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Dental Tribune Italian Edition

6 Endo Tribune Italian Edition - Giugno 2014Clinica & Pratica << pagina 5 Questo accadde nel 2007, quan- do le case costruttrici videro che utilizzando cicli di riscaldamento e raffreddamento della lega si au- mentava la resistenza alla fatica ci- clica degli strumenti consentendo di lavorare con maggiore sicurezza anche in canali molto curvi6 . Que- sta nuova lega dalle migliorate ca- ratteristiche (M-Wire) è stata adot- tata per numerosi strumenti come i Twisted Files (SybronEndo), i GTX, i Vortex e i WaveOne (Dentsply Tulsa Dental Specialties). Quarta generazione L’introduzione del movimento reci- procante ha rappresentato un ulte- riore passo in avanti nella prepara- zione dei canali radicolari. Si tratta di un movimento che prevede la rotazione alternata in senso orario/ antiorario (Fig. 7). I primi strumen- ti a usare questo movimento erano montati sul manipolo Giromatic e in seguito ne sono seguiti altri, come gli M4 (SybronEndo) o gli En- doEze (Ultradent), nei quali i gradi di rotazione nei due sensi erano iden- tici. Questo poteva essere definito “movimento alternato”, che però non metteva al riparo dal rischio di frattura, in quanto richiedeva note- vole pressione apicale, non garanti- va un taglio efficace e non riusciva a portare i detriti fuori dai canali. I primi strumenti ad avere un vero movimento “reciprocante” sono stati i WaveOne (Dentsply Maillefer) e i Reciproc (VDW). Questi, infatti, hanno diversi gradi di rotazione nei due sensi, orario e antiorario. La pri- ma idea di far ruotare gli strumenti canalari nei due sensi spetta a James Roane7 che nel 1985 descrisse la tec- nica delle “Forze Bilanciate” per pre- parare canali curvi con strumenti manuali in acciaio anche di grosso calibro, mantenendo gli strumenti stessi perfettamente centrati all’in- terno dei canali. Nel 2002 Malentac- ca8 ha pubblicato il primo articolo su questo tipo di movimento trasfe- rito agli strumenti rotanti in Nichel- Titanio, movimento che rappresen- tava la motorizzazione delle forze bilanciate. Lo studio era stato fatto utilizzando gli strumenti ProTaper F2 e il motore per il Nichel-Titanio Tecnika ATR. Non solo gli strumenti si mantenevano ben centrati anche nei canali curvi, ma la resistenza alla fatica ciclica appariva notevol- mente aumentata riducendo così il rischio di frattura. Numerosi artico- li sono poi seguiti nella letteratura internazionale, confermando tutti i primi risultati di Malentacca9,10 . Questo movimento ha portato inol- tre ad un altro passo in avanti: sia- mo cioè arrivati alla tecnica del tan- to atteso “strumento unico” per la preparazione canalare, che da solo avanza rapidamente verso la lun- ghezza di lavoro, taglia in maniera efficiente e porta efficacemente i detriti fuori dal canale. Quinta generazione Gli strumenti di quinta, e ulti- ma, generazione hanno la sezione rettangolare e il centro di rota- zione asimmetrico (Fig. 8). Come conseguenza di ciò, lo strumento che ruota nel canale disegna nel- lo spazio una superficie di taglio maggiore di quella che avrebbe lo strumento dello stesso calibro con sezione quadrata e centro di rota- zione simmetrico. L’idea originale di fare nascere questi nuovi stru- menti spetta al dr. Michael Scia- namblo di San Francisco. Si tratta della motorizzazione del movimento che anni fa Schilder dava ai reamer manuali in accia- io, da lui chiamato “envelop of motion” (Figg. 9a, 9b)11 : quando lo strumento precurvato viene ruo- tato nel canale radicolare, esso descrive nello spazio una figura la cui superficie di taglio è superiore alla superficie originale dello stru- mento diritto. Per ottenere questo, la porzione lavorante del reamer veniva precurvata a semicerchio. Tenendo il manico verticalmente, man mano che il reamer ruotava, veniva generato l’“envelop”. Le sue dimensioni dipendevano dal- la curva descritta nella rotazione: più grande è la curva, più grande è l’“envelop”, più piccola è la cur- va, più piccolo è l’“envelop”. Lo strumento quindi veniva ruotato di 360° lavorando sempre “in usci- ta”, senza mai forzare in direzione apicale, in modo da prevenire il ri- schio di formare gradini. Oggi, utilizzando gli strumenti di ultima generazione, avviene la medesima cosa. Durante la rota- zione, le lime che hanno una sezio- ne asimmetrica producono un’on- da meccanica di movimento che si muove lungo le lame dello stru- mento (Fig. 10). Questo porta come conseguenza un ridotto contatto tra lame dello strumento e pareti canalari, un’aumentata capacità di rimozione dei detriti e una mag- giore flessibilità degli strumenti a parità di calibro (Figg. 11a, 11b). Questi strumenti di quinta genera- zione riassumono in sé i vantaggi e le caratteristiche degli strumenti delle generazioni precedenti. Sono infatti costruiti con la nuova e più resisten- te lega M-Wire e hanno, come i ProTa- per, conicità progressive. I ProTaper Next Sono cinque strumenti, disponibili nelle diverse lunghezze, per ottene- re una rapida e ripetibile sagoma- tura canalare (Fig. 12). Sono rispet- tivamente le lime X1, X2, X3, X4 e X5 con le rispettive dimensioni e co- nicità 17/04, 25/06, 30/07, 40/06 e 50/06. Tali conicità non sono fisse, ma ad esempio le lime X1 e X2 han- no conicità crescenti e decrescenti lungo le loro lame, mentre le lime X3, X4 e X5 hanno una conicità fis- sa nei primi 3 millimetri delle loro lame e successivamente hanno co- nicità decrescente nelle rimanenti porzioni delle lame. Come già accennato prima, i Pro- Taper Next riassumono in sé le caratteristiche delle ultime gene- razioni, avendo conicità progres- sive, essendo costruiti secondo la moderna tecnologia M-Wire e hanno una sezione e un centro di rotazione asimmetrici. >> pagina 7 Figg. 5a, 5b - Le lame e la sezione dello strumento ProTaper. Fig. 6 - I tre strumenti ProTaper S1, S2 e F1 usati in sequenza eseguono la preparazione “crown-down”: S1 lavora prevalentemente nel terzo coronale, S2 nel terzo medio e l’F1 nel terzo apicale. Fig. 7 - Lo strumento reciprocante WaveOne utilizza diversi gradi di rotazione in senso orario e antiorario per aumentare la sua efficacia, la sua progressione in direzione apicale e la rimozione dei detriti dal canale radicolare. Fig. 8 - Sezione trasversa del ProTaper Next. Si noti come la sezione rettangolare e il centro di rotazione asimmetrico riduce il contatto delle lame con le pareti canalari, assicura più spazio per i detriti e aumenta la flessibilità. Figg. 9a, 9b - L’“envelop of motion” si ottiene precurvando il reamer e ruotando lo strumento in uscita durante il ciclo di lavoro. Tutto il lavoro si incentra sul movimento in uscita dello strumento ovviando così al rischio di fare gradini. Lo strumento precurvato, ruotato nel canale radicolare, descrive nello spazio una figura la cui superficie di taglio è superiore alla superficie originale dello strumento diritto.