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Dental Tribune Italian Edition

2 Endo Tribune Italian Edition - Giugno 2014 < pagina 1 Con le tecnologie attuali non si può sbagliare. Sono un po’ duro dopo 30 anni di ritrattamenti, ma er- rori non se ne devono fare. In medicina non esiste il ritrattamento. Se per esempio parliamo di un car- diochirurgo che posiziona un bypass, non esiste un collega che fa il ritrattamento. Molti colleghi ormai si dedicano a tempo pieno all’Endodonzia. Se un caso è difficile, meglio passarlo a un endodonzista, che lo rinvierà poi al collega per procedere con la restaurativa. Si può dire che è in controtendenza [numerica NdR] l’Endodonzia? Oggi i pazienti hanno aspettative di successo e buon investimento dei propri soldi. Bisogna capire che si deve fare non quello che sappiamo fare ma quello che è meglio per il paziente. Nella scelta terapeutica che si propone al paziente dobbiamo porci la do- manda «Cosa farei al posto del paziente?»: questo è lo spirito che dobbiamo avere con i nostri pazienti che, vista la crisi economica, sono attenti a finalizza- re sacrifici e spese su trattamenti che garantiscono lo stato di salute. La scelta conservativa è sempre la migliore, quando possibile. Verso dove va l’Endodonzia oggi? Va verso livelli di successo sempre più elevati, grazie alle tecnologie che hanno tolto all’operatore la ne- cessità di essere un super esperto e avere una ma- nualità sopra la media. Oggi l’operatore deve fare un buon piano di trattamento e scegliere gli stru- menti adatti. La tecnologia consente un successo quasi al 100%. Oggi l’Endodonzia va verso la rigene- rativa ovvero, come succede qui alla Dental School di Torino, si cerca di rigenerare la polpa. Quindi non fare più il trattamento endodontico ma, attraverso la decontaminazione canalare e il reclutamento di cellule staminali circolanti, far ricrescere la polpa andata persa per un processo patologico. Il futuro è sicuramente lì. Dental