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Dental Tribune Italian Edition

17Dental Tribune Italian Edition - Giugno 2014 Clinica & Ricerca Philips Zoom WhiteSpeed, DayWhite e NiteWhite. Brillanti novità per lo sbiancamento alla poltrona e domiciliare Distributore per il canale professionale - email: info@simitdental.it - sito web: www.simitdental.it Solo Philips Zoom dà risultati brillanti con diverse tipologie di trattamento che vanno incontro alle esigenze dei pazienti. Philips Zoom WhiteSpeed è la nuova generazione di sbiancanti professionali che danno risultati straordinari in una sola seduta in studio seguita dai trattamenti domiciliari Zoom DayWhite e NiteWhite che offrono la praticità e la flessibilità del trattamento a casa. Philips Zoom ha diversi sistemi tra cui scegliere per garantire risultati brillanti per il paziente e per il professionista ... così entrambi avranno motivo di sorridere. << pagina 16 potrebbero rappresentare un vero e proprio patrimonio biomedico per il paziente: in futuro, in caso di neces- sità, queste cellule potrebbero essere utilizzate in modo autologo. Infatti, diverse ricerche precliniche sono attualmente orientate alla rige- nerazione della dentina, del legamen- to parodontale, del cemento e dell’os- so alveolare (in campo odontoiatrico), nonché alla rigenerazione ossea (in campo maxillo-facciale e ortopedi- co). A tale riguardo, alcuni trial clinici hanno esplorato, con successo, la pos- sibilità di rigenerare l’osso alveolare compromesso per deficit estesi fino a più di un centimetro, utilizzando le CS provenienti dalla polpa del terzo mo- lare del paziente stesso. Tuttavia, limitare l’utilizzo di queste cellule esclusivamente a tali ambiti potrebbe risultare riduttivo, sottova- lutandone le reali potenzialità. È da tenere in considerazione che i tessuti odontogenici hanno la loro ontoge- nesi nelle cellule della cresta neurale, una struttura transitoria, presente nell’embrione dei vertebrati, da cui origina un’ampia varietà di istotipi cellulari e tissutali, tra cui l’intero splancnocranio, i melanociti, le cellule cromaffini, le cellule muscolari lisce del sistema cardiovascolare, i neuro- ni e le cellule gliali. In altre parole, gli elementi cellulari indifferenziati che derivano dalla cresta neurale mostra- no una notevole capacità differenzia- tiva (sono estremamente plastici). Per questo motivo, tali cellule potrebbero rappresentare una fonte ideale di CS multipotenti, utilizzabili come terapia cellulare. Numerosi Gruppi di Ricerca hanno dimostrato come le CS prelevate dalla polpa dentaria, in determinate condi- zioni, possano differenziare e trasfor- marsi in specifiche tipologie cellulari, come: odontociti, osteociti, condrociti, adipociti, melanociti, cellule nervose, endoteliali, epatiche, cellule beta del pancreas e cellule muscolari. Sebbene la maggior parte di questi studi siano attualmente in fase sperimentale, e molti aspetti siano ancora da chiarire (ad esempio le modalità di impianto, il destino delle CSA nell’organismo, il loro ruolo paracrino), la preservazione dei tessuti pulpari, l’estrazione delle CS in essi contenute, e il loro successi- vo impianto potrebbero costituire un affascinante approccio per trattare numerosepatologieacaricodisvariati tessuti e organi. A questo proposito, recentemente il nostro Gruppo di Ricerca ha messo in risalto delle similitudini tra CS della polpa e particolari sotto-popolazioni cellulari della cresta neurale da cui originano, durante l’embriogenesi, anche alcune componenti cardiova- scolari. Per questa comune origine, nonché per la loro ben documentata capacità differenziativa in precursori cardiomiocitari, abbiamo valutato il comportamento delle CS della polpa dentale in modelli sperimentali pre- clinici di ischemia cardiaca. Qui, esse hannodimostratountropismorapido einteressanteneiconfrontideicardio- miociti danneggiati. Inoltre, è stato ri- scontrato come i due istotipi siano in grado, in breve tempo dall’avvenuto danno ischemico, di creare contatti molecolari di natura meccanica ed elettrica. Sebbene ottenuti in modelli preclinici, questi dati offrono spunti per ulteriori studi volti ad approfon- dire l’eventuale utilizzo di queste CS nel miglioramento della funzionalità cardiaca a seguito di danni ischemici. Sebbene allo stato attuale le conoscen- ze scientifiche inerenti le CSA siano in- sufficienti per approvarne un loro uti- lizzo clinico (a esclusione dei trapianti dimidolloosseoedicuteautologa),un numero sempre maggiore di persone richiede la crioconservazione delle proprie CS, scommettendo sulle loro potenzialità future. Soprattutto all’e- stero,èdapocodisponibileunservizio che garantisce la preservazione delle proprie CS dellapolpadentaria inBan- che Biologiche specializzate per un fu- turibile impiego autologo. Preservare le proprie CS potrebbe rappresentare un investimento per la salute. Alla luce di questa opportunità, la fi- gura del medico dentista potrebbe evolvere non limitandosi esclusiva- mente alle cure odontoiatriche, ma assumendo nuovi ruoli. Innanzitutto, deve informare i pazienti dell’esisten- za delle CS dentali e della possibilità di estrarle e conservarle per il benessere e la salute futuri. Inoltre, potrà parte- cipare attivamente alla preparazione dei campioni per il processamento e la crioconservazione. Affinché questo tipo di pratica diventi routine, è neces- sario che il medico dentista sia consa- pevole del suo ruolo chiave di “estrat- tore” di CS. Nel prossimo numero di Dental Tribune su questo tema verrà pubblicato un ulteriore ap- profondimento.