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Implant Tribune Italian Edition

14 Implant Tribune Italian Edition - Maggio 2014 |E sperienza di 6 anni nellalavorazione | Materialegiàte stato in medicina 6anni SKY elegance Abutments Estetica e sicurezza Ottima estetica grazie all’effetto cromatico „White Shade“ la particolare colorazione del polimero ad elevate prestazioni BioHPP, un materiale da termopressatura privo di gap Massima sicurezza e nessun rischio di chipping grazie alla proprietà „Off-Peak“ di BioHPP che garantisce un’elasticità paragonabile a quella del tessuto osseo Elevata resistenza alla placca grazie a superfici estremamente lisce garantite dall’omogeneità del materiale Stabilità cromatica grazie a particelle ceramiche colorate Gli impianti narrowSKY 3.5 permettono la riabilitazione di edentulie in spazi ristretti e di arcate fortemente atrofiche in modo mininvasivo e senza dover eseguire interventi di innesto osseo. Tutti i componenti protesici del sistema narrowSKY, grazie al platform-switch integrato si adattano anche agli impianti, già affermati, blueSKY e SKY classic. In combinazione con il sistema di rivestimento estetico visio.lign possono essere realizzate soluzioni protesiche altamente estetiche. Potete trovare maggiori informazioni nel sito http://elegance.bredent- medical.com o chiamando telefonicamente al numero 0471 / 469576medical.com o chiamando telefonicamente al numero 0471 / 469576 bredent s.r.l. | Via Roma 10 | 39100 Bolzano Tel. 0471 / 469576 | Fax 0471 / 469573 www.bredent.it | e-mail info@bredent.it Foto: Dr. Manolakis, Salonicco (GR) elegance abutment narrow Per maggiori informazioni, scannerizzare ilcodiceQRconlo smartphoneodiltablet. elegance abutment << pagina 1 Durante i primi tirocini pratici ho avuto modo di conoscere quello che considero tutt’oggi il mio primo ma- estro, il Prof. Corrado Agrestini. Venni colpito dai suoi modi gentili e dalla profonda professionalità. Non di- menticherò mai la mia prima aneste- sia e poco dopo la prima estrazione. Lei ha frequentato diversi corsi di formazione sulla chirurgia orale all’estero, dal Portogallo agli Stati Uniti d’America fino ad Israele. Che cosa ha portato a casa di queste esperienze? Da sempre sono stato una persona che ama viaggiare, poi se si riesce ad unire l’utile al dilettevole ancora me- glio. Ogni esperienza maturata all’e- stero mi ha dato modo di imparare tanto, clinicamente ma soprattutto umanamente, consentendomi di en- trare in contatto in prima persona con personaggi di spicco del panora- ma odontoiatrico. L’ultima meta, Israele, mi ha segnato profondamente: passare venti giorni al fianco del Professor Nitzan Bicha- cho e della sua equipe non è di certo cosa di tutti i giorni per un giovane odontoiatra. Una persona davvero carismatica e al contempo un clinico di bravura e tecnica disarmanti. Po- che persone ritengo abbiano il dono di operare e nello stesso momento saperti spiegare in maniera chiara e precisa ogni minimo particolare del trattamento in atto. Che dire, sono rimasto totalmente stregato a tal punto che a breve tornerò di nuovo da lui per continuare questo percorso di crescita formativo. Qual è la sua opinione sul panorama odontoiatrico europeo ed extraeuropeo rispetto a quello italiano? Innanzitutto ritengo che noi italia- ni vantiamo clinici e ricercatori che tutto il mondo ci invidia. Molte no- stre università sono eccellenze nella ricerca scientifica ed hanno al loro interno personalità che di certo non hanno bisogno di presentazioni. Per- sonalmente, grazie alla chirurgia, ho avuto il piacere ma soprattutto l’o- nore di conoscere e frequentare tanti grandissimi professionisti: i Professo- ri Adriano Piattelli ed il compianto Stefano Tetè durante il mio periodo di specializzazione, i Professori Gio- vanni Zucchelli, Ugo Covani e Luiz Narciso Baratieri durante i molti cor- si svolti ed i Dottori Agostino Scipioni e Gaetano Calesini grazie alla fre- quentazione dei loro rispettivi studi. Ritiene di aver concluso il suo percorso di studi oppure ha in programma qualche altro approfondimento formativo? Il sogno per coronare a 360° la mia car- riera universitaria sarebbe ottenere un Un dottorato di ricerca e la chirurgia avanzata: sogni e passioni di un giovane odontoiatra dottorato di ricerca; so che è molto dif- ficile ma non demordo, perché alle mie spalle ho tante persone che credono profondamente in me. Nell’attesa cer- co di tenermi il più possibile aggiorna- to seguendo corsi e congressi ma an- che lavorando sodo quotidianamente con dei mentori di assoluto livello con cui condivido molto del mio tempo lavorativo e non: la professoressa Ma- ria Paola Cristalli dell’Università degli Studi di Roma “Sapienza” e il dottor Massimiliano Marchetti, Trainer Nobel Biocare. Mi ritengo davvero fortunato e in ottime mani. Sebbene lei sia piuttosto giovane, è impegnato come docente in alcune università italiane. Di che argomento trattano le sue lezioni? Com’è il rapporto con gli studenti, con i quali spesso c’è poca differenza d’età? Il titolo di docente mi sembra esage- rato e mi imbarazza sempre quando mi presentano davanti agli studenti come tale, più che altro perché mi trovo spesso a svolgere lezioni a co- etanei o addirittura persone ben più grandi del sottoscritto. Il rapporto con gli studenti dei Corsi di Laurea in Odontoiatria ed Igiene Dentale è assolutamente informale e confiden- ziale: più volte ripeto loro che pochi anni prima mi trovavo nella loro stessa situazione e quindi tendo mol- to a rasserenarli sugli esami futuri o sugli argomenti di particolare dif- ficoltà. Da due anni a questa parte, grazie alla professoressa Gianna Ma- ria Nardi dell’Università degli Studi di Roma “Sapienza” e alla dottoressa Annamaria Genovesi, ho avuto la possibilità di confrontarmi come do- cente ai loro Master con un pubblico sicuramente più esperto e preparato. Gli argomenti trattati sono natural- mente tutti riguardanti la chirurgia di base e quella avanzata: l’anatomia chirurgica, l’implantologia e la pre- venzione delle perimplantiti, e ulti- mamente l’argomento della mia tesi di specializzazione, l’utilizzo delle cellule staminali per la rigenerazione dei tessuti ossei compromessi. A Roma lavora nello studio avviato da suo padre, Francesco Mangani, che si occupa prevalentemente di odontoiatria estetica e conservativa; si può dire che con la specialità in chirurgia lei ha portato una ventata di novità nello studio? Non la definirei una ventata di novità perché comunque prima del mio av- vento assieme al sopracitato dottor Massimiliano Marchetti, la chirurgia era gestita in maniera ottimale da bravissimi colleghi di assoluto valore. Lo definirei piuttosto un cambio ge- nerazionale: il figlio che prova a con- vivere sotto lo stesso tetto del padre. Dove si vede tra 10 anni? Tra dieci anni spero che tutti i so- gni che ho ora diventino realtà: una bella famiglia e tanto lavoro che mi permetta soprattutto di continuare a girare il mondo. Spero natural- mente di mantenere i rapporti con le tante persone sopracitate e chissà, stringerne degli altri. Preferisco non sbilanciarmi troppo altrimenti c’è il rischio che poi non si avverino! Le rimane un po’ di tempo per qualche hobby al di fuori dell’odontoiatria? Il tempo per le cose che si amano bi- sogna sempre trovarlo, altrimenti si finisce per fossilizzarsi nel lavoro, cosa che non va bene innanzitutto per la propria salute ma soprattutto per i propri affetti perché “questi anni della tua vita” non te li restituirà più nessu- no. Prima ero un tipo molto sportivo, diciamo che durante l’università ho perso un po’ l’abitudine. Non ho gran- dissimi hobby ma diverse passioni. Tra le tante, la pesca subacquea, l’in- formatica ed il mondo Apple, il calcio e l’amore per la mia Juventus. Chiara