere migliorato. Controllo che tende a prevenire possibili punti criti- ciepossibilispesemaggiori,versouna maggiore appropriatezza. La questione è stata successivamente ripresa dal Direttore Generale - Dipar- timento sanità pubblica veterinaria, sicurezza alimentare e organi colle- giali per la tutela della salute, Romano Marabelli, il quale ha puntato il dito contro la medicina difensiva genera- ta dalla pressione giuridica esercitata sui medici. «Bisogna ridurre i costi ma in maniera mirata per poter avere un reinvestimento delle risorse nel setto- re sanitario. La medicina difensiva costa e va ri- dotta. Bisogna approfondire il settore della formazione con migliore forma- zione delle competenze, e sanare l’in- terferenza che c'è con la pressione di carattere giuridico giudiziario, senza togliere diritti ai pazienti o la possibi- lità di giusto riconoscimento, ma met- tere in condizione la classe medica di lavorare in maniera serena». Alessandro Genitori Congresso SIRM - G Simonetti (Roma), C. Camnasio (Monza), D. Mantoan (Vicen- za), R. Marabelli (Roma), M. Marletta (Roma) F. Oleari (Roma), R. Ugenti (Roma) - (© A. Genitori)