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Dental Tribune Italian Edition

5Endo Tribune Italian Edition - Giugno 2014 Clinica & Pratica I nuovi strumenti rotanti di ultima generazione: i ProTaper Next Arnaldo Castellucci La preparazione dei canali radico- lari è stata affrontata negli anni con diverse strategie, tecniche e strumenti. Per anni sono stati usati strumenti manuali in acciaio che hanno comportato un gran nu- mero di passaggi e una notevole difficoltà a eseguire preparazioni corrette, esenti da errori quali gra- dini, trasporti, raddrizzamento di curvature canalari o intasamenti con fango dentinale. Gli unici stru- menti rotanti a nostra disposizione sono stati per anni le frese di Gates Glidden, con le quali non era poi così difficile eseguire stripping o lasciare l’impronta delle frese stes- se sulle pareti canalari (Fig. 1). Il grande salto di qualità si è com- piuto il giorno in cui sono stati pressoché abbandonati i numero- si strumenti manuali in acciaio e le frese Gates Glidden per cedere il posto agli strumenti rotanti in Nichel-Titanio. Grazie a questi, si è visto che gli obiettivi meccani- ci della sagomatura enunciati da Schilder1 oltre 40 anni fa poteva- no essere più facilmente raggiunti anche da mani meno esperte, in- sieme agli obiettivi biologici, per ottenere più facilmente e più rapi- damente una sagomatura, una di- sinfezione e una otturazione tridi- mensionale del sistema dei canali radicolari (Figg. 2a, 2b). Nel 1988 Walia2 ha proposto il Ni- tinol, una nuova lega in Nichel- Titanio per la fabbricazione di strumenti endodontici che fin da subito apparvero essere estre- mamente più flessibili rispetto a quelli in acciaio delle medesime misure e quindi estremamente promettenti, soprattutto per la preparazione dei canali curvi una volta montati su manipoli e utiliz- zati in rotazione continua. All’inizio degli anni ’90 apparvero i primi strumenti rotanti in Ni- chel-Titanio3 e da allora numero- se generazioni si sono susseguite, ognuna delle quali mostrava avere miglioramenti rispetto alle pre- cedenti, mostrandosi via via più sicure, più rapide e richiedenti un numero sempre minore di stru- menti per portare a termine una sagomatura sempre meno invasi- va e sempre più rispettosa dell’a- natomia originale (Fig. 3). Scopo di questo articolo è prende- re in rassegna le varie generazio- ni di strumenti, che vengono così esaminate. Prima generazione Gli strumenti in Nichel-Titanio di prima generazione erano ca- ratterizzati dall’avere lame piatte con taglio passivo e conicità fissa .04 e .06 lungo tutta la lunghezza delle loro lame (ProFile .04 e Pro- File .06, Tulsa Dental Specialties) (Figg. 4a, 4b)3 . Questa generazione richiedeva numerosi strumenti e numerose ricapitolazioni per otte- nere la sagomatura richiesta. Alla fine degli anni ’90, su idea di Steve Buchanan, divennero disponibili altri strumenti con maggiori co- nicità .06, .08, .10, e .12 (GT Rota- ry Files, Tulsa Dental Specialties). Questi sono stati i primi strumen- ti a presentarsi come un vero e proprio “sistema”, in quanto pre- vedevano gli strumenti rotanti e i corrispondenti coni di carta, coni di guttaperca e i Thermafil (GT Obturators). Questi ultimi stru- menti hanno portato per primi il vantaggio di poter conoscere alla fine della sagomatura la conicità sviluppata nel canale radicolare. Gli strumenti avevano in comune la sezione con le lame piatte (ra- dial land) e il taglio passivo che manteneva gli strumenti ben cen- trati nelle curve dei canali radico- lari, senza alcun rischio di raddriz- zamento delle curve o di trasporto del forame apicale. Seconda generazione Gli strumenti di seconda genera- zione divennero disponibili nel 20014 ed erano caratterizzati dalla sezione con lame dal taglio atti- vo e dal fatto che era richiesto un minore numero di strumenti per preparare i canali radicolari. Per ridurre il rischio del “taper lock” e la tendenza ad avvitarsi all’in- terno del canale, rischio presente in tutti gli strumenti con conici- tà costante sia con taglio passivo che attivo, alcune case costruttrici come Brasseler USA (EndoSequen- ce) e FKG Dentaire (BioRace) han- no provvisto le lime di sezioni dai contatti alternati. Ciò aveva ridot- to ma non eliminato tali rischi, ancora presenti a causa della coni- cità costante e della conseguente necessità di spingere gli strumenti in direzione apicale. Un grande passo in avanti è stato fatto con l’introduzione di stru- menti dalle conicità multiple cre- scenti o decrescenti (ProTaper, Dentsply Tulsa Dental Specialties) (Figg. 5a, 5b). Tale rivoluzionaria conicità progressiva consentiva ai vari strumenti di lavorare solo in zone limitate del canale e ave- va come conseguenza l’utilizzo di un minore numero di strumenti per raggiungere in tutta sicurezza la sagomatura conica suggerita da Schilder (Fig. 6)5 . Infatti, lo stru- mento S1 portato alla lunghezza di lavoro sagomava solo il terzo co- ronale, lo strumento successivo S2 alla lunghezza di lavoro sagomava solo il terzo medio e infine il rifi- nitore F1 alla lunghezza di lavoro sagomava solo il terzo apicale. In altre parole, con solo tre strumen- ti il canale era sagomato, avendo incorporata in sé la “crown down”. Terza generazione Il miglioramento nella metallur- gia degli strumenti in Nichel-Tita- nio è ciò che caratterizza la terza generazione. >> pagina 6 Fig. 1 - Radiografia post-operatoria del primo molare superiore di sinistra. La sagomatura è stata eseguita con strumenti manuali e frese di Gates Glidden. Sono evidenti le impronte lasciate da queste ultime in tutti e tre i canali. Figg. 2a, 2b - Anatomia apicale evidenziata da W. Hess in una delle sue famose Tavole. La stessa anatomia è visibile nella radiografia post-operatoria di questo premolare inferiore. Figg. 4a, 4b - La punta e la sezione dello strumento con lame piatte. Fig. 3 - Radiografia post-operatoria del primo molare superiore di sinistra. La sagomatura è stata eseguita con strumenti rotanti in Nichel-Titanio. Si noti la minore invasività della preparazione e il maggiore rispetto dell’anatomia endodon- tica originale rispetto al caso della Fig. 1.